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“NOTTE DELLA LUCE” A MURO LUCANO PER S.GERARDO

Spettacolo polimediale con oltre 15mila palloncini da sfondo a luci, video-mappatura su tulle e racconto visivo

San Gerardo Maiella, nato a Muro Lucano e Patrono della Basilicata, termina la sua vita terrena nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 1755: ha soltanto 29 anni, dei quali appena tre passati in convento, ma intorno alla sua persona già aleggia l’aurea della santità.

“Mamma perdonami, vado a farmi Santo”, è solo una delle celebri frasi che il giovanissimo Gerardo, lasciò scritta su un biglietto, prima di scappare di casa grazie all’aiuto di un lenzuolo usato per calarsi dalla finestra, per unirsi alla compagnia dei missionari redentoristi dai quali, solo dopo molte insistenze, fu accettato.

Muro Lucano ricorda questa data ogni anno, con particolari manifestazioni, e quest’anno proprio con lo spettacolo “Mamma perdonami, vado a farmi Santo”, presso la Cattedrale: un’installazione artistica dedicata a San Gerardo, nel programma dell’evento di comunità “La notte della Luce”: un viaggio sensoriale e riflessivo, in cui la tecnologia dell’Intelligenza Artificiale serve come mezzo per esplorare temi profondi e universali.

“La notte della Luce” è un evento di comunità che tiene insieme presente e passato, in uno straordinario esercizio di immaginazione del futuro, finanziato da Comune di Muro Lucano, Regione Basilicata e APT, con la supervisione storica della diocesi di Muro Lucano. Una giornata intensa di profonda preghiera, accompagnata quest’anno da un esperimento narrativo unico nel suo genere.

“Parafrasando le parole di San Gerardo Maiella -ha sottolineato il sindaco Giovanni Setaro- un gruppo di artisti, producers e progettisti culturali hanno interpretato il messaggio di speranza e dedizione del Patrono di Basilicata, attraverso la scrittura di uno spettacolo polimediale originale in cui un’installazione di oltre 15.000 palloncini bianchi fa da sfondo ad uno spettacolo di luci, video-mappatura su tulle e racconto visivo in cui si fondono l’anima mistica del Santo e la necessità, l’urgenza della comunità di stringersi intorno ai valori del rispetto del prossimo e della volontà di affrontare le sfide del presente con un pensiero lungo che non si esaurisca nell’effimero ma riesca a trovare la traccia per la costruzione di un tempo sostenibile e solidale”.

“Nell’era contemporanea -hanno aggiunto i curatori dell’installazione, Donatello Caivano, Michele Cignarale, Mariano Izzo e Valerio Calabrese- l’arte si confronta sempre più spesso con spazi tradizionali, come le chiese, che rappresentano non solo luoghi di culto, ma anche centri di comunità e di riflessione spirituale. La realizzazione di un’installazione artistica polimediale all’interno di una chiesa offre un’opportunità unica per esplorare e re-interpretare l’interazione tra sacro e profano, creando un dialogo nuovo e stimolante. Attraverso l’uso di tecnologie innovative, video, suoni e opere visive costruite con l’ausilio dell’AI, questa installazione si propone di coinvolgere i visitatori in un’esperienza immersiva, capace di stimolare la riflessione e la contemplazione”.

L’installazione “Mamma perdonami, vado a farmi santo” invita il pubblico a entrare in una dimensione onirica, dove l’immateriale si fonde con l’effimero. Utilizzando nuvole di palloncini, sospese in aria, l’installazione crea un ambiente leggero e fluttuante, in cui le immagini proiettate raccontano storie di speranza, fragilità e connessione. La narrazione si sviluppa in tre atti, ognuno dei quali rappresenta un tema centrale della condizione umana, evocato attraverso l’intelligenza artificiale.

“Mamma perdonami, vado a farmi santo” è un viaggio sensoriale e riflessivo, in cui la tecnologia dell’Intelligenza Artificiale serve come mezzo per esplorare temi profondi e universali, mentre i palloncini, leggeri e vulnerabili, rappresentano la bellezza e la fragilità della vita umana.

Primo spettacolo, martedì 15 ottobre ore 21:30
16 e 17 ottobre, una volta ogni ora, dalle 10:00 alle 22:00

Il Parroco di Muro, Padre Thomas Sojan ricorda: “Mons. Raffaele Capone, nel presentare il programma del novenario della prima festa di San Gerardo dopo la canonizzazione, il 28 luglio 1905, così raccontava ai fedeli: “voi o Cittadini di Muro, non siete i semplici fedeli che commemorano un Santo qualsiasi, ma siete i fratelli che festeggiano il fratello, i figli che festeggiano il padre, i cittadini che festeggiano il concittadino, i protetti che festeggiano il protettore; nelle imminenti feste di S. Gerardo è la Città di Muro che festeggia il primo Cittadino Murese che nel tempo stesso è cittadino del Paradiso” Beato Transito di San Gerardo nostro fratello Santo”

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