FATTO INEDITO: PER LA PRIMA VOLTA NELLA REGIONE SARDEGNA CONTESTATA L’AGGRAVANTE MAFIOSA ~ IL RETTORE NON SI DIMETTE “SONO INNOCENTE”
“Né vipera né mafia” si è più volte sentito ripetere in riferimento alla Sardegna.
Salvo poi scoprire (dopo che un venditore di legna era stato morso da una vipera, infiltrata nella legna) che le vipere ci si sono ambientate bene e che le mafie hanno ripetutamente fatto capolino in assalti al patrimonio ambientale, in appalti miliardari e d’elite, nel riciclaggio di denaro, in piccole bande locali collegate a reti nazionali e internazionali (stupefacenti, riciclaggio, corruzione…), negli innumerevoli attentati agli amministratori locali
È GIUSTO INFORMARE
FATTO INEDITO: PER LA PRIMA VOLTA NELLA REGIONE SARDEGNA CONTESTATA L’AGGRAVANTE MAFIOSA ~ IL RETTORE NON SI DIMETTE “SONO INNOCENTE”
🔹 Cos’è l’inchiesta Monte Nuovo che agita Sassari e chi sono gli indagati
R E P O R T
🔹 IL MONDO DI MEZZO IN SARDEGNA
28 Settembre 2023
COMUNICATO
Il “mondo di mezzo” in Sardegna
L’operazione “Monte Nuovo” portata a termine dai carabinieri del Ros ieri, 27 settembre 2023, in Sardegna ha prodotto 31 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone indagate, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione aggravata dal metodo mafioso, peculato e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso.
Secondo il tenente colonnello Giorgio Mazzoli, comandate del Ros di Cagliari
“questa operazione dimostra un cambiamento del paradigma in cui si pensava che la Sardegna avesse solo associazioni e bande modulari legate alle attività storiche come gli assalti ai portavalori e i sequestri“
“Né vipera né mafia”
si è più volte sentito ripetere in riferimento alla Sardegna
Salvo poi scoprire (dopo che un venditore di legna era stato morso da una vipera, infiltrata nella legna) che le vipere ci si sono ambientate bene e che le mafie hanno ripetutamente fatto capolino in assalti al patrimonio ambientale, in appalti miliardari e d’elite, nel riciclaggio di denaro, in piccole bande locali collegate a reti nazionali e internazionali (stupefacenti, riciclaggio, corruzione…), negli innumerevoli attentati agli amministratori locali.
Questa è la seconda volta che in Sardegna si contesta il reato di associazione di tipo mafioso.
La prima contestazione di questo tipo ha riguardato Ausilia Piroddi, ex segretaria della CGIL ogliastrina, condannata all’ergastolo e poi morta agli arresti domiciliari.
Oggi, come ieri, la protagonista di rilievo è una donna, già assessora all’agricoltura della Regione Sardegna fino a novembre 2022 nella Giunta Solinas, ex PD e oggi Psd’Az, rappresentante delle istituzioni.
L’operazione “Monte Nuovo” ha dunque squarciato il velo di una verità sempre taciuta seppur presente nella nostra Isola: le mafie esistono e godono di buona salute. E prolificano nei loro affari criminali.
L’ultimo boss di Cosa Nostra è morto (lo compiange anche qualche orgolese, con un necrologio fatto affiggere ieri nei muri del paese) ma le mafie sono vive e vegete.
Hanno “cambiato paradigma” per dirla con il tenente colonnello che ha illustrato l’operazione Monte Nuovo.
Rimarcando che almeno due tra i più illustri arrestati (per i quali vale la presunzione di innocenza fino a prova contraria) erano il punto di unione tra le associazioni criminali e le istituzioni.
E riconoscendo agli stessi il potere di avvalersi del vincolo associativo, proprio quello sanzionato dal 416 bis.
È da almeno 28 anni che Libera Sardegna fa “controinformazione” contestando l’immagine di un’isola felice immune da presenze e infiltrazioni mafiose (decine di sentenze le confermano)
È da altrettanto tempo che Libera Sardegna sostiene quel cambio di paradigma evidenziato con quest’ultima operazione che ha portato a mettere insieme interessi criminali e mondo politico-istituzionale.
L’operazione Monte Nuovo ha scoperto la punta di un iceberg che immaginiamo purtroppo più grande, più profondo e ben radicato nel tessuto sociale della Sardegna.
“La mafia non spara più – ci aveva ricordato qualche mese fa un bravissimo magistrato della Procura di Cagliari durante il campo E!State Liberi! realizzato in un bene confiscato – Ma non per questo ha smesso di “uccidere”, usando oggi un’arma tanto silenziosa quanto potentissima: la corruzione”
Siamo convinti che l’operazione Monte Nuovo è il prodromo di altre operazioni che potranno portare a smantellare sistemi costruiti e sostenuti per fare affari illeciti, violare le istituzioni, piegare le leggi (e la giustizia) al volere e agli interessi di potenti oligarchie che intrecciano negativamente politica, economia e istituzioni. In spregio alla triste realtà sociale che tanti sardi sono costretti a subire, senza intravvedere soluzioni di speranza.
Per questo salutiamo con soddisfazione l’opera intrapresa dalla magistratura e dalle forze dell’ordine.
E, allo stesso tempo, per questo auspichiamo che le tante persone oneste che vivono e operano in Sardegna mobilitino le proprie coscienze per liberare finalmente la nostra terra dalle schiavitù e dagli schiavisti che la rendono ogni giorno più povera.
In questa direzione Libera Sardegna continuerà ad operare ed è pronta a collaborare e a sostenere le coscienze rette e le organizzazioni della società civile che vorranno unirsi a questa grande battaglia di civiltà.
Cagliari, 28 settembre 2023
sardegna@libera.it
🔹Inchiesta Monte Nuovo, rinvio a giudizio per il rettore di Sassari
🔺 Mafia in Sardegna, chiesti 34 rinvii a giudizio
Tra gli indagati anche il rettore dell’Università di Sassari
leri la procura di Cagliari ha chiesto il rinvio a giudizio per 34 indagati, accusati per la prima volta nella storia della Sardegna di associazione mafiosa.
Tra questi anche il rettore dell’Università di Sassari, già candidato di centrodestra alle ultime comunali, Gavino Mariotti
Che non si dimette dalla carica di rettore
Perché essere accusati dalla Dda di essere parte di una consorteria mafiosa non è una ragione sufficiente per abbandonare una poltrona prestigiosa come quella di rettore.
Per i “garantisti” dico subito che negli atti dell’inchiesta, uno dei reati contestati è il modo nel quale Gaviotti ha ottenuto i voti per diventare rettore…
🔹 Il rinvio a giudizio per Gavino Mariotti
Mariotti lascia la politica, dopo la sconfitta torna all’Università
La sconfitta politica di Gavino Mariotti
La breve carriera politica di Gavino Mariotti, rettore dell’Università di Sassari, si è conclusa. Mariotti, che aveva guidato una coalizione di centrodestra, sardisti e liste civiche alle elezioni amministrative, ha dichiarato di non essere un politico e di essere tornato al suo ruolo accademico a tempo pieno.
Dopo la sconfitta elettorale, con il trionfo al primo turno di Giuseppe Masciadel Campo largo, il rettore ha deciso di non entrare nel Consiglio comunale, lasciando il posto a un altro candidato del centrodestra. La sua coalizione si è classificata terza con il 16% dei voti, molto distanziata dal vincitore. Mariotti continuerà a servire Sassari come rettore fino al 2026, carica che aveva assunto nel dicembre 2020.
🔹L’inchiesta Monte Nuovo continua a far parlare di sé, con la recente richiesta di rinvio a giudizio per 34 persone indagate, a seguito delle indagini preliminari chiuse lo scorso maggio dal magistrato Emanuele Secci.
Alcuni di questi indagati erano già stati arrestati nel settembre 2023, segnando l’inizio di un’inchiesta che ha rivelato collegamenti inquietanti nella criminalità sarda.
Come riportato dall’Unione Sarda, la Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Cagliari, responsabile delle indagini condotte dal Ros dei Carabinieri, ha accertato che gli indagati avrebbero costituito e promosso un’associazione di tipo mafioso, impegnata nella commissione di vari reati.
Tra i nomi noti coinvolti nell’inchiesta figurano l’ex assessora regionale della prima giunta Solinas, Gabriella Murgia, il rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, e il primario del reparto di Terapia del dolore dell’ospedale Binaghi di Cagliari, Tomaso Cocco
In aggiunta, alcuni degli indagati sono accusati di aver fornito assistenza a Graziano Mesina durante la sua latitanza e di aver creato un’associazione specializzata nel traffico e nello spaccio di sostanze stupefacenti
Il giudice dell’udienza preliminare (gup), Luca Melis, ha già fissato la data per l’udienza preliminare al 10 febbraio 2025
🔹 Il rinvio a giudizio per Gavino Mariotti
L’inchiesta Monte Nuovo continua a far parlare di sé, con la recente richiesta di rinvio a giudizio per 34 persone indagate, a seguito delle indagini preliminari chiuse lo scorso maggio dal magistrato Emanuele Secci.
Alcuni di questi indagati erano già stati arrestati nel settembre 2023, segnando l’inizio di un’inchiesta che ha rivelato collegamenti inquietanti nella criminalità sarda
Come riportato dall’Unione Sarda, la Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Cagliari, responsabile delle indagini condotte dal Ros dei Carabinieri, ha accertato che gli indagati avrebbero costituito e promosso un’associazione di tipo mafioso, impegnata nella commissione di vari reati.
Tra i nomi noti coinvolti nell’inchiesta figurano l’ex assessora regionale della prima giunta Solinas, Gabriella Murgia, il rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, e il primario del reparto di Terapia del dolore dell’ospedale Binaghi di Cagliari, Tomaso Cocco.
In aggiunta, alcuni degli indagati sono accusati di aver fornito assistenza a Graziano Mesina durante la sua latitanza e di aver creato un’associazione specializzata nel traffico e nello spaccio di sostanze stupefacenti.
Il giudice dell’udienza preliminare (gup), Luca Melis, ha già fissato la data per l’udienza preliminare al 10 febbraio.
🔹 Inchiesta Monte Nuovo, il rettore dell’Università di Sassari Gavino Mariotti: «Sono innocente e lo dimostrerò»
La direzione distrettuale antimafia di Cagliari chiede il rinvio a giudizio per i 34 imputati
Sassari Inchiesta Monte Nuovo, il rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, si difende:
«Sono innocente e lo dimostrerò in aula, dove avrò finalmente l’occasione di spiegare la mia posizione. Anche perché fino a oggi non sono mai stato sentito»
Sui capi d’imputazione, che indicano anche l’associazione di stampo mafioso,
Mariotti non ha dubbi:
«La struttura processuale per cui sono imputato mi vede al suo interno solo per la contestazione del reato di abuso d’ufficio. Io non ho fatto niente, non sono certo un boss. Tra l’altro il Tribunale del Riesame ha escluso l’associazione di stampo mafioso ma la contestazione è stata confermata dal pubblico ministero»
🔺 L’inchiesta Monte Nuovo a Sassari
L’inchiesta Monte Nuovo ha agitato SASSARI portando ad indagare 34 persone, inclusi importanti esponenti del mondo politico, imprenditoriale e amministrativo
Le accuse riguardano l’associazione mafiosa, l’abuso d’ufficio, il peculato, e la corruzione
Le indagini, avviate nel settembre 2023, hanno portato a numerosi arresti, con figure di rilievo come Tomaso Cocco, un noto medico, tra gli indagati, il rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, accusato di avere favorito la nomina di un medico privo dei requisiti necessari per un incarico dirigenziale
Mariotti ha respinto le accuse, affermando di essere estraneo ai fatti contestati e di voler dimostrare la propria innocenza.
Il processo preliminare è fissato per febbraio 2025, e l’inchiesta si concentra anche su altre accuse di corruzione e agevolazioni nel settore sanitario e bancario a favore degli affiliati
Altri indagati sono Giorgio Carboni, ex direttore sanitario dell’Ats Massimo Temussi, l’ex assessora regionale Gabriella Murgia, per i reati più gravi
Nell’inchiesta figurano anche Nicolò Cossu, Tonino Crissantu, Giovanni Mercurio e Antonio Giuseppe Mesina, Battista Mele, Paolo Murgia, per associazione mafiosa
🔹 Inchiesta Monte Nuovo, chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati
Il rettore di Sassari Gavino Mariotti:
“Non mi dimetto”
Il pubblico ministero Emanuele Secci ha chiesto il rinvio a giudizio per le 34 persone indagate nell’inchiesta Monte Nuovo, alcune delle quali erano finite in carcere circa un anno fa. Secondo la Direzione distrettuale antimafia avrebbero costituito e promosso un’associazione di tipo mafioso finalizzata al compimento di vari reati.
Le indagini sono affidate al Ros dei Carabinieri
Oltre a esponenti della criminalità barbaricina, coinvolti anche l’ex assessora regionale della prima giunta Solinas Gabriella Murgia, il primario dell’ospedale Binaghi di Cagliari, Tomaso Cocco e il rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, che dice:
“Non mi dimetto, sono sicuro di poter dimostrare la mia innocenza. Mi dimetterò solo se me lo chiederà il Senato accademico, che già all’inizio di questa inchiesta mi ha manifestato la sua piena solidarietà, chiedendomi di restare al mio posto”
#sapevatelo2024