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IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA L’ASSESTAMENTO DI BILANCIO: «STABILITÀ E CRESCITA PER LA BASILICATA»

Nel documento: riduzione dei passivi e potenziamento dei fondi vincolati

Il Consiglio regionale ha approvato, ieri pomeriggio, con una maggioranza di 11 voti favorevoli, l’assestamento del Bilancio di Previsione Finanziario per il triennio 2024-2025-2026. Tra i voti favorevoli, si contano quelli dei consiglieri di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Azione e Orgoglio lucano. Quattro sono stati i voti contrari, provenienti da membri del Movimento 5 Stelle, AVS-PSI-LBP, BD e BCC, mentre Verri del M5S si è astenuta. L’assestamento del bilancio è un passaggio cruciale per aggiornare la consistenza dei residui attivi e passivi e il saldo finanziario attivo della giacenza di cassa, basandosi sul rendiconto della gestione dell’esercizio precedente. Questo processo include anche l’adeguamento delle previsioni riferite al fondo pluriennale vincolato, che si basa su stime presuntive. Il bilancio del Consiglio regionale è strettamente legato all’approvazione del bilancio della Giunta, che trasferisce 14 milioni di euro per il funzionamento dell’organo. Tra gli aggiornamenti principali, i residui attivi alla chiusura del 2023 ammontano a oltre 4,5 milioni di euro, mentre i residui passivi sono stati ridotti a poco più di 1,1 milioni di euro. Il fondo pluriennale vincolato è stato modificato a circa 2,6 milio- ni di euro, mentre il fondo di cassa al 1° gennaio 2024 è pari a circa 3,5 milioni di euro. Il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2023 è stato rideterminato a più di 4,3 milioni di euro, con una parte accantonata di circa 308 mila euro, una parte vincolata di quasi 2 milioni di euro, e oltre 2 milioni di euro da riversare sul bilancio generale della Regione Basilicata. Questi aggiornamenti riflettono un’attenta gestione delle risorse finanziarie regionali, mirata a garantire il funzionamento efficiente del Consiglio regionale e a rispondere alle esigenze economi- che della regione.

EMENDAMENTO REGOLMENTO INTERNO CONSIGLIO REGIONALE

L’Assemblea regionale ha approvato all’unanimità dei presenti anche l’“Emendamento al Regolamento interno del Consiglio regionale”, a firma dei consiglieri Tataranno (Lega), Napoli (FdI), Polese (OlIv), Marrese (Bd), Verri (M5s) e Pittella (Azione). «A seguito della recente approvazione del nuovo Regolamento interno del Consiglio regionale approvato in data 13 febbraio 2024, con deliberazione consiliare n. 665 – si legge nella relazione illustrativa – si rende necessario, in gran parte in conseguenza di meri refusi, proporre il presente emendamento al fine di procedere alla correzione degli stessi. In particolare, con i commi 1, 2, 4 e 5 del presente emendamento si è voluto allineare alla disposizione statutaria, di cui all’articolo 30 comma 3, il Regolamento che attribuiva le funzioni di vigilanza ad una Commissione (la Prima) non presieduta, solitamente, da un Consigliere di opposizione, nonché per meglio declinare le competenze proprie della Commissione consiliare permanente a cui è affidata la funzione di vigilanza e di controllo, ossia alla Seconda Commissione consiliare. Le competenze esplicitate al proposto comma 1, tra l’altro, erano così definite già nell’Allegato A del non più vigente Regolamento interno del Consiglio regionale. Con il comma 3 del presente emendamento si è ritenuto opportuno riproporre una disposizione contenuta nel precedente Regolamento interno del Consiglio regionale in base alla quale qualora un consigliere, Presidente del Consiglio o Presidente della Giunta, appartenga ad un monogruppo, lo stesso viene computato come presente ai fini del numero legale per la validità della seduta della Commissione, mentre non è calcolato ai fini del calcolo dei voti espressi».

FONDO PER GLI AIUTI AGLI SGOMBERATI

Il Consiglio regionale, presieduto da Pittella (Azione), ha votato all’unanimità dei presenti, il disegno di legge che integra la legge regionale n.28/2023 (Istituzione del Fondo per gli aiuti alle famiglie e alle persone sgomberate a seguito di dichiarata inagibilità dell’unità immobiliare di residenza anagrafica e dimora abituale). Il disegno di legge ha l’obiettivo precipuo di garantire la perequazione delle risorse di cui al Fondo istituito ai sensi della L.R. n. 28/2023 tra tutti coloro che, dimoranti abitualmente in una unità immobiliare dichiarata inagibile con ordinanza sindacale di sgombero o altro provvedimento, si sono visti costretti a lasciare l’abitazione, con ricadute negative in termini economici e con forte impatto psicologico, indipendentemente dalla documentazione comprovante le spese sostenute. Con il testo normativo si intende garantire misure economiche di immediato sostegno, attraverso il riconoscimento di un contributo di solidarietà, in favore dei nuclei familiari destinatari di ordinanze sindacali di sgombero o provvedimenti analoghi (a causa di eventi calamitosi, pericoli strutturali degli immobili, dissesti idrogeologici, movimenti franosi, crolli…) e, dunque, costretti ad abbandonare la propria abitazione e ripiegare su una diversa sistemazione alloggiativa, con gli ovvi conseguenti disagi che, tuttavia, non sono in grado di documentare le spese all’uopo sostenute. Il contributo è alternativo e, dunque, non cumulabile. L’allargamento della platea dei beneficiari degli aiuti del Fondo non determina maggiori oneri a carico del bilancio regionale rispetto a quelli previsti all’art. 3 della L.R. n. 28/2023 – quantificati per l’anno 2024 in euro 900.000,00 – in quanto il capitolo all’uopo destinato presenta, allo stato, ancora la quasi totalità delle risorse (disponibilità di cassa pari ad € 888.240,00 al 02.09.2024), per cui è sufficiente a coprire gli oneri che l’integrazione normativa comporta.

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