BENNARDI, È FINITA DAVVERO?
Tutte le opposizioni pronte a presentare le dimissioni congiunte. Appuntamento la settimana prossima dal notaio per procedere. Elezioni anticipate in vista. Occasione d’oro per il centrosinistra per completare la rimonta o per il centrodestra per affermarsi
In medicina si chiama accanimento terapuetico quell’inutile prosecuzione delle cure che non si prefigura neanche come obiettivo minimo la guarigione o la ripresa dell’ammalato. Anche la dottrina di Santa Romana Chiesa ammette la possibilità di sospendere l’accanimento terapeutico che differenzia dall’eutanasia, non essendoci nel primo caso nessun intervento attivo dell’uomo. Non è nostro interesse occuparci né di medicina né di etica e ci scusiamo se abbiamo involontariamente sbagliato qualche termine o qualche riferimento ma ci è venuto in mente questo confronto nel valutare la prolungata agonia della Giunta Bennardi di Matera. L’amministrazione comnale è clinicamente morta. Il Sindaco non ha nessuna maggioranza in Consiglio Comunale e, al di là di qualsivoglia invenzio- ne alchemica, non c’è più nessuna iniziativa politica che possa salvare la vita di Bennardi e prolungarne la lenta agonia. Se Ben- nardi avesse un minimo di dignità politica prenderebbe atto del suo fallimento, registrerebbe la sua incapacità di muoversi e si dimetterebbe immediatamente. Certe volte è meglio uno scatto di dignità che una prolungata attesa.
LE DIMISSIONI IMMINENTI
Da quanto ci risulta ad oggi tutte le opposizioni, compresi i consiglieri eletti nel M5S e passati altrove, sono pronti a rassegnare le proprie dimissioni dal Consiglio Comunale. Considerato che, a causa della scellerata gestione di Bennardi, le opposizioni sono diventate maggioranza in Consiglio Comunale tutto ciò determinerà lo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale e le elezioni anticipate. “Sei stato pesato e sei stato trovato mancante”, nella tradizione biblica queste sono le parole che Daniele dice a Nabucodonosor con le quali gli annuncia la fine del regno dei babilonesi. Nessuno ci consideri blasfemi se diciamo che queste parole possono tranquillamente essere ribaltate nei confronti dei Cinque Stelle lucani alla prova dei fatti dell’amministrazione. Venosa e Pisticci sono state perse, Matera è un fallimento ed è pronta a cadere, l’ultimo baluardo è la provincia di Potenza che non dimostra grande capacità amministrativa come è comprovato dalle ultime vicende relative alla società da lei controllata. Molto bravi a parlare e a criticare i pentastellati si sono dimostrati assolutamente faglianti nel gestire il territorio a dimostrare la differenza che c’è tra idea e azione. A differenza dei politici tradizionali e, soprattutto, di quelli della Prima Repubblica i Cinque Stelle non hanno neanche la dignità di dimettersi dai pro- pri incarichi e preferiscono restare abbarbicati alle poltrone, incollati alla fascia tricolore da sindaco ma soprattutto alla poltrona e al relativo lauto stipendio. Bennardi sarà cacciato dopo aver cercato in tutti i modi di sopravvivere, passando senza dignità dalla supplica alla minaccia, dal blandire al modificare, strategie che crediamo stia tentando anche adesso per cercare di pro- lungare di qualche mese la sua sopravvivenza quotidiana. Ora il destino di Bennardi è appeso al doppio filo della coerenza e della determinazione del PD e dl Centrodestra, se nessuno dei due dovesse lasciarsi commuovere dai lamenti del Sindaco peggiore della storia millenaria di Matera, per l’amministrazione a cinque stelle sarebbe suonata l’ultima campana. I bene informati ci dicono che sapremo tutto entro lunedì, un notaio è stato già convocato per autenticare le firme dei dimissionari e le dimissioni sarebbero imminenti.
LA SFIDA ELETTORALE
È evidente che con queste dimissioni si apre la prossima partita, eterna tappa dello scontro tra il centrodestra e il centrosinistra in Basilicata divisi tra la volontà dei primi di confermarsi e l’ansia dei secondi di riprendersi ciò che era loro. Il centrodestra ha vinto le elezioni regionali (anche per gravi errori strategici del PD e del Centrosinistra) ma ha perso le elezioni comunali di Potenza e le elezioni provinciali di Matera. Il centrosinistra ha perso le Regionali ma da quel momento è iniziata la sua rimonta con la vittoria nella Città Capoluogo e alle elezioni provinciali di Matera. Il confronto elettorale di Matera sarà il quarto round di questa competizione. Se il centrodestra dovesse fallire anche questo appuntamento, sbagliare il candidato Sindaco e consegnare anche l’altro capoluogo di provincia al centrosinistra, da un lato avremmo la perfetta rimonta del PD e dei suoi alleati e dall’altro la dimostrazione che il centrodestra ha perso il suo motore propulsivo. Di tutto ciò, però, parleremo dopo aver visto le dimissioni dei consiglieri di opposizione. Sia chiaro, per quanto ci riguarda, chiunque trovasse qualsiasi scusa per non farlo avrebbe rinunciato per sempre alla speranza di conservare a se stesso e alla politica un briciolo di dignità.
Di massimo Dellapenna