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«DA PITTELLA CRITICHE INFONDATE»

Il dg del San Carlo replica alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio regionale

Il Presidente del Consiglio Pittella ha rilasciato di recente alla nostra testata un’intervista sulla situazione della sanità in Basilicata, soffermandosi tra le altre cose sull’Azienda Ospedaliera e sul suo vertice strategico in maniera non proprio lusinghiera. Per correttezza di informazione, come è nostra abitudine, abbiamo ritenuto di dover garantire al Direttore Generale Giuseppe Spera la possibilità di “sentire l’altra campana”, con l’intervista che ci è stata concessa e che di seguito pubblichiamo. Buona lettura!

Direttore Spera, il Presidente del Consiglio è nuovamente tornato sulla questione della valutazione effettuata dalla Scuola Sant’Anna di Pisa sul primo biennio della Sua attività, il 2021-2022. Ci spiega la questione?

«Certamente mi piacerebbe fosse chiara una volta per tutte e per questo mi soffermerò un po’ di più sulla questione. La valutazione dell’operato dei Direttori Generali è stata effettuata in passato generalmente da una commissione attiva in Regione, evidentemente per rendere semplice l’acquisizione dei documenti e delle informazioni necessarie. Nel corso della mia valutazione per il biennio 2021-2022 detta commissione è scaduta e si è ritenuto di investire dell’attività la Scuola Sant’Anna di Pisa; ciò ha comportato, evidentemente, l’esigenza di ricevere dalla competente direzione regionale salute alcune informazioni. Venendo alla valutazione, la stessa risulta assolutamente positiva per tutti gli indicatori sanitari, in migliora- mento rispetto al passato: dagli interventi entro 2 giorni a seguito di frattura del collo femore agli interventi conservativi alla mammella, dagli infarti miocardici acuti trattati con angioplastica entro 2 giorni alle colecistectomie laparoscopiche con degenza inferiore a 3 giorni, dal contenimento dei parti cesarei all’utilizzo di farmaci biosimilari, dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) alla lotta alla pandemia da Covid-19. E non poteva essere diversamente, in considerazione dell’impegno dall’Azienda per l’incremento quali-quantitativo delle attività garantite in tutti e cinque gli ospedali. Relativamente alle chiusure del bilancio, la stessa Scuola “prende atto” -citazione letterale- del valore numerico negativo del risultato di una delle due annualità, non in linea con gli obiettivi, senza attribuire nessuna responsabilità manageriale, non avendo evidentemente gli elementi per farlo. Non risultano tra la documentazione trasferita ai valutatori, infatti, né la «Relazione Annuale» né la «Relazione sulla Gestione» allegata al bilancio. Questi documenti dimostrano, in maniera inconfutabile, l’efficienza gestionale nel garantire un contenuto disavanzo nonostante tre aspetti impattanti: il disequilibrio del bilancio covid per 9 milioni, l’incremento dei costi energetici non coperti da finanziamento per oltre 3 milioni e il mancato riconoscimento di 10 dei 25 milioni di mobilità attiva effettuata dall’Azienda. Sono, evidentemente, aspetti molto tecnici, ma essenziali per una corretta va- lutazione della gestione. L’iter di valutazione deve, quindi, essere completato dalla Regione secondo una procedura normativamente definita che non potrà che condurre ad un giudizio di assenza di responsabilità gestionale. Affermare cose diverse si traduce, quindi, in una potenziale interferenza con l’autonomia e la serenità di giudizio»

Secondo la sua ricostruzione, il Presidente Pittella sembrerebbe non conoscere la procedura, nonostante i ruoli rivestiti in passato in Regione…

«Impossibile. E non soltanto per i ruoli passati, ma anche perché l’ha applicata. Mi torna alla memoria, solo esemplificativamente, un bilancio dell’Azienda Sanitaria di Potenza caratterizzato da un disavanzo anche più consistente e approvato tranquillamente dalla Giunta Pittella, senza effetti sul direttore generale nominato dalla stessa Giunta. Evidentemente si valutò -presumo correttamente- che il risultato non fosse addebitabile alla gestione del vertice strategico dell’Azienda»

E allora? A suo avviso è una avversione personale?

«Umanamente mi dispiace, ma a questo punto non posso che prenderne atto»

Il presidente Pittella fa anche un confronto con un suo predecessore, il dott. Maglietta. In particolare in relazione alla mobilità. Cosa ha da dirci su questo aspetto?

«Mi verrebbe da dire che ne ha saltato uno, in ordine cronologico, nominato dalla sua Giunta – in verità in sua assenza- e preferito al sottoscritto. In realtà dico che l’Azienda Ospedaliera ha avuto ottime direzioni strategiche negli anni, con le quali ho avuto modo di collaborare in maniera molto stretta. Con il dott. Maglietta, in particolare, è stato avviato il percorso di trasformazione del San Carlo in Azienda multi presidi sancito dalla legge n. 2 del 2017; in questi anni il percorso di integrazione è continua- to e ha consentito di raggiungere risultati importanti. Non ho ben capito i dati forniti dal Presidente Pittella, ma gli atti ufficiali dimostrano una sovrapponibilità dei valori di mobilità attiva verso l’Azienza nel 2023 e nel 2018, nonostante un contesto senza dubbio maggiormente complicato. Ho sentito il Presidente Pittella affermare che una delle motivazioni alla base della legge n. 2/2017 è stata finanziaria: inserire gli ospedali di base, in costante disavanzo a causa delle contenute dimensioni, nell’Azienda Ospedaliera Regionale per aumentarne l’efficienza. L’AOR è, pertanto, oggi un’Azienda totalmente diversa, chiamata a farsi carico di una situazione finanziaria più complicata e di una risposta alle istanze di salute a diversa complessità espresse sul territorio. E lo sta facendo costantemente e, ritengo, efficacemente. Non so se gli ospedali di base, nel contesto attuale, potrebbero sopravvivere senza la continua sinergia con l’Ospedale San Carlo».

Ritiene quindi che l’Azienda Ospedaliera sia in piena salute?

«Il momento che il Sistema Sanitario Nazionale sta attraversando è molto delicato. È reduce da una pandemia senza precedenti, vive una straordinaria difficoltà di reclutamento di medici -ancor più forte in Basilicata per la storica mancanza di un corso di laurea in medicina, che finalmente il Ministro Speranza e il Presidente Bardi hanno rimosso- e sconta una eccezionale impennata dei costi, per la quale le Aziende Ospedaliera remunerate con tariffe ferme al 2012 non beneficiano direttamente dell’incremento del Fondo Sanitario. Nonostante ciò, l’Azienda Ospedaliera ha saputo reagire al colpo inferto dal covid, recuperare le prestazioni non erogate -come certificato dai dati AGENAS- e crescere quali quantitativamente nei servizi erogati. È l’occasione per ringraziare e riconoscere il giusto merito ai nostri medici e al personale sanitario tutto; solo grazie al loro infaticabile impegno e alla loro preziosa professionalità l’Azienda è riuscita a sopperire alle carenze numeriche. In maniera solo esemplificativa, ricordo i day hospital onco-ematologici negli ospedali di Lagonegro e Villa d’Agri, che hanno eliminato il disagio del viaggio per pazienti fragili, le numerose agende ambulatoriali attivate ovunque, le prestazioni di terapia del dolore nel rispetto di una legge inapplicata in Basilicata dal 2010, l’incremento dell’indice di complessità delle attività garantite, l’imponente programma di completo rinnovamento tecnologico e di adeguamento delle strutture. E potrei proseguire. Preferisco, invece, richiamare le analisi ufficiali che mettono nero su bianco i risultati ottenuti, dal miglioramento segnalato dal Piano Nazionale Esiti di AGENAS al- l’incremento percentualmente senza pari della sezione ospedaliera nell’ambito del Monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza, dall’inclusione nella graduatoria dei migliori ospedali del mondo proprio nel 2022 ai riconoscimenti in termini di bollini rosa ed azzurri della Fondazione Onda. Da ultimo, il recentissimo Rapporto Gimbe ha inserito la Basilicata tra le uniche due regioni in Italia per le quali si è verificata tra il 2022 e il 2023 una riduzione dei cittadini che rinunciano a curarsi, segno evidente di una maggiore facilità di accesso ai servizi sanitari. Migliorare è sempre possibile ed è questa la costante tensione mia e dell’intera direzione strategica».

In relazione alla produzione, il Presidente Pittella ha criticato alcune decisioni sulla radioterapia aziendale…

«Si, ho letto. Non credo che la posizione sarà condivisa dalle migliaia di pazienti in trattamento presso l’Azienda Ospedaliera. Negli ultimi tre anni il servizio ha triplicato le prestazioni erogate, garantendo ai pazienti oncologici un trattamento efficace e tempestivo. Proprio qualche giorno fa, seguendo una delle molte trasmissioni nazionali dedicate alla sanità, è stato affrontato il caso di un cittadino pugliese con metastasi cerebrali che ha trovato solo a Potenza una disponibilità immediata. Questo è il lavoro effettuato negli ultimi anni a favore del paziente oncologico. Ed è fondamentale che si pensi all’adeguamento tecnologico per una prestazione così essenziale, con un procedimento avviato su iniziativa di parte -come previsto dalla normativa vigente- nel me- se di agosto 2023 e oggetto di confronto all’epoca con l’Asses- sorato competente»

Riagganciandoci alla difficoltà di reclutamento da lei segnalata, il Presidente Pittella ha affermato una mancanza di tempestività nell’espletamento dei concorsi, in particolare nella copertura della direzione della struttura complessa di Chirurgia a Lagonegro. Dunque, una criticità della sua gestione c’è?

«Assolutamente no. La competente unità operativa Gestione Risorse Umane ha espletato in questi anni un numero enorme di concorsi, avvisi e procedure diverse per garantire un organico quanto piò ampio possibile di risorse umane. È per me l’occasione di ringraziare il direttore di detto ufficio e tutti i dipendenti per il quotidiano impegno, così come tutte le unità del dipartimento amministrativo, costantemente sotto pressione per le esigenze dell’Azienda. Comprendo che il tema dei concorsi stia a cuore al Presidente Pittella, ma ritengo opportuno che le questioni relative alle esigenze, alla programmazione e all’espletamento delle procedure concorsuali rimangano nella piena autonomia aziendale. Posso, quindi, rispondere esclusivamente in termini di risultati. Ebbene, il percorso di crescita della chirurgia dell’ospedale di Lagonegro – avviato con il precedente responsabile, da me investito anche della funzione di direttore di dipartimento – è continuato senza incertezze anche successivamente alla quiescenza dello stesso, grazie ai professionisti presenti. La proiezione sull’annualità in corso mostra una complessità dei casi e una valorizzazione delle prestazioni erogate dalla chirurgia dell’ospedale di Lagonegro superiore a quella degli ultimi sei anni, momento del trasferimento dell’ospedale all’AOR. Ritengo, quindi, profondamente ingiusto far passare un messaggio di precaria funzionalità».

Ci perdoni la domanda, però non è solo che attraverso l’intervista a Cronache Lucane che Pittella ha fatto emergere questa sua posizione. Anche altri colleghi giornalisti, anche in maniera autonoma, hanno spesso mosso le medesime “accuse”…

«Per la verità un solo giornalista, sempre il solito, del quale però preferisco non parlare, in quanto è già imputato, a seguito di mia denuncia, in un processo che inizierà a novembre prossimo»

Direttore Spera, in definitiva, questa reiterata ‘spallata’ dove porterà secondo lei?

«Premesso che tutte le esperienze hanno un inizio ed una fine e che, contrariamente a tanti, non rientra nel mio carattere la bramosia del ruolo, ritengo di dover continuare a fare il mio lavoro fino a quando la qualità dello stesso sarà ritenuta utile per l’Azienda e per i cittadini, cosa peraltro con- fermatami anche in questa occasione dal Presidente Bardi e dall’Assessore Latronico. Certamente, sono fortemente dispiaciuto del fatto che una continua ed infondata critica potrebbe generare incertezze nei cittadini e immotivata sfiducia verso i servizi garantiti dagli ospedali dell’Azienda. Resto, pertanto, disponibile ad un confronto sincero e aperto su dati, programmi e visioni»

 

Rosamaria Mollica

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