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CIAONE A CHI NON CÈ

TACCO&SPILLO

Bisogna dire, anche per avvalorare il nostro gusto felice per la profezia politica, che s’erano già viste delle avvisaglie sul doroteismo dei grillini lucani, alla faccia peraltro dell’apriscatole che pure volevano usare per aprire le istituzioni, ma è con Domenico Bennardi che l’andreottismo è diventato la loro virtù stellare per incollarsi alla poltrona e continuare, oltre a crisi ed onore, ad intascarsi stipendio e privilegi. Ora lasciamo stare il solito Pasquale Pepe che come un cavolo a merenda dispensa lezioncine di governabilità e buona amministrazione contro la sciatteria dei 5S, manco non ci avesse regalato quella perla leghista di Guarente e perfino il rischio d’una successione peggiore con Fanelli, sventata dai potentini con la pezza miracolosa del buon Telesca, ma questa penosa sceneggiata del sindaco di Matera di dare le dimissioni nel furbastro tentativo di fermare quelle in massa annunciate dai partiti è finalmente giunta al capolinea col bellissimo ciaone di 17 consiglieri, ormai stufi dei sui continui oscillamenti, avvitamenti, ripensamenti, galleggiamenti, spacchettamenti e così via fino alla più completa indecenza politica. Canta Alberico:“Salta insieme a me. Ciaone a chi non c’è…”

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