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ELLY SCHLEIN: «INSISTIAMO SU SANITÀ PUBBLICA, SCUOLA E LAVORO DIGNITOSO»

Potenza la segretaria nazionale del Pd ha incontrato iscritti e simpatizzanti

Ha raggiunto Potenza dopo aver lasciato Mormando, in Calabria, è stata salutata dai vertici del Partito Democratico e di Basilicata Casa Comune, nel bel mezzo tanti abbracci con simpatizzanti e aderenti ai due partiti in un locale di Potenza. La segretaria del Partito Democratico Ely Schlein è giunta nel capoluogo ieri sera dopo aver compiuto diverse tappe. A darle il benvenuto il segretario regionale Giovanni Lettieri, i consiglieri regionali del Pd, Piero Marrese e Roberto Cifarelli, il consigliere regionale di Basilicata Casa Comune, Angelo Chiorazzo, il Sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca e i segretari confederali di CGIL, CISL e UIL, Fernando Mega. Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli. Nel bel mezzo i temi dell’agenda politica, dai programmi industriali alla sanità, alla governance e al territorio. Temi caldi e scottanti, quelli illustrati da Elly Schlein che ha rimarcato: «Ritorno in Basilicata, per stare insieme alla comunità democratica, per stare insieme, per tornare a insistere sulle priorità del paese. I tagli di questa destra, sono troppe persone che non riescono a curarsi in Basilicata, quattro milioni di persone continuano a vivere in queste condizioni. Continuano ad insistere sulla sanità pubblica, la scuola, sul lavoro dignitoso, sui salari, sulle politiche che mancano in questo governo, sui diritti». La segretaria nazionale del Pd lancia il grido d’allarme per le industrie e le imprese in Italia e lo fa a muso duro: «Ho partecipato all’audizione in parlamento. Ho ascoltato l’Ad di Stellantis, Tavares, ci aspettavamo di più. Serve un piano industriale di sviluppo serio scritto per portare in Italia un programma se- rio non c’è stata chiarezza, un piano scritto per portare in Italia delle produzioni, per il rilancio, per cominciare ad investire in sviluppo per dare un futuro alla gigafactory su cui comprensibilmente c’è stato uno stop. Non devono essere i lavoratori e le lavoratrici a pagare sempre un conto salato. Il governo deve uscire dalla sua demagogia, dalla propaganda, serve una politica industriale che accompagni i lavoratori nelle conversioni e nell’automotive, non solo alle aziende che hanno il dovere di continuare a lavorare sul- la filiera occupazionale ma anche della componentistica che deve necessariamente dare il futuro alle aziende della nostra nazione».

Di Francesco Menonna

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