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APEA IN LIQUIDAZIONE E IL SONNO DI GIORDANO

11 lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro per la chiusura della società di proprietà della provincia di Potenza. La Regione pronta ad acquisire la società. Il Presidente preferisce concentrarsi sull’assunzione del leader della finta opposizione di Vietri

Il delfonso Nieri è stato un illustre filologo toscano vissuto a cavallo tra la metà dell’800 e l’inizio del ‘900. Tra le altre sue passioni si è occupato di scrivere anche brevi racconti in versi. Uno di questi parla di una tal Matilde che andando al mercato sognava di vendere una ricottina dalla quale, con una serie di oculati e susseguenti investimenti, avrebbe ricavato i soldi per acquistare una casa con un terrazzo. Immaginando di essere su quel terrazzo e salutare la gente che passava, “la ragazzina fece una riverenza… E la ricotta schizzò in strada.” Il titolo della poesia è “castelli in aria” e ne consigliamo la lettura a Christian Giordano. Sono pochi versi, dovrebbe riuscire a ricavarne il tempo necessario per poterla leggere trovandosi una pausa tra un po’ d’ozio e la pianificazione delle strategie con le quali, come i topi potenziati di Mignolo e il Prof, sogna di conquistare il mondo o, quanto meno, la Regione Basilicata dopo la sua inevitabile riconferma alla Presidenza di Provincia.

LA CRISI APEA

L’acronimo Apea sta per “Agenzia per l’energia e l’Ambiente” ed è una società di capitali interamente di proprietà della Provincia di Potenza. Negli anni trascorsi si è prevalentemente occupata dell’operazione “caldaie sicure” con le quali ha controllato le caldaie dei cittadini della nostra provincia ed ha in pianta organica undici dipendenti, tutti over cinquanta che hanno una iperspecializzazione nel settore energetico. Quello del risparmio energetico è una delle grandi sfide del nostro tempo ma la Provincia di Potenza non è in grado di farla. Il Presidente Giordano è troppo impegnato a pianificare bizzarre strategie per il suo successo personale per ripiegarsi a lavorare su progetti operativi per la sua società in House. Per quelli per cui la politica è soltanto un tornaconto carrieristico personale il destino di undici lavoratori è decisamente meno importante e merita meno impegno della propria crescita politica. Per il Presidente pentastellato della Provincia di Potenza uno vale uno ma il suo uno vale più degli undici lavoratori. Così, la Provincia di Potenza, socio unico di APEA ha ben pensato di convocare l’assemblea dei soci per liquidare la società e, così, mettere sulla strada i lavoratori. Qualcuno può pensare che si tratti dell’ennesimo carrozzone pubblico, che non esistono soluzioni alternative. Chi pensasse questo sarebbe in errore. A Giordano la Regione Basilicata ha offerto sul piatto d’argento la soluzione del Problema. Il governo di centrodestra ha, infatti, individuato nella SEL la Società che potrebbe acquistare APEA e, quindi, assicurare un fu- turo dignitoso agli 11 lavoratori della società stessa. Giordano aveva dato la sua disponibilità a questo percorso. Deve essersene assolutamente dimenticato. Noi lo capiamo, comprendiamo la sua distrazione, da Sindaco di Vietri si è trovato proiettato a governare la Provincia di Potenza grazie ad uno scellerato accordo tra PD e M5S, spera di poter utilizzare questa carica per potersi candidare alla carica di governatore o, quanto meno, per poter ambire ad un posto in Parlamento, per farlo ha bisogno di fare il bis in Provincia. Con tutti questi impegni avrà difficoltà per concentrarsi su un piano industriale, su un progetto di rilancio, su una cessione e su tutti i tecnicismi che questo comporta. Molto più semplice mettere in liquidazione la società e chiudere tutto. I Sindacati ieri sono stati in presidio davanti alla Provincia di Potenza per suo- nare la campanella del risveglio al Presidente vanaglorioso, non sappiamo se la sveglia abbia sortito effetto. Certo è che possiamo prendere atto con assoluta certezza che il Presidente Giordano di questa questione si era totalmente disinteressato.

VIETRI BIPARTISAN UBER ALLES

“Povero Gabbiano, hai perduto la compagna”, un paio d’anni fa questo brano divenne inspiegabilmente popolare. La canzone ha ispirato Gerardo Pitta nel fare una lista che si è contrapposta a quella che ha visto diventare sindaco di Vietri di Potenza Christian Giordano.Il povero gabbiano non perse soltanto la compagna ma anche le elezioni e le perse rovinosamente con un misero 7,1% e poco più di 130 voti totali. Non sappiamo se fu una lista civetta nata per frodare la normativa che impone il raggiungimento del 50% più uno dei voti validi nelle competizioni in cui ci sia una sola lista o se fu una lista che provò a bloccare sul nascere la fulgida carriera politica di Giordano. Quello che sappiamo con assoluta certezza, però, è che chi perde le elezioni può anche trovare un posto di lavoro se il vincitore gli è, in qualche modo, grato. Gerardo Pitta, leader dell’opposizione a Giordano a Vietri è, quindi, diventato membro dello staff di Christian Giordano alla Presidenza della Provincia di Potenza. Evidentemente i due litigano nel borgo melandrino ma trovano modo di fare pace e di collaborare una volta presa l’autostrada in direzione Potenza. La democrazia senza alternanza e senza alternativa è una larvata dittatura. L’alternanza e l’alternati- va sono il seme della democrazia. A Vietri questi inciuci (sia che siano nati prima delle elezioni sia che si siano costruiti dopo di esse) denotano un concetto di democrazia in salsa cinque stelle alquanto dubbioso.

LA POLITICA COME CARRIERA

Max Weber nel 1917 tenne una famosa conferenza da cui nacque il libro “la politica come professione”. Secondo il sociologo tedesco si possono distinguere due tipi di rapporto con la politica. La differenza è tra coloro che fan- no politica per professione e coloro che la fanno per passione. Dubitiamo che Giordano abbia letto Weber (gli consigliamo di farlo, è un libricino piccolo che dovrebbe essere in grado di comprendere) perché se lo avesse letto saprebbe che il più grande peccato di un politico è la vanità da cui si generano i due peccati mortali del compiere azioni senza causa e di immaginare il raggiungimento del potere come obiettivo del potere stesso. Giordano sta dimostrando di essere il peggior politico di professione, attaccato alla poltrona, concentrato sulla sua carriera, pronto a portare con sé i suoi finti avversari sul territorio ed, infine, assolutamente disinteressato ai problemi dei cittadini e degli enti che direttamente o indirettamente amministra. Una sintesi perfetta di tutto ciò che i cinque stelle dichiaravano di combattere. Consentiteci di dirci che i partiti tradizionali e le loro classi dirigenti avevano maggiore dignità.

Di Massimo Dellapenna

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