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“DISTRETTO G” BASENTO-BRADANO, «CHE TEMPI?»

I sindaci Scattone e Cervellino: «Quando la fine di un’opera strategica, ma come tante altre incompiute lucane?»

Completamento dello schema idrico Basento\Bradano, Acerenza e Genzano di Lucania : qual è il cronoprogramma delle opere?

Il cambiamento climatico, i lunghi periodi di siccità impongono una riflessione seria sulla gestione delle acque e soprattutto richiedono soluzioni e rimedi efficaci e immediati. Per i due sindaci, di Genzano di Lucania e Acerenza, le problematiche collegate al razionamento dell’acqua potabile nei 29 comuni collegati alla diga della Camastra che, è fortemente a secco, richiede da parte dei vari enti coinvolti nella gestione, la massima attenzione e finalmente uno sguardo di prospettiva.

Il tema, accende ancor più i riflettori, su una delle tante incompiute lucane, sugli oramai storici e mai realizzati lavori del cosidetto Distretto G, ‘Schema idrico Basento Bradano, che ha avuto una lunga gestazione, a partire dal lontano 1987, anno in cui l’intervento fu inserito come progetto speciale della Cassa del Mezzogiorno e che la realizzazione ed il completamento delle opere di cui trattasi assume estrema rilevanza per il comparto agricolo regionale e dell’intera area dell’Alto Bradano.

Il progetto, sottolineano i due sindaci dell’Alto Bradano, Viviana Cervellino e Fernando Scattone, è stato avviato 37 anni fa e ad oggi ancora non è stato terminato. Manca il completamento funzionale dello schema irriguo «Basento-Bradano» relativamente al distretto «G», che dalla traversa di Trivigno e dal Camastra si dirama fino alle dighe di Acerenza (capacità 30 milioni di mc di acqua) e Genzano (50 milio di mc).

Più precisamente il progetto prevede la realizzazione di una condotta principale (collegamento diga di Genzano alla diga del Basentello) di 23,170 km, diramazioni settoriali per alimentare i 14 settori del «distretto G», una rete di distribuzione irrigua, con sviluppo di circa 400 km, 14 vasche di compenso di volume variabile complete di strumenti di misura delle portate e un impianto di sollevamento per il settore G6 con portata di 172,36 lt/sec e prevalenza di 189 m. L’opera è frutto dell’unificazione di 2 distinti progetti denominati in precedenza «Completamento schema idrico Basento Bradano. Adduttore diga di Genzano–Diga del Basentello» e «Completamento schema idrico Basento Bradano. Attrezzamento Settore G».

Lunga, anzi lunghissima la storia giudiziaria collegata all’importante opera infrastrutturale, iniziata nel 2014 per un importo netto di lavori di poco superiore a 45 milioni di euro. Durata dei lavori prevista: 850 giorni per la realizzazione di un opera infrastrutturale che, quando sarà ultimata, dovrebbe consentire di irrigare circa 7.000 ettari netti di terreni agricoli.

Il grido di allarme lanciato dagli scienziati, indica chiaramente come non ci sia più tempo da perdere per fronteggiare l’emergenza climatica. Il surriscaldamento del pianeta, l’aumento di ondate di calore, siccità, causano impatti a cascata che sono sempre più difficili da gestire.

La grave crisi idrica in corso e che coinvolge ben 29 comuni, compreso il capoluogo di regione, è senza dubbio da inquadrare nella epocale crisi climatica ed ecologica in atto e come tale va approcciata in modo strutturale, affrontandone le cause e non limitandosi a rincorrerne i sintomi con risposte emergenziali, nonché riconoscendo che siccità e alluvioni sono problemi che mostrano molte connessioni e la cui gestione va definita in modo integrato.

Esattamente in questo contesto, si inserisce un’opera incompiuta che oggi è necessario far ripartire per restituire lavoro, dignità e soprattutto sviluppo ad un settore che continua ad essere importante e trainante per l’Alto Bradano e per l’intera regione Basilicata.

Ora, per meglio rappresentare e contestualizzare l’intervento infrastrutturale all’anno in corso, affermano i sindaci, premesso che nel 1987 è stato approvato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici lo «Schema idrico Basento Bradano» di cui al progetto speciale n. 14 della Cassa del Mezzogiorno; che in 37 anni risultano essere state realizzate le sole opere di accumulo e quasi tutte le opere di adduzione senza quelle fondamentali relative alla distribuzione; che il «Completamento dello schema idrico Basento-Bradano-attrezzamento Settore G» riguarda la realizzazione delle opere necessarie per l’adduzione e la distribuzione irrigua di una vasta area dell’Alto Bradano che si estende per oltre 13 mila ettari, interessando 280 ettari del territorio di Banzi, 6993 ettari di Genzano di Lucania, 1658 ettari di Oppido Lucano e 4119 ettari di Irsina; che il suddetto progetto prevede, nello specifico, la realizzazione di una condotta principale che dalla diga di Genzano di Lucania arriva alla diga del Basentello, una serie di diramazioni settoriali per alimentare i 14 settori del «Distretto G», una rete di distribuzione irrigua di circa 400 chilometri con 14 vasche di compensazione e un impianto di sollevamento; che il progetto esecutivo della opera in questione è stato approvato con delibera n. 14 del 20 febbraio 2020 e con D.G.R. n. 578 del 6 agosto 2020, rispettivamente dal Consorzio di Bonifica Vulture Alto Bradano e dalla Giunta regionale della Basilicata; che con delibera n. 46 del 27 luglio 2021, il Cipess ha nuovamente approvato il progetto di «completamento dello schema idrico Basento-Bradano-attrezzamento Settore G» ai fini dell’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e della dichiarazione di pubblica utilità, confermando nel contempo l’impegno finanziario di 85 milioni, di cui 6,866 milioni di euro a carico della regione Basilicata; che infine, ad oggi non si hanno notizie relativamente all’inizio effettivo dei lavori da parte del consorzio di bonifica, soggetto attuatore dell’opera.

“L’opera – sottolineano i due sindaci – già oggetto di tentativi di definanziamento per mancato utilizzo delle risorse, è stata trattenuta ancora nella disponibilità dei lucani, grazie al continuo monitoraggio che i Sindaci hanno fatto.
Proprio per questo è opportuno, anzi necessario, che si riattivi un osservatorio che coinvolga tutti gli attori di questa annosa vicenda e che non escluda i Sindaci dei Comuni interessati.
Siamo già a secco di acqua, speriamo di non esserlo anche di informazioni dovute.”

Tutto ciò premesso, occorre chiedersi quale sia il reale cronoprogramma relativo alla realizzazione del «completamento dello schema idrico Basento-Bradano-attrezzamento Settore G. e semmai si vedrà, finalmente la luce in fondo al tunnel, ovvero il completamento di un’ opera infrastrutturale importante e strategica per la nostra area e per l’intera regione come lo sono le tante altre opere strategiche ma incompiute sparse per il territorio lucano.

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