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CRISI IDRICA IN BASILICATA: PARLA ANDRETTA

Ospite l’Au di Acquedotto Lucano che delinea le misure per fronteggiare l’emergenza

Paride Leporace ha ospitato a “Oltre il Giardino”, talk di approfondimento in onda sul canale 68 del digitale terrestre, Alfonso Andretta, amministratore delegato di Acquedotto Lucano, per affrontare il delicato tema dell’emergenza idrica in Basilicata. Recentemente, il governo ha riconosciuto lo stato di crisi del distretto idrico della Camastra, mettendo a disposizione circa 2 milioni di euro per ripristinare il disagio. Andretta ha spiegato che le recenti piogge non sono state sufficienti a riempire l’invaso della Camastra, a differenza di altre zone come Bologna, dove in due giorni sono caduti 600 mm di pioggia rispetto ai soli 40 mm piovuti in Basilicata. Questo deficit idrico ha messo in luce le condizioni fatiscenti della rete idrica regionale. L’AD ha sottolineato che, sebbene gli indicatori nazionali registrino una perdita del 60% dell’acqua trasportata, la situazione in Basilicata è aggravata dalla lunghezza della rete, che è il doppio rispetto ad altre zone. I dati trasmessi all’ARERA indicano che, a livello regionale, la situazione non è così drammatica, ad eccezione del capoluogo, dove l’espansione urbanistica post-terremoto non è stata supportata da adeguate infrastrutture. Grazie ai fondi a disposizione, è previsto un piano di interventi per ripristinare la rete, un compito complesso considerando che la rete idrica della Basilicata si estende per 11.000 km e sostituire un solo km costa circa 300.000 euro. Andretta ha spiegato che l’obiettivo è quindi quello di effettuare una prevenzione mirata, riducendo la pressione dell’acqua e digitalizzando la rete per intervenire in maniera precisa sui problemi. La Camastra, che normalmente fornisce il 40% dell’acqua, ora copre il 60% del fabbisogno a causa della crisi, invertendo la distribuzione con altre sorgenti. Andretta ha parlato di un tavolo tecnico costituito per gestire l’emergenza, con l’obiettivo di ridurre al minimo le sospensioni idriche, che infatti ad agosto non si sono verificate. Tra le strategie adottate per gestire la crisi, vi è la protezione della diga della Camastra, che dispone di sei punti di prelievo, di cui cinque sono ormai sopra il livello dell’acqua. Per estrarre l’acqua rimanente, viene utilizzata l’acqua del fondo, resa poi potabile, o mediante pompe galleggianti. Andretta ha parlato anche della nuova società “Acque del Sud”, costituita dal MEF, che ha rilevato le competenze dell’EPLI per la gestione delle dighe, con una previsione di affidamento del 30% delle quote a un gestore industriale tramite bando di gara. Ha ribadito che sia la siccità sia la sovrabbondanza d’acqua rappresentano sfide per la rete idrica, citando come esempio i danni a Matera causati da piogge intense. L’AD di Acquedotto Lucano ha inoltre riconfermato il suo mandato sostenuto anche dal consenso del presidente della Regione Bardi e ha sottolineato l’importanza della prevenzione e della digitalizzazione per affrontare le sfide future, supportato dal suo valido staff.

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