PAROLA ALLE DONNE: IL PODCAST
L’approfondimento di Maria De Carlo
“Il potere delle donne non deve essere definito in termini di quanto somigliano agli uomini, ma in termini di quanto diverse possono essere”. Con questa citazione della giornalista scrittrice Gloria Steinem introduco l’appuntamento della rubrica dedicata alla visione della differenza. “Parola alle donne”, è una puntata (che potrebbe diventare appuntamento) ideato tramite la modalità podcast qualche tempo fa con lo scopo di dare appunto, la parola alle donne, spesso tolta bruscamente o violentemente nei diversi luoghi del vissuto, dalle case al lavoro, dalle associazioni alle istituzioni. È un “modus operandi” di un sistema patriarcale-maschilista. Nell’ambito della ricerca dialogica, nell’associazione di pratiche filosofiche “Conduco un dialogo”, l’idea che abbiamo proposto e che qui ripropongo è proprio quella di dare “parola alle donne” che non hanno avuto il giusto spazio. Pertanto vi invito a contattarmi e a segnalarmi testimonianze di donne e/o condivisioni di riflessioni e visioni di “donna” (tramite la Redazione oppure a conducoundialogo@libero.it). Riprendendo l’introduzione al podcast la riflessione sul dialogo si fa sempre più urgente. Il dialogo richiede l’incontro di più voci, di diversi punti di vista. Esso realizza quell’alterità che ascolta e rispetta la pluralità di vedute, di posizioni. Diviene dialogo autentico perché libero da pregiudizi e da chiusure… Parola alle donne significa che il punto di vista femminile arricchisce il dialogo e la conoscenza sulla realtà. Non si toglie la parola ma si ascolta! E il pensiero delle donne completa la realtà che è duale. La notte e il giorno, il sole e la luna, il maschile e il femminile. Non una sola voce, non un solo punto di vista ma più modi di “vedere” e di narrare e di costruire la comunità. Solo dando la parola alle donne diveniamo costruttori di comunità democratiche. La relazione diventa autentica, vera e apre a comunità di accoglienza delle diversità, diventa musica e sinfonia… Ci poniamo alcune domande su cui riflettere, e le rivolgiamo alle donne: La relazione con la differenza come è vissuta? Pensi di non essere “ascoltata” e/o rispettata nel tuo essere e pensare femminile? Cosa impedisce una piena autonomia e libertà di scelta nel tuo essere donna? Vuoi riprendere in mano la tua unicità e trovare strade nuove per una piena realizzazione? Con “Parola alle donne” vogliamo riscoprire quella saggezza filosofica connotata dalla specificità della differenza femminile. Un dialogo con le donne che hanno sperimentato nella loro vita visioni e prospettive dell’alterità per costruire comunità nuove, aperte, democratiche, cariche di umanità. Rinnovo pertanto la volontà di fare un percorso insieme per scoprire nuove visioni, nuove possibilità per un nuovo cominciamento. Ricordando che l’obiettivo della nostra esistenza è quello della Felicità! Un “dialogo” con le donne e sulle donne per riflettere e aprirsi al nuovo, alla vita che sempre si rigenera e si rinnova. Nel presente podcast che vi invito ad ascoltare la provocazione è sulla guerra in Russia e su una lettera del 1990 di Tatiana da Mosca “in un clima dove si sparge il sangue si rovinano le sorti ed è apparso il concetto di nemico”. Un estratto dal podcast. La donna russa riflette sui cambiamenti che hanno generato e influenzato le donne nella storia. Nella stoffa viva di Penelope “ci sono i nostri fili di speranza e di amore”. Nelle parole di Tatiana la dichiarazione del dolore ma sempre accompagnato dalla speranza. L’invito a percorrere insieme la ricerca e l’itinerario per costruire la pace è per Tatiana una necessità impellente che trova realizzazione possibile solo nel “ritrovarsi insieme”, le donne che si ritrovano insieme e si riuniscono per il bene comune. Da questa considerazione la domanda: Se fossero state le donne al Governo, se fossero le donne a governare le Nazioni e gli Stati avrebbero fatto e farebbero scelte a favore della morte o della vita? I propri figli e i propri mariti li manderebbero a morire in guerra? La donna russa ci dice che “lì dove non c’è la vita non c’è più il futuro”. Ma se invece “si può parlare del passato e del presente vuol dire che si può parlare del futuro”. La visione di Tatiana che condividiamo appieno è che le donne quando si uniscono lo fanno perché hanno interessi per il bene comune. E inoltre condividiamo anche che il rinnovamento e l’amore possibile, quello che produce vita parte dal “radicamento interiore”. È su questo che dovremmo tornare a lavorare. Sulla formazione delle coscienze e sul discernimento. Una bussola questa fondamentale per costruire comunità dialoganti e volte al bene comune. Nell’attesa di ricevere tanti feedback chiudo con questa citazione dell’imprenditrice Sheryl Sandberg che vuol essere anche un rinnovo a creare connessioni tra noi donne per fare rete: “Il potere delle donne non è solo nel loro intelletto, ma nella loro abilità di connettersi e costruire relazioni significative”.
Di Maria De Carlo