IL TEATRO STABILE: UN FARO CULTURALE IN COSTRUZIONE
L’intervento di Dino Quaratino
Da vent’anni ormai pongo una domanda che, in tutti questi anni, mi è sembrata sempre più urgente: quale ruolo può e deve avere il Teatro F. Stabile di Potenza? Si tratta di una domanda che non riguarda solo la struttura in sé, ma la sua funzione all’interno del tessuto culturale e sociale della città e della regione. Per anni ho visto il teatro rimanere ai margini della vita culturale, come una perla nascosta, con un potenziale enorme ma mai pienamente realizzato. Ora, finalmente, qualcosa sembra muoversi. Ho recentemente partecipato a un incontro promosso dal Circolo Culturale Angilla Vecchia, un’occasione che ha coinvolto operatori culturali della città e rappresentanti dell’amministrazione comunale. In questa sede, ho avvertito per la prima volta, dopo molti anni, un clima di unità e condivisione d’intenti che non avevo mai riscontrato prima. Questo mi dà speranza: il Teatro F. Stabile potrebbe presto essere protagonista di un nuovo corso, un per- corso che lo vede trasformarsi in un vero e proprio centro di eccellenza di produzione di spettacoli multidisciplinari, un punto di riferimento non solo per la città di Potenza, ma per l’intera regione e, perché no, anche per il panorama culturale italiano ed europeo. Questo progetto, che fino a qualche tempo fa sembrava utopia, ora sembra essere a portata di ma- no. E sono convinto che la sua realizzazione sia fondamentale non solo per lo sviluppo culturale, ma an- che per la crescita sociale e comunitaria della nostra città e della Basilicata.
LA NASCITA DI UN ORGANISMO PUBBLICO-PRIVATO
Uno dei temi centrali dell’incontro è stato la necessità di costituire un organismo pubblico-privato che si occupi della gestione del Teatro F. Stabile, soprattutto ora che la struttura si avvia a diventare un centro di produzione di spettacoli multidisciplinari di eccellenza. Questa prospettiva è di primaria importanza perché da sola l’amministrazione pubblica non ha le risorse, né economiche né organizzative, per trasformare il teatro in un polo culturale dinamico e di respiro nazionale. Il coinvolgi- mento dei privati è quindi essenziale, non solo come partner finanziari, ma anche come portatori di nuove idee, competenze e visioni. Nel corso dell’incontro è emerso con chiarezza che il Teatro F. Stabile deve diventare un luogo dove si produce cultura in maniera attiva, non solo come spazio per ospitare spettacoli, ma come fucina creativa dove prendono forma nuovi progetti, nuove sinergie e collaborazioni. Un teatro che diventi il cuore pulsante della vita culturale della città e della regione, capace di attrarre talenti e spettatori anche da fuori. La multidisciplinarità, in questo contesto, è una chiave di volta: il teatro non deve essere esclusivamente uno spazio per spettacoli di prosa, ma anche per musica, danza, arti visive, cinema e ogni forma di espressione artistica.
IL RUOLO DELLA POLITICA CITTADINA E REGIONALE
Sono contento di constatare che la politica cittadina abbia finalmente preso l’iniziativa. Dopo anni di immobilismo, c’è ora la chiara volontà di fare del Teatro F. Stabile un vero e proprio motore culturale. Tuttavia, come è emerso dall’incontro, non si può fare affidamento solo sul Comune di Potenza. È fondamentale che anche la Regione Basilicata giochi un ruolo da coprotagonista in questo processo. Senza l’appoggio regionale, è difficile immaginare che il progetto possa decollare. Il coinvolgimento della Regione non si limita al- l’aspetto finanziario: serve una regia politica comune, una visione condivisa che metta la cultura al centro delle strategie di sviluppo regionale. La cultura, come ho sempre sostenuto in tutte le sedi, non ha colori politici. È un patrimonio di tutti, e deve essere trattata come tale. Anche in questo in- contro, questa tesi è emersa chiaramente: non possiamo permetterci di strumentalizzare il teatro, né tantomeno di dividerci su questioni di appartenenza politica. Il Teatro F. Sta- bile deve essere un luogo di incontro, di confronto e di crescita, non un campo di battaglia tra diverse fa- zioni. In questo senso, è cruciale che la Regione Basilicata raccolga l’invito a dare un sostegno concreto e duraturo al progetto. Non si tratta solo di un’iniziativa locale, ma di una strategia più ampia che potrebbe avere ripercussioni positive su tutto il comparto dello spettacolo dal vivo. È arrivato il momento di dare stabilità a questo settore, che per troppo tempo è stato tra- scurato. La creazione di un organismo pubblico-privato potrebbe essere la chiave per garantire questa stabilità, e sono certo che con una sinergia tra pubblico e privato si possa ambire a risultati ambiziosi.
L’IMPORTANZA DI APRIRSI ALL’ITALIA E ALL’EUROPA
Il Teatro F. Stabile, come centro di eccellenza di produzione di spettacoli multidisciplinari, non può limitarsi a guardare solo al contesto locale. Dobbiamo puntare in alto, e aprirci al panorama nazionale ed europeo. Questo è un punto che ho ribadito anche durante l’incontro: Potenza ha bisogno di allargare i propri orizzonti, di uscire da una dimensione provinciale per diventare un punto di riferimento nel più ampio contesto culturale. Solo con un’unità d’intenti a livello regionale, e con una collaborazione attiva con i privati, possiamo sperare di realizzare un progetto così ambizioso. E questo è un aspetto che anche il Ministero della Cultura non potrà ignorare. Un teatro che produce cultura in maniera innovativa e che si pone come interlocutore non solo a livello locale, ma anche nazionale, è un progetto che può attrarre l’attenzione e il sostegno del Ministero. Ma per raggiungere questo obiettivo, è necessario fare fronte comune, e dimostrare che la Basilicata è pronta a fare della cultura un asset strategico.
LE SFIDE FUTURE E IL COINVOLGIMENTO DEI PRIVATI
Ovviamente, non sarà un percorso privo di ostacoli. La costituzione di un organismo pubblico-privato richiede una serie di passaggi delicati, dalla definizione dei ruoli alla trasparenza nella gestione dei fondi. Ma sono convinto che sia la strada giusta da percorrere. Il coinvolgimento dei privati, come accennavo prima, non deve essere visto solo come una questione economica. I privati portano con sé una visione imprenditoriale che può fare la differenza nella gestione del teatro. La cultura, se ben gestita, può generare un in- dotto economico significativo, e il teatro può di- ventare un volano per lo sviluppo del turismo culturale e delle economie lo- cali. In conclusione, sono profondamente convinto che stiamo vivendo un momento cruciale per il futuro del Teatro F. Stabile e, più in generale, per il futuro culturale della nostra città e della regione. Dopo anni di immobilismo, finalmente vedo una strada chiara davanti a noi, e so- no felice di vedere che anche la politica ha iniziato a prendere seriamente questa sfida. Ma non possiamo permetterci di rallentare, dobbiamo mantenere alta l’attenzione e continuare a lavorare insieme, con un obiettivo comune: fare del Teatro F. Stabile un faro culturale, non solo per Potenza, ma per tutta la Basilicata e oltre. Sono fiducioso che con l’unità di intenti, la sinergia tra pubblico e privato, e il sostegno delle istituzioni locali e regionali, possiamo finalmente dare al Teatro F. Stabile il ruolo che merita. La strada è ancora lunga, ma sono convinto che questo progetto rappresenti una grande opportunità, non solo per la cultura, ma per tutta la nostra comunità. Adesso è il momento di agire, di trasformare le parole in fatti e di dare alla Basilicata un punto di riferimento culturale all’altezza delle sue ambizioni.
Di Dino Quaratino