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SPARITI FALDONI DI CASI IRRISOLTI, ATTI SCOMPARSI NEL NULLA DAL TRIBUNALE DI CAGLIARI, IL CASO ALDO SCARDELLA NON È ISOLATO CARLO NORDIO: «VERIFICHIAMO»

Era il 1985 quando Aldo Scardella, un giovane universitario cagliaritano, venne accusato dell’omicidio del proprietario di un market, e sulla base di sospetti inconsistenti, arrestato. La storia di Aldo, ha dell’incredibile. Fu un tragico errore giudiziario infatti, a rendere Scardella una vittima della giustizia. Non solo fu spedito in galera sotto totale isolamento, ma venne privato di tutti i suoi diritti, tra cui quello di poter nominare subito dopo l’arresto, un avvocato

È GIUSTO INFORMARE

Accusato di omicidio in base a dei sospetti e non a degli indizi 

Era il 1985 quando Aldo Scardella, un giovane universitario cagliaritano, venne accusato dell’omicidio del proprietario di un market, e sulla base di sospetti inconsistenti, arrestato. La storia di Aldo, ha dell’incredibile. Fu un tragico errore giudiziario infatti, a rendere Scardella una vittima della giustizia. Non solo fu spedito in galera sotto totale isolamento, ma venne privato di tutti i suoi diritti, tra cui quello di poter nominare subito dopo l’arresto, un avvocato.

Poco servì l’esito in favore del giovane universitario della perizia fatta sul passamontagna trovato a pochi passi dalla sua abitazione, questo infatti, non fu sufficiente per rendere Aldo nuovamente un ragazzo libero.
Troppe furono per lui le pressioni psicologiche, e l’etichetta di assassino era un fardello troppo pesante da portare, e per questo non riuscendo più a sopportare questa ingiustizia, in carcere si tolse la vita.
Nel foglio il giovane lasciò scritta solo una frase che è quella che oggi caratterizza il nome di Aldo Scardella, ovvero:

muoio da innocente

🔺Il giovane, incarcerato ingiustamente per una sanguinosa rapina, si tolse la vita in carcere

Dall’indagine interna emerge che dal Palazzo di Giustizia sono svaniti, perché distrutti, anche altri faldoni: accertamenti in corso

C’È SEMPRE CHI CHIEDE VERITÀ E GIUSTIZIA 

🔺spariti faldoni di casi irrisolti

🔺atti scomparsi nel nulla

SPARITI FALDONI DI CASI IRRISOLTI, ATTI SCOMPARSI NEL NULLA DAL TRIBUNALE DI CAGLIARI, IL CASO ALDO SCARDELLA NON È ISOLATO
CARLO NORDIO: «VERIFICHIAMO»


Il mistero delle carte sul caso Scardella sparite dal Tribunale di Cagliari, Carlo Nordio: «Verifichiamo»

Il giovane, incarcerato ingiustamente per una sanguinosa rapina, si tolse la vita in carcere

Dall’indagine interna emerge che dal Palazzo di Giustizia sono svaniti, perché distrutti, anche altri faldoni: accertamenti in corso

Il palazzo di Giustizia di Cagliari e, nel tondo, Aldo Scardella

Gli atti dell’inchiesta che avevano portato al suicidio in carcere di Aldo Scardella, da innocente,  sono scomparsi dal Tribunale di Cagliari

Il caso è finito all’attenzione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio che in risposta a un’interrogazione del deputato Roberto Giachetti ricostruisce una vicenda che fa emergere più di un pasticcio nella gestione dei documenti d’archivio del palazzo di piazza Repubblica

La ferita si è riaperta il 9 novembre 2023 quando Cristiano Scardella, fratello di Aldo,  assistito dagli avvocati Silvia Marzot e Mauro Trogu, aveva richiesto l’accesso agli atti alla Procura in merito all’arresto, alla cattura, alle indagini e alla morte per suicidio di suo fratello Aldo, avvenuta nel carcere di Buoncammino di Cagliari il 2 luglio 1986.

Il giovane era stato accusato della sanguinosa rapina al Bevimarket: venne ucciso il titolare, Giovanni Pisanu.  

Un errore giudiziario, era emerso nel 1996: per quel delitto furono condannati altri, con sentenza confermata nel 2002

Cristiano Scardella voleva entrare in possesso delle carte. Una prima parte del faldone è stata visionata dall’avvocato Trugu a dicembre del 2023. ma quando nel febbraio successivo è tornato per acquisire tutti i documenti, ecco la sorpresa: il fascicolo su Aldo Scardella era sparito. 

🔹Roberta Giachetti ha sollevato il caso 

Nei giorni scorsi è arrivata la risposta di Nordio, che riprende una relazione del procuratore della Repubblica: 

«Nella primavera del 2024, la responsabile della sezione penale della Procura (ufficio di segreteria incaricato, di regola, di curare la visione e il rilascio delle copie agli avvocati) e il legale di Cristiano Scardella, avvocato Mauro Trogu, hanno informato il sottoscritto che gli atti non si trovavano più.

In particolare, quegli atti erano stati già visionati nel dicembre 2023 dall’avvocato Trogu, il quale si era riservato di tornare per completare la visione e l’acquisizione delle copie ma, una volta tornato nel mese di marzo 2024, non erano stati più rinvenuti»


Pare che gli atti, composti di diversi faldoni, fossero

«stati lasciati provvisoriamente in un locale al terzo piano della Procura, abitualmente destinato ad archivio provvisorio, a disposizione del legale, in attesa che facesse ritorno.

Gli atti di interesse, relativi alle indagini degli anni ’80, tuttavia, non erano stati più rinvenuti.

La funzionaria non era in grado di precisare se tali atti fossero contenuti in un sesto, separato faldone, o fossero inseriti in uno dei cinque rimasti»

Le ricerche non hanno dato esito.

Quindi il Procuratore 

«ha disposto per iscritto di effettuare nuove e approfondite ricerche estese anche a tutti gli archivi e, in caso di mancato rinvenimento, di procedere alla ricostruzione degli atti, previe ricerche anche presso gli uffici di polizia giudiziaria»

Intanto è emerso che 

«a marzo 2024 una ditta esterna, su incarico della Corte d’Appello, a seguito di scarto ha provveduto allo smaltimento di vecchi atti giudiziari.

Tuttavia, per errore, la ditta provvedeva a prelevare e avviare alla distruzione atti della Procura della Repubblica, custoditi in un archivio situato al piano terra del palazzo e in uso a diversi uffici giudiziari. 

In particolare, si trattava di procedimenti penali da lungo tempo definiti e risalenti agli anni 1996/1997.

Di tale attività di smaltimento — in relazione alla quale sono in corso accertamenti — la Procura non era informata»


Nella relazione viene sottolineato che, nonostante la coincidenza temporale,
gli atti di Scardella erano da tutt’altra parte

«quindi, un collegamento tra i due fatti deve ritenersi allo stato meramente ipotetico e sembrerebbe anzi da escludere»

La sparizione dei documenti sul caso Scardella e di quelli che non dovevano essere smaltiti 

«sono tuttora oggetto di approfonditi accertamenti»

Nordio fa sapere che 

«ad ogni buon conto, sarà cura di questo dicastero monitorare doverosamente gli sviluppi della vicenda e assumere, se del caso, laddove dovessero emergere condotte suscettibili di rilevo disciplinare, le opportune iniziative nell’esercizio dei poteri riconosciuti dalla legge»

{di Enrico Fresu su Unione Sarda}

FONTE : https://www.unionesarda.it/news-sardegna/cagliari/il-mistero-delle-carte-sul-caso-scardella-sparite-dal-tribunale-di-cagliari-nordio-verifichiamo-mf5awetf

© Riproduzione riservata


🔹
IL “GIALLO” 15 ottobre 2024 alle 16:59

Il caso di Manuela Murgia: «Gli atti del fascicolo svaniti nel nulla»

Manuela Murgia

La denuncia degli avvocati dei familiari della 16enne trovata morta nel 1995, che combattono per la riapertura dell’inchiesta convinti che non sia stato un suicidio

«Nel fascicolo del caso di Manuela mancano documenti e né la Procura né la Questura sono in grado di dire dove siano finiti»

Lo sostiene l’avvocata Giulia Lai, che insieme al collega Bachisio Mele rappresenta la famiglia di Manuela Murgia, la ragazza di 16 anni trovata morta il 5 febbraio 1995 nel canyon di Tuvixeddu a Cagliari

Un caso archiviato all’epoca come suicidio, tesi a cui la famiglia non ha però mai creduto: per suoi cari Manuela è stata uccisa.

Gli avvocati avevano dunque presentato istanza per la riapertura dell’inchiesta, ma ad agosto la richiesta è stata respinta.
Adesso, anche alla luce della presunta scomparsa in Tribunale a Cagliari dei documenti dell’inchiesta che ha portato, da innocente, al suicidio in carcere di Aldo Scardella, i familiari di Manuela e gli avvocati segnalano il loro caso.

«Ciò che mi è apparso sin da subito anomalo, quando nell’ottobre del 2023 feci la prima istanza di accesso agli atti – racconta all’ANSA l’avvocata Lai – è che non vi erano nel fascicolo di indagine tutta una serie di documenti che necessariamente erano stati redatti, come i verbali delle perquisizioni e di sequestro nonché di soggetti sentiti a sommarie informazioni all’epoca dei fatti»

«Pertanto – prosegue Lai – feci una specifica istanza chiedendo sia alla Procura che alla Questura di fornire l’intero fascicolo nonché i corpi del reato, a partire dagli indumenti della vittima, e le cose sequestrate, come il diario e gli oggetti trovati nel luogo di ritrovamento del cadavere. Purtroppo però, il riscontro non è stato positivo e nè la Procura nè la Questura è in grado di dire dove siano finiti»

Nella risposta all’istanza la Procura ha sottolineato che gli

«indumenti indossati dalla vittima, non risultando in atti alcun dato specifico, appare assai probabile che siano stati custoditi per qualche tempo» e in seguito «siano andati dispersi, ovvero ne sia stata in in qualche modo autorizzata la distruzione»

Quanto agli atti riferiti alla persona indagata,

«non si è in grado di aggiungere alcunché rispetto a quanto risulta dal fascicolo così come recuperato dall’archivio»

🔹Accadde 2 luglio di 38 anni fa. Per non dimenticare Aldo Scardella

di Patrizio Rovelli
L’avv. Patrizio Rovelli

Il 2 luglio del 1986 nel carcere di Buoncammino moriva Aldo SCARDELLA vittima di un evidente errore giudiziario. Aveva 26 anni ed era accusato di un omicidio che non aveva commesso.

Dopo la sua morte la Procura di Cagliari arrestò gli autori di quel crimine che vennero poi condannati dalla giustizia italiana.

Di lui parlò Enzo Tortora che volle visitare la sua tomba e deporvi dei fiori


L’
Osservatorio per la Giustizia ha deciso di raccogliere le firme per intitolare ad ALDO l’aula più importante del palazzo di giustizia di Cagliari.


Perché nessuno dimentichi mai, varcando l’ingresso del tribunale della nostra città, il sacrificio della vita di questo giovane condannato a diventare un drammatico e dolorosissimo esempio di errore giudiziario.

Questa mattina mi sono sentito sinceramente onorato di accompagnare Cristiano Scardella, fratello di Aldo e l’avv. Patrizio Rovelli, amico di sempre, a rendere omaggio ai Aldo Scardella morto suicida il 2 luglio del 1986 nel carcere di Buoncammino, vittima innocente di un clamoroso errore giudiziario.

L’avv. Patrizio Rovelli

Con commozione abbiamo accarezzato la foto del giovane Aldo e deposto un mazzo di garofani rossi sulla sua tomba.

Aldo merita molto di più dei nostri omaggi e della nostra commozione, seppure importanti perchè sinceri e per lui impegnati, merita di essere ricordato da tutti, compresi gli operatori della giustizia, quella giustizia che a lui è stata barbaramente negata. Ecco perchè la proposta dell’Osservatorio per la Giustizia di intitolare ad ALDO l’aula più importante del palazzo di giustizia di Cagliari, va appoggiata e portata avanti con convinzione e impegno corale fino alla sua accoglienza [fm].

{FONTE Aladin Pensierohttps://www.aladinpensiero.it › …Accadde 2 luglio di 38 anni fa. Per non dimenticare Aldo Scardella}

🔹 CAGLIARI, ALDO SCARDELLA: «L’AULA DEL TRIBUNALE CON IL SUO NOME»


Aladinpensiero appoggia e s’impegna nella campagna per la raccolta delle firme, in collaborazione con il proponente OPG e altre organizzazioni aderenti come l’Associazione Socialista Diritti e Riforme

L’avv. Patrizio Rovelli ci informa che allo stato sono state effettivamente raccolte o prenotate circa 1000 firme, ma l’obbiettivo è ben più ambizioso.

L’avv. Patrizio Rovelli

A settembre si conta di allestire appositi banchetti in alcune piazze della città. Per ora chi volesse aderire può scaricare il modulo sotto riportato, scannerizzarlo e inviarlo alla mail  opg.giustizia@gmail.com  o anche richiedere tramite la stessa mail, l’invio del modulo compilabile online.

Il modulo di adesione alla Campagna

🔺 MORIRE DA INNOCENTE DOPO 185 GIORNI DI ISOLAMENTO: la storia di Aldo Scardella


Data caricamento: 13 ott 2023

Ciao a tutte e tutti!, Oggi si torna con una nuova storia di innocenza, quella di Aldo Scardella, 24 anni, di Cagliari.,

Il ragazzo viene ingiustamente accusato di rapina aggravata e omicidio e …

https://images.app.goo.gl/gKoVkqstVzysReCa7

https://youtu.be/5y8ss8pdTsg?si=z9XyRbI69-CGnKfs


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