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MATERA, I NUMERI CI SONO E IL CORAGGIO?

Bennardi non ha la maggioranza in Consiglio, le opposizioni sono in condizione di far cadere l’amministrazione con le dimissioni contestuali. Il PD continua a cincischiare, il cdx non incalza. Pochi giorni per capire se sono complici di Bennardi o innamorati della città

Bennardi non ha più la maggioranza in Consiglio Comunale. Quando vieni eletto Sindaco la Legge ti attribuisce un premio di maggioranza per non avere problemi nel governare. Se ad un certo punto della consiliatura ti trovi senza numeri in Consiglio Comunale e sei costretto a pietire con cappello in mano il voto di qualcuno per poter andare avanti qualche domanda dovresti portela. In realtà, se sei una persona seria, in queste condizioni dovresti rassegnare serenamente le dimissioni, basta una lettera protocollata o una pec se non si ha il coraggio di andare fisicamente al protocollo. Bennardi, però, questa dignità non ce l’ha. Doveva cambiare il mondo, rivoltare Matera, cambiare il destino della Città senza fare mai compromessi con chi l’aveva amministrata prima. Si è trovato sostanzialmente a cambiare soltanto il suo destino personale e le sue fortune personali. È rimasto attaccato con il Bostick alla poltrona, pronto a qualsiasi compromesso per poter rimanere in sella. Nascono incendiari e fieri, quando li vedi sono tutti pompieri. È la parabola decadente dei cinque stelle trasformati in taverna a basso prezzo.

IL PD TRA PAURA E CORAGGIO

In Consiglio Comunale esiste una maggioranza di consiglieri che è pronta a sottoscrivere le contestuali dimissioni che libererebbero Matera dal giogo della peggiore amministrazione della storia della Città. Il congiuntivo, però, è d’obbligo. Il Partito Democratico è l’ago della bilancia. Il centrodestra è sicuramente pronto a firmare le contestuali lettere di dimissioni, parimenti sono pronti i vari consiglieri che sono stati eletti all’opposizione compresa la neo eletta in Consiglio Comunale. Anche Cinnella che era uscito dai gruppi di minoranza per dichiararsi indipendente, ha recentemente dichiarato che non ha alcuna intenzione di fare la stampella al traballante Bennardi. Quello che resta ancora indeciso è il Partito Democratico. Abbiamo apprezzato la determinazione con la quale i Dem materani hanno respinto al mittente le profferte di scambio tra il voto sulla mozione di sfiducia e il voto alla Presidenza della Provincia. Abbiamo evidenziato che il Partito Democratico sembrerebbe pronto, con grande dignità e amore per la città, a sottoscrivere le dimissioni per ottenere lo scioglimento. Dobbiamo, purtroppo, constatare che ad oggi tutto ciò non è avvenuto. È probabile che il ritardo del deposito delle firme congiunte sia dovuto alla tradizione politica che vuole che il lunedì sia parte del fine settimana, è probabile che questo ritardo possa essere determinato da tempi tecnici. Ci dispiacerebbe dover constatare che i Dem materani preferiscono anche loro, così come Bennardi, qualche mese in più di stipendio e qualche benedizione romana sul campo largo al bene della Città. Ci farebbe enormemente dispiacere scoprire che la tradizione civica e civile della sinistra materana si sia ridotta ad un inseguimento mediocre del potere fine a se stesso.

L’ALIBI DEL BILANCIO

Siamo già certi di immaginare i più attaccati alle poltrone che giustificano la loro melina con la necessità di approvare il bilancio, sui rischi connessi con la nomina del commissario prefettizio e su altre amenità delle quali la cronaca politica ci ha abituato quando c’è l’esigenza di coprire la fame di potere e le esigenze di sopravvivenza sotto il mantello nobile di una apparente idealità. Siamo vecchi conoscitori della politica, delle sue liturgie e dei postriboli delle sue scuse per farci commuovere da queste frasi. Caro Partito Democratico Materano “qui si parrà la tua nobilitate”, gli alibi e le scuse stanno a zero. Nessun alibi convincerà né i più esperti né i più profani di politica. Se non firmate le dimissioni contestuali con tutto il resto dell’opposizione sarete da considerare complici non soltanto di ciò che accadrà a questa città nei prossimi mesi ma anche di tutto ciò che è accaduto negli anni passati, la vostra sarà bollata definitivamente e senza ombra di dubbio con lo stigma della finta opposizione connivente.

IL CENTRODESTRA INCALZI

Ovviamente lo stesso ragionamento vale anche per il centrodestra. Siamo sicuri che non esiste nessuna possibilità che il centrodestra sia parte anche esterna della maggioranza che governa la Città dei Sassi. Non possiamo, però, escludere che qualcuno voglia comunque continuare a percepire la sua ghiotta indennità e le prebende che la politica gli consegna anche in termini di visibilità con l’indubbio vantaggio di poter scaricare le responsabilità sul centrosinistra e sul PD. Noi non amiamo chi gioca a nascondino. Ci permettiamo di consigliare al centrodestra e agli altri consiglieri che fossero pronti a sottoscrivere la lettera di dimissioni immediatamente di andare da un notaio, farsi autenticare la lettera di dimissioni e delegare il deposito della stessa soltanto nel caso del raggiungimento del numero di firme necessarie per ottenere lo scioglimento del Consiglio Comunale. Sarebbe un gesto forte ed autorevole che metterebbe con le spalle al muro quanti ancora credono che sia possibile tenere la Città di Matera sotto la peggiore amministrazione della sua storia antica e recente. Sarebbe un modo per segnare una linea chiara e forte che divida in due senza nessun’ombra di dubbio i buoni dai cattivi, i complici dei nemici di Bennardi. Sarebbe una scelta per la coerenza rispetto alla qua- le nessuno potrebbe più nascondersi. Ora è arrivato il momento della verità o si manda a casa Bennardi o tutte le forze politiche devono ritenersi responsabili della cattiva amministrazione futura e passata della Città, tutte complici di un quinquennio perso. Poche settimane e sapremo chi è stato, è e sarà veramente alternativo a questo modo pessimo di governare.

Di Massimo Dellapenna

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