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100 ANNI DELLA RADIO

Bardi inaugura la mostra in Regione per il secolo di Radio. Le iniziative dureranno fino all’11 con il contributo di radio e web radio e con la partecipazione degli studenti. Nel mondo la radio è il genio italico di Marconi. In Italia la Radio Libera è la voce di Postiglione e la sua “Potenza di Radio”

Radio, someone still loves you”, cantavano così I Queen nel 1984 in una delle loro più celebri canzoni. Un pezzo che i cantanti inglesi portarono anche a San Remo quando furono invitati come ospiti con Freddy Mercury che, per protestare contro l’obbligo di canta- re in Play Back, eseguì il pezzo ruotando il microfono lontano dalla bocca per far vedere che non stava cantando dal vivo. La radio compie 100 anni di vita. Un secolo nel quale, grazie al genio di Guglielmo Marconi, la radio è stata compagna di vita per tan- te generazioni. Con la radio è stato ascoltato nelle case degli italiani il discorso di Mussolini che annunciava la guerra e con la radio gli italiani hanno appreso il dispaccio di Badoglio dell’8 settembre. Con la radio gli italiani hanno ascoltato le canzoni che li hanno fatti innamorare e le radio cronache delle partite nel memorabile “tutto il calcio minuto per minuto” con il quale, prima dell’avvento delle pay tv, ci si teneva aggiornati sui risultati della domenica. Qualunque persone di qualsiasi genera- zione, qualsiasi sia la sua grande passione, ha dei ricordi importanti legati alla radio che, malgrado le tecnologie moderne, continua a resistere come compagna di vita e di viaggio.

LE CELEBRAZIONI IN REGIONE

Era il 27 Agosto 1924 quando, su iniziativa del Ministro delle Telecomunicazioni Galeazzo Ciano fu fondata l’Unione Radiofonica Italiana che i l 6 ottobre dello stesso anno iniziò le sue trasmissioni con un annuncio di Maria Luisa Boncompagni “Unione Radiofonica Italiana. 1-RO, stazione di Roma. Concerto sinfonico inaugurale”. Fu proprio con un concerto sinfonico, infatti, che iniziarono le trasmissioni radiofoniche in Italia. La Regione Basilicata ha voluto ricordare il secolo di radio con una celebrazione che è iniziata ieri e si protrarrà fino all’11. In questo periodo il Palazzo delle Giunta Regionale si trasformerà in una vero e proprio museo della Radio con l’esibizione di pezzi storici che rappresentano le tappe fondamentali del- la sua storia. Radio di ogni epoca, dalle più antiche alle più moderne faranno bella mostra di sé. E, a dimostrare la vitalità dello strumento di comunicazione ci saranno emittenti radiofoniche e web radio che trasmetteranno per l’intera settimana dal Palazzo delle Giunta con le scolaresche che andranno in visita. La manifestazione che avrà il suo culmine venerdì 11 ottobre, con un convegno che riunirà i protagonisti della radio lucana, è stata inaugurata ieri alla presenza di tutte le massime autorità politiche della Regione Basilicata. Dal Presidente della Regione Bardi al Sindaco di Potenza Telesca, all’ex Presidente De Filippo a tutti i consiglieri regionali e ai dirigenti degli enti regionali, tutti sono voluti passare per portare il proprio saluto alla radio che ha compiuto un seco- lo di vita. Una iniziativa lodevole quella del Presi- dente della Regione Bardi che ha voluto così ricordare anche che il pioniere delle radio libere in Italia è stato un lucano e, più precisamente, il potentino Nino Postiglione.

È UNA POTENZA DI RADIO

Tutti noi siamo cresciuti con il jingle “Radio Potenza Centrale è una Potenza di Radio” recitato dalla voce radiofonica, roca e squillante di Nino Postiglione. Una frase che è entrata nelle case di tutti i lucani e che noi siamo portati a dare per scontata ma che, in realtà, è il risultato di una lunga battaglia di libertà e di pluralismo condotta dalle Radio Libere di cui Nino Postiglione è universalmente riconosciuto come il precursore e fondatore. Il pluralismo dell’informazione e delle radio, infatti, in Italia non era riconosciuto dalla Legge. L’Unione Radiofonica Italiana voluta da Ciano agi- va in regime di monopolio. Monopolio che fu, poi, utilizzato dalla Rai che, secondo la Legge era l’unica società che aveva il diritto di eseguire trasmissioni radiofoniche. Questo monopolio fu rotto dalle azioni “corsare” dei radio amatori che, inserendosi nelle frequenze radio iniziarono a trasmettere con quelle che furono chiamate “radio libere”. Una azione che era contrastata dalle Forze dell’Ordine fino al 28 luglio 1976 quando la Corte Costituzionale, richiamandosi al principio della libertà di espressione, consentì la diffusione delle trasmissioni via etero anche per i privati. Un fatto storico che noi oggi diamo per scontato ma che è stato ottenuto grazie alla disobbedienza civile dei primi precursori delle radio libere tra i quali il primo in assoluto fu Nino Posti- glione.

LO SI RICORDI ANCHE A POTENZA

A Nino Postiglione, come pioniere delle radio libere, in tutta Italia sono intesta- te strade e piazze. La Regione Basilicata, grazie a Bardi, ha dedicato al nostro grande concittadino la sua sala stampa. E’ paradossale il fatto che proprio nella sua città, fino ad oggi, non esista uno spazio dedicato a Nino Postiglione. Una ferita nella storia che il Sindaco Telesca ha preso impegno di sanare. Noi ci auguriamo che accada quanto prima anche per insegnare ai più giovani che la libertà e il pluralismo che oggi diamo per scontati sono in realtà il risultato della lotta di chi ha rischiato personalmente per ottenerle e che, alla testa di coloro i quali hanno sostenuto e condotto questa battaglia di cui tutti oggi beneficiamo, c’era un potentino. “Radio Potenza Centrale è una Potenza di Radio” non è stato soltanto un Jiingle ma anche una vera è propria bandiera di libertà che è giusto che la città ricordi.

Di Massimo Dellapenna

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