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ALLO ZACCHERIA L’ULTIMO SALUTO A SAMUEL, MICHELE E GAETANO

Al palazzetto Preziuso la camera ardente. Dolore e sconforto per le famiglie e lutto cittadino per la comunità colpita dalla tragedia

Abbiamo ancora negli occhi le terribili immagini del- l’incidente che, domenica sera dopo la partita Potenza-Foggia allo Stadio Viviani di Potenza, ha spezzato la vita di tre giovani del foggiano: Samuel Del Grande, 13 anni, Michele Biccari, 17 anni, e Gaetano Gentile, 21 anni. L’epilogo mortale si è verificato sulla Potenza-Melfi all’altezza dello svincolo per Potenza-Est. La Procura di Potenza ha aperto un fascicolo per omicidio stradale per chiarire la dinamica dello schianto dell’auto guidata da un uomo; i giovani infatti si erano appena rimessi in auto per tornare a casa, mentre l’adulto era alla guida. L’Amministrazione comunale, d’intesa con la Prefettura di Foggia, le forze dell’ordine e la Curia vescovile, ha pianificato le attività legate al rientro a Foggia dei tre giovanissimi tifosi del «Calcio Foggia 1920», dopo gli esami autoptici eseguiti nell’ospedale potentino. Ieri, mercoledì 16 ottobre, la camera ardente è stata allestita presso il Palazzetto Preziuso ed oggi resterà aperta dalle ore 9:00 alle 13:00, dopodiché avranno luogo i funerali alle 16:00 presso lo Stadio comunale Pino Zaccheria con apertura delle porte alle 14:00. Contestualmente verrà proclamato il lutto cittadino. Steward e Protezione Civile svolgeranno il servizio d’ordine e saranno garantite assistenza sanitaria e psicologica. Per quanti non trovassero posto all’interno, sarà possibile assistere alla cerimonia attraverso un maxischermo posizionato in prossimità dello stadio. «Una tragedia che colpisce e addolora ognuna e ognuno di noi. La città tutta si stringe attorno ai familiari e amici delle vittime», sono state le parole della Sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo. Il lutto cittadino vedrà la bandiera della città esposta a mezz’asta nel- le sedi comunali, la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche organizzate dall’Amministrazione e l’osservazione di un minuto di raccoglimento alle 12:00 nei luoghi di lavoro e nelle scuole, nelle commissioni consiliari e di Consiglio e Giunta comunale, in occasione della prima seduta utile. In concomitanza con la cerimonia funebre, i cittadini, i titolari di attività commerciali, le organizzazioni politiche, sociali e produttive e le associazioni sportive sono invitati a esprimere la loro partecipazione al lutto cittadino mediante la sospensione delle attività. «Il Calcio Foggia 1920 esprime il suo cordoglio alla Foggia Ultras e alle loro famiglie» e «Il Potenza Calcio esprime il più sentito cordoglio alla comunità foggiana». Da Via Verrastro, il Presidente della Regione Basilicata, Bardi, comunica: «Una trasferta all’insegna dello sport che si trasforma in tragedia. Esprimo, anche a nome della Giunta regionale della Basilicata, i sentimenti di vicinanza e cordoglio alle famiglie delle vittime ed alla comunità sportiva della città di Foggia per il terribile incidente che ha coinvolto i tre giovani tifosi». Nei giorni scorsi, le strade di Foggia si sono riempite di giovani in un corteo spontaneo di studenti, partito dall’Istituto Einaudi-Grieco, per dimostrare solidarietà a Matteo e Samuele, gli altri due giovani rossoneri di 18 e 15 anni ricoverati in gravi condizioni all’ospedale “San Carlo” di Potenza. I ragazzi, che frequentano il quinto e il terzo anno dell’”Einaudi”, sono infatti sopravvissuti al tragico schianto che è costato la vita a tre loro amici. L’arcivescovo di Foggia-Bovino, Mons. Ferretti, ha presieduto nella Basilica Cattedrale di Foggia una veglia di preghiera per i tre giovani deceduti: «Il primo pensiero che ci sale prepotente nel cuore è: non è giusto. Non è giusto morire, non è giusta la morte di un giovane: di tre giovani. Non è giusto morire in questo modo. Per questo il secondo pensiero è subito consequenziale al primo: e Dio? Dov’è? Ma vedete, a questa domanda difficile, la risposta l’abbiamo già data riunendosi qui questa sera. Qui insieme, possiamo gridargli il nostro dolore, interrogarlo, parlargli come un figlio parla al padre» ha asserito il Vescovo. «Questa nostra Cattedrale è la casa di nostro Padre, è qui che lui ci aspettava oggi per consolarci. Vorrei abbracciarvi tutti. Vi vorrei abbracciare».

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