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STUDIO ECRI: “RAZZISMO DALLA POLIZIA IN ITALIA”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al Capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, esprimendogli lo stupore per le affermazioni contenute nel rapporto della Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa e ribadendo stima e vicinanza alle forze di Polizia

#ègiustoinformare


STUDIO ECRI: “RAZZISMO DALLA POLIZIA IN ITALIA”

È giusto informare in rapporto al diritto di cronaca e di critica

Per corretta informazione si riporta il testo della nota ECRI, da leggere attentamente, ed anche capire, al fine di avere una visione globale, non condizionata da strumentalizzazioni politiche

TESTO INTEGRALE IN INGLESE

European Commission against Racism and Intolerance (ECRI)

News of the European Commission against Racism and Intolerance (ECRI)

Italy should set up an independent and effective equality body and do more to counter hate speech

STRASBOURG 22 OCTOBER 2024

In a report published today, the European Commission against Racism and Intolerance (ECRI) calls on Italy to set up a fully independent and effective equality body and reinforce the National Office Against Racial Discrimination as a fully-fledged official co-ordinating body. Italy should in particular adopt a National Action Plan Against Racism, organise an awareness raising campaign aimed at promoting equality, diversity and intercultural and interfaith dialogue, and take further action to combat hate speech by public figures.

Since ECRI’s previous report in 2016 progress has been made in several fields. The data collection system regarding bullying incidents in schools, including on grounds of ethnicity and sexual orientation, has been developed. In addition, online courses on combating bullying have been made available to teachers. In the field of LGBTI equality, progress has been made with the recognition of same-sex partnership, the adoption of the National LGBT+ Strategy and the provision of quality information on healthcare to transgender patients. The authorities have also introduced a system of financial support for centres against discrimination based on sexual orientation and gender identity, including shelters for LGBTI victims of violence.

Significant efforts have been made to alert young people about dangers of online hate speech, notably through awareness-raising campaigns and activities conducted by law enforcement officials in schools and other places frequented by young people. Moreover, the institutional framework aimed at counteracting antisemitism has been developed and commitment has been made to eliminate antisemitic symbols and behaviour during sport events. Several measures have been also taken to increase the capacity of law enforcement officials to tackle hate crimes. Efforts have also been taken to provide access to health care to migrants. The number of Roma living in settlements has significantly decreased, at least partly due to housing transition projects carried out by local authorities.

However, despite the progress achieved, some issues continue to give rise to concern. The legal status of the National Office Against Racial Discrimination – “Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali” (UNAR) and its significant role in shaping and co-ordinating governmental policies are incompatible with the requirement of independence of an equality body.

LGBTI persons continue to face prejudice and discrimination in everyday life. Furthermore, the procedure for legal gender recognition continues to be complicated, lengthy, and over-medicalised. The public discourse has become increasingly xenophobic and political speech has taken on highly divisive and antagonistic overtones particularly targeting refugees, asylum seekers and migrants, as well as Italian citizens with migration backgrounds, Roma and LGBTI persons.

The capacity of law enforcement officials to address hate-motivated violence is diminished by underreporting and lack of trust on the part of people belonging to groups of concern to ECRI. Migrant children are said to be more exposed to bullying in schools and leave the system of education earlier than Italian children. Many Roma still reside in city outskirts with limited access to public transportation and forced evictions of Roma in violation of international standards have reportedly continued. There are also numerous accounts of racial profiling by law enforcement officials, targeting especially Roma and people of African descent.

Therefore, ECRI recommends that Italy set up a fully independent and effective equality body, in consultation with civil society organisations, while reinforcing UNAR as a fully-fledged official co-ordinating body responsible for inter alia the design, implementation and monitoring of the implementation of policies and other measures against racism and intolerance.

The authorities should also finalise and adopt a new National Action Plan against Racism and organise an awareness-raising campaign for the public promoting equality, diversity, intercultural and interfaith dialogue. According to ECRI, public figures, including high-level officials and politicians on all sides, should take a stance against the expression of racist and LGBTI-phobic hate speech and promote understanding between communities. Italy should also take steps to increase support for children with migration background and take further steps to address the difficult housing situation of Roma.

Finally, when it comes to combating racism and intolerance within law enforcement agencies, the authorities should commission a comprehensive and independent study with the aim of detecting and addressing any racial profiling practices by law enforcement officials affecting in particular Roma and people of African descent.

ECRI and Italy

🔺TRADUZIONE DI CORTESIA

Europea Commissione contraria Razzismo e Intolleranza (ECRI)

Notizie della Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza (ECRI)

L’Italia dovrebbe istituire un organismo indipendente ed efficace per l’uguaglianza e fare di più per contrastare l’incitamento all’odio

STRASBURGO 22 OTTOBRE 2024

In un rapporto pubblicato oggi, la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) chiede all’Italia di istituire un organismo per l’uguaglianza pienamente indipendente ed efficace e di rafforzare l’Ufficio nazionale contro la discriminazione razziale come organo di coordinamento ufficiale a pieno titolo

L’Italia dovrebbe in particolare adottare un Piano d’azione nazionale contro il razzismo, organizzare una campagna di sensibilizzazione volta a promuovere l’uguaglianza, la diversità e il dialogo interculturale e interreligioso e intraprendere ulteriori azioni per combattere l’incitamento all’odio da parte di personaggi pubblici

Dal precedente rapporto dell’ECRI del 2016 sono stati compiuti progressi in diversi campi. È stato sviluppato il sistema di raccolta dati sugli episodi di bullismo nelle scuole, anche per motivi di etnia e orientamento sessuale. Inoltre, sono stati messi a disposizione degli insegnanti corsi online sulla lotta al bullismo. Nel campo dell’uguaglianza LGBTI, sono stati compiuti progressi con il riconoscimento delle coppie omosessuali, l’adozione della strategia nazionale LGBT+ e la fornitura di informazioni di qualità sull’assistenza sanitaria ai pazienti transgender.
Le autorità hanno inoltre introdotto un sistema di sostegno finanziario per i centri contro la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, compresi i centri di accoglienza per le vittime di violenza LGBTI

Sono stati compiuti sforzi significativi per allertare i giovani sui pericoli dell’incitamento all’odio online, in particolare attraverso campagne di sensibilizzazione e attività condotte dalle forze dell’ordine nelle scuole e in altri luoghi frequentati dai giovani.
Inoltre, è stato sviluppato il quadro istituzionale volto a contrastare l’antisemitismo e ci si è impegnati a eliminare i simboli e i comportamenti antisemiti durante gli eventi sportivi. Sono state inoltre adottate diverse misure per aumentare la capacità delle forze dell’ordine di contrastare i crimini ispirati dall’odio. Sono stati inoltre compiuti sforzi per garantire l’accesso all’assistenza sanitaria ai migranti. Il numero di rom che vivono negli insediamenti è notevolmente diminuito, almeno in parte a causa dei progetti di transizione abitativa realizzati dalle autorità locali.

Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, alcune questioni continuano a destare preoccupazione.
Lo status giuridico dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – “Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali” (UNAR) e il suo ruolo significativo nella definizione e nel coordinamento delle politiche governative sono incompatibili con il requisito di indipendenza di un organismo per le pari opportunità.

Le persone LGBTI continuano a subire pregiudizi e discriminazioni nella vita di tutti i giorni. Inoltre, la procedura per il riconoscimento legale del genere continua ad essere complicata, lunga e eccessivamente medicalizzata. Il discorso pubblico è diventato sempre più xenofobo e il discorso politico ha assunto toni altamente divisivi e antagonisti, prendendo di mira in particolare i rifugiati, i richiedenti asilo e i migranti, nonché i cittadini italiani con background migratorio, i rom e le persone LGBTI

La capacità delle forze dell’ordine di affrontare la violenza motivata dall’odio è ridotta dalla sottostima e dalla mancanza di fiducia da parte delle persone appartenenti a gruppi di interesse per l’ECRI.

Si ritiene che i bambini migranti siano più esposti al bullismo nelle scuole e abbandonino il sistema educativo prima dei bambini italiani. Molti rom risiedono ancora nelle periferie delle città con accesso limitato ai trasporti pubblici e, secondo quanto riferito, sono continuati gli sgomberi forzati dei rom in violazione degli standard internazionali. Esistono anche numerosi resoconti di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine, che prendono di mira soprattutto i rom e le persone di origine africana.

Pertanto, l’ECRI raccomanda che l’Italia istituisca un organismo per la parità pienamente indipendente ed efficace, in consultazione con le organizzazioni della società civile, rafforzando al tempo stesso l’UNAR come organismo ufficiale di coordinamento a pieno titolo responsabile, tra l’altro, della progettazione, dell’attuazione e del monitoraggio dell’attuazione delle politiche di parità. politiche e altre misure contro il razzismo e l’intolleranza.

Le autorità dovrebbero inoltre finalizzare e adottare un nuovo Piano d’azione nazionale contro il razzismo e organizzare una campagna di sensibilizzazione per il pubblico che promuova l’uguaglianza, la diversità, il dialogo interculturale e interreligioso.

Secondo l’ECRI, i personaggi pubblici, compresi funzionari di alto livello e politici di tutti gli schieramenti, dovrebbero prendere posizione contro l’espressione di discorsi di incitamento all’odio razzista e fobico nei confronti delle persone LGBTI e promuovere la comprensione tra le comunità.
L’Italia dovrebbe inoltre adottare misure per aumentare il sostegno ai bambini con background migratorio e adottare ulteriori misure per affrontare la difficile situazione abitativa dei rom.

Infine, quando si tratta di combattere il razzismo e l’intolleranza all’interno delle forze dell’ordine, le autorità dovrebbero commissionare uno studio completo e indipendente con l’obiettivo di individuare e affrontare eventuali pratiche di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine che colpiscono in particolare i rom e le persone di origine africana.

ECRI e Italia 🇮🇹 

🔹Telefonata del Presidente Mattarella al Capo della Polizia Vittorio Pisani

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al Capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, esprimendogli lo stupore per le affermazioni contenute nel rapporto della Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa e ribadendo stima e vicinanza alle forze di Polizia.

Roma, 22/10/2024 (II mandato)
🔹è giusto informare

“Razzismo in polizia e politica”, il Consiglio d’Europa accusa l’Italia:
ira del governo

Forze dell’ordine accusate nel report Ecri di fare

racial profiling
{profilazione razziale}

Dita puntate anche contro la politica per dichiarazioni “cariche di odio” contro rom, migranti e comunità Lgbt. Lo stupore di Mattarella, che esprime vicinanza alla Polizia

Forze dell’ordine accusate di fare “racial profiling” durante fermi e controlli e dibattito pubblico ormai “sempre più xenofobo”, con discorsi politici che hanno avrebbero assunto toni “fortemente divisivi e antagonistici” soprattutto nei confronti di migranti, rom e comunità Lgbt.


È questa l’accusa all’Italia contenuta nel rapporto della commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri) che ha scatenato l’ira del governo e determinato l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Forze dell’ordine e ‘racial profiling’, l’accusa nel report

Nel report dell’organizzazione internazionale non Ue con sede a Strasburgo, il dito è puntato sulle autorità che durante i controlli ‘profilerebbero razzialmente’, ossia in base all’origine etnica, in particolare “la comunità Rom” e le “persone di origine africana”
Un atteggiamento denunciato dalla delegazione dell’Ecri, venuta a conoscenza del problema attraverso “molte testimonianze”
Un problema della cui entità le forze dell’ordine italiane non sembrerebbero nemmeno essere “consapevoli”

La profilazione razziale, sottolinea l’Ecri, “ha effetti notevolmente negativi”, perché genera un senso di “umiliazione ed ingiustizia” per i gruppi coinvolti, provocando “stigmatizzazione e alienazione”.
È inoltre “dannosa per la sicurezza generale”, in quanto “diminuisce” la fiducia nella polizia e contribuisce alla tendenza a non denunciare i reati. Per la commissione, dunque, le autorità dovrebbero sottoporre le pratiche di fermo e di controllo/perquisizione della Polizia ad un esame indipendente.
L’esame dovrebbe essere condotto con la partecipazione attiva delle organizzazioni della società civile e dei rappresentanti dei gruppi potenzialmente esposti alle pratiche di profilazione razziale”

Dovrebbero essere sensibilizzati i funzionari delle forze dell’ordine sulle pratiche che possono potenzialmente condurre alla profilazione razziale, con effetti nocivi sulla fiducia dei cittadini nella polizia, nonché per identificare modelli indicativi di razzismo istituzionale all’interno delle forze dell’ordine,
“in particolare nei confronti dei Rom e delle persone di colore o di origine africana”

🔺Dita puntate contro la politica: “Discorsi carichi di odio”

Ma non è tutto. Negli ultimi anni in Italia il discorso pubblico è diventato “sempre più xenofobo” e che i discorsi politici hanno assunto toni “fortemente divisivi e antagonistici”, in particolare nei confronti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti, nonché di cittadini italiani con origine migratoria, Rom e persone Lgbt, afferma quindi il rapporto della commissione.

L’organizzazione internazionale, sottolinea quindi come “un certo numero di dichiarazioni e commenti considerati offensivi e carichi di odio provengono da politici e funzionari pubblici di alto profilo, soprattutto durante i periodi elettorali, sia online che offline”
Questo, nota, avrebbe portato ad una forma di “banalizzazione” dei commenti d’odio nella vita pubblica e generato un senso di “emarginazione” ed “esclusione” in vari segmenti della popolazione.
Uno dei gruppi che negli ultimi anni è stato maggiormente bersaglio di discorsi politici negativi, sottolinea l’Ecri, è quello dei Rom.
Ad esempio, “nel 2018 l’allora ministro dell’Interno (Matteo Salvini, ndr), nel dichiarare la volontà di procedere ad un’espulsione di massa dei Rom irregolari, ha fatto riferimento anche ai Rom in possesso della cittadinanza italiana e ha affermato:
‘Ma i Rom italiani purtroppo dobbiamo tenerceli a casa'”

nota l’Ecri :
“Molti commenti d’odio hanno preso di mira soprattutto le donne Rom.
Ad esempio, nell’aprile 2023, commentando le proposte per migliorare la situazione delle madri detenute, lo stesso politico ha affermato che un partito politico precedentemente al potere ha liberato ‘le borseggiatrici Rom che usano i bambini e la gravidanza per evitare il carcere e continuare a delinquere’. Altri candidati politici hanno usato i pregiudizi sui Rom nelle campagne elettorali.
Nel 2022, un politico locale di Firenze (il consigliere di quartiere della Lega Alessio Di Giulio, ndr) ha pubblicato un video online con una donna Rom, con la didascalia che incoraggiava gli elettori a votare per il suo partito ‘per non vederla mai più’
(il leader della Lega Matteo Salvini disse poi che Di Giulio aveva sbagliato, perché, spiegò, i problemi non si risolvono con i video, ma con le leggi e le forze dell’ordine, ndr)”

L’Ecri punta il dito anche contro alcune affermazioni fatte dal generale Roberto Vannacci – eletto nelle liste della Lega e già rimosso dalla vicepresidenza del gruppo dei Patrioti per volontà del Rassemblement National proprio a causa di alcuni passi del suo libro ‘Il mondo al contrario’ – perché “razziste” e “fobiche”

“Esempi recenti di dichiarazioni razziste e fobiche nei confronti delle persone Lgbti nella vita pubblica – scrive l’Ecri nel rapporto esprimendo preoccupazione per la diffusione dell’hate speech, che viene ‘banalizzato’ e quindi reso accettabile ad opera di figure pubbliche – includono le osservazioni fatte in un libro pubblicato nel 2023 da un generale delle forze armate italiane. L’autore ha dichiarato che i gay ‘non sono normali’ e ha indicato che l’accettazione delle persone Lgbti è il risultato di complotti da parte della ‘lobby gay internazionale’”

🔻IL RAPPORTO NON FA I NOMI MA OGNI RIFERIMENTO A PERSONAGGI PUBBLICI LEGHISTI È FORTEMENTE VOLUTO‼️

Il rapporto non fa il nome di Vannacci, ma i riferimenti sono inequivocabili

Il generale, ricorda l’Ecri,
“ha anche attaccato gli italiani di colore, affermando che le persone non sono nate tutte uguali e che gli immigrati saranno sempre diversi.
Ha fatto l’esempio di una campionessa di pallavolo italiana di colore (Paola Egonu, ndr), affermando che ‘è italiana di cittadinanza, ma è chiaro che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità’. A seguito di queste affermazioni, l’autore è stato rimosso dalle sue posizioni di comando e di gestione nell’Esercito”

L’Italia, questo quindi l’invito, deve “combattere l’incitamento all’odio da parte di personaggi pubblici”, dice la commissione del Consiglio d’Europa che chiede a Roma di istituire un organismo per l’uguaglianza “pienamente indipendente” ed “efficace”, nonché di rafforzare l’Ufficio nazionale contro la discriminazione razziale, come organo di coordinamento ufficiale a pieno titolo. L’Italia, secondo l’Ecri, dovrebbe in particolare adottare un piano d’azione nazionale contro il razzismo, organizzare una campagna di sensibilizzazione volta a promuovere l’uguaglianza, la diversità, il dialogo interculturale e interreligioso.

Dal precedente rapporto dell’Ecri del 2016, riconosce il Consiglio d’Europa, l’Italia ha fatto progressi in diversi campi. Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, alcune questioni continuano a destare preoccupazione.
Lo status giuridico dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar) e il suo ruolo significativo nella definizione e nel coordinamento delle politiche governative, sottolinea il Consiglio d’Europa, sono “incompatibili” con il requisito di indipendenza di un organismo per le pari opportunità.
Le persone Lgbti “continuano a subire pregiudizi e discriminazioni nella vita di tutti i giorni”. Inoltre, la procedura per il riconoscimento legale del genere continua ad essere “complicata, lunga ed eccessivamente medicalizzata”

🔺Da Meloni a Salvini, ira del governo

L’accusa lanciata ieri dall’organismo del Consiglio Ue ha provocato l’ira di governo e alte cariche dello Stato, compatte soprattutto nel prendere le immediate difese delle forze dell’ordine.

👉🏾 sottolinea la premier Giorgia Meloni:
“L’Ecri, organo del Consiglio d’Europa, accusa le forze di polizia italiane di razzismo? Le nostre Forze dell’Ordine sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni. Meritano rispetto, non simili ingiurie”

👉🏾 scrive sui social Ignazio La Russa, presidente del Senato:
“Rigetto con forza le accuse di profilazione razziale nei confronti delle nostre Forze di polizia riportate nell’ultimo rapporto dell’Ecri, la commissione antirazzismo del Consiglio d’Europa”

👉🏾 sottolinea quindi il presidente della Camera Lorenzo Fontana, conclude la seconda carica dello Stato:
“Di fronte alle affermazioni dell’Ecri, desidero esprimere la mia più profonda solidarietà alle forze dell’ordine italiane. Operano ogni giorno con impegno, coraggio e dedizione, garantendo la sicurezza e la protezione di tutti i cittadini.
È importante che le nostre forze dell’ordine siano sempre sostenute, riconoscendo il loro servizio fondamentale alla collettività.
Le nostre Forze dell’ordine sono costituite da donne e uomini che, con professionalità, senso del dovere e dedizione garantiscono ogni giorno la sicurezza di tutti, senza alcuna discriminazione. A loro va la nostra gratitudine e la nostra solidarietà”

👉🏾 la dichiarazione del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, durante un punto stampa a margine del G7 Sviluppo a Pescara:
“Non condivido una parola di quello che hanno scritto. Conosco per lunga esperienza da militare, giornalista e politico le nostre forze dell’ordine. Escludo che ci siano agenti, carabinieri, poliziotti o finanzieri che siano razzisti. Fanno sempre il loro dovere, garantiscono la nostra sicurezza giorno e notte con stipendi ahimè troppo bassi. Io sono riconoscente a ogni uomo e donna che indossa l’uniforme e chi scrive che le forze dell’ordine sono razziste scrive il falso”

👉🏾 Decisamente forte la presa di posizione del vicepremier Matteo Salvini, che tuona:
“Sentirsi dire che le forze dell’ordine sono razziste ti girano le scatole, siamo sempre con le divise, se a questi signori piacciono i rom e clandestini se li portino a Strasburgo”

👉🏾 In difesa delle Forze dell’ordine anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi:
”Il Consiglio d’Europa, il cui scopo dovrebbe essere promuovere la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali nei Paesi in Europa – ha detto – trova il tempo di esprimere un pesante giudizio verso le Forze di Polizia italiane arrivando addirittura ad accusarle di razzismo. È inaccettabile che un’organizzazione internazionale, di cui non tutti hanno ancora ben compreso il ruolo, insulti donne e uomini che con dedizione ogni giorno mettono a rischio la loro vita per garantire la sicurezza dei cittadini”

👉🏾 scrive quindi il ministro della Difesa Guido Crosetto su X:
“L’Ecri, organo del Consiglio d’Europa, accusa le forze di polizia italiane di razzismo. È inaccettabile e la risposta indignata deve essere da parte di tutti, senza divisione. Perché le nostre Forze dell’Ordine, come le nostre Forze Armate, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni, senza pregiudizi, senza risparmiarsi. Parliamo di donne e uomini che meritano rispetto, non un’ingiuria di tale gravità. Le Forze dell’ordine italiane sono un patrimonio di legalità italiano, non di parte. E spetta a tutti difenderne l’onore e la storia”

Protesta unanime del centrodestra anche sul fronte Ue 🇪🇺


“Rimaniamo allibiti dalle accuse di razzismo rivolte alle nostre forze di polizia dall’Ecri, l’organo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d’Europa”, dichiarano i componenti della delegazione italiana al Consiglio d’Europa di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Udc-Maie, che aggiungono:
“Non si capisce come la basilare attività di controllo dell’ordine pubblico – svolta regolarmente verso tutte le persone, non solo straniere – venga spacciata provocatoriamente come profilazione razziale”.

“In Italia, le forze dell’ordine, che in passato sono state letteralmente abbandonate dai governi delle sinistre, corrono il pericolo di vedere delegittimato il proprio lavoro. Ed è un lavoro basato sul sacrificio di chi mette ogni giorno a rischio la propria vita per il bene della Comunità, sempre nel rispetto dello Stato di diritto”
rimarcano gli esponenti della maggioranza e concludono:
“Le nostre forze dell’ordine sono anche in prima fila nel salvataggio e nell’accoglienza dei migranti, dimostrando ogni giorno umanità e professionalità. Siamo orgogliosi di come il governo di centrodestra stia investendo nella sicurezza con l’assunzione di 29mila unità nelle Forze di Polizia e con oltre 2.000 operazioni ad alto impatto effettuate nelle periferie delle nostre città. Finalmente la sicurezza è tornata tra le priorità del governo nazionale e gli italiani stanno tornando a sentirsi sicuri”

🔹Lo stupore di Mattarella: “Vicinanza alla Polizia”

E il caso finisce anche per determinare l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato, in una telefonata al al capo della Polizia, il prefetto Vittorio Pisani, ha espresso il suo “stupore” per le affermazioni contenute nel rapporto della Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa e ribadendo “stima e vicinanza” alle forze di Polizia.

🔹Consiglio d’Europa: in Italia polizia e politici razzisti, stupito Mattarella, indignata Meloni

Secondo il rapporto stilato dalla Commissione contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri) del Consiglio d’Europa la xenofobia è sempre più presente nel discorso pubblico italiano. Presi di mira migranti, Rom e persone Lgbt+
Le affermazioni contenute nel rapporto della Commissione contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri) del Consiglio d’Europa, pubblicato il 22 ottobre, hanno spiazzato l’Italia.
Xenofobia e discriminazioni da parte delle istituzioni politici, insieme alla profilazione razziale compiuta dalle forze dell’ordine sono tra le accuse più gravi nei confronti di Roma, da parte attribuite dall’organizzazione internazionale che riunisce 46 Paesi con la missione di promuovere la democrazia e lo stato di diritto in Europa.
Pressoché unanime la levata di scudi contro il rapporto. A partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che martedì ha chiamato il capo della Polizia per esprimere stupore e ribadire stima e vicinanza alle forze di Polizia.
Cosa dice il Rapporto sull’Italia della Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa
L’Ecri è un organo indipendente di monitoraggio in materia di diritti umani, composta da esperti indipendenti del settore.

Secondo il documento, la polizia italiana compie “profilazione razziale” – soprattutto nei confronti dei Rom e delle persone di origine africana – mentre la politica negli ultimi anni è diventata sempre più “xenofoba”, con un dibattito pubblico dai toni “divisivi” su stranieri e persone Lgbt+.
Nel testo si legge che queste testimonianze di frequenti fermi e controlli basati sull’origine etnica sono confermate anche dai rapporti delle organizzazioni della società civile e di altri organismi di monitoraggio internazionali specializzati.
Tuttavia, le autorità non raccolgono dati adeguatamente disaggregati sulle attività di fermo e di controllo della polizia, né sembrano essere consapevoli dell’entità del problema, e non considerano la profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale.
Secondo gli esperti europei la profilazione razziale ha effetti notevolmente negativi, in quanto genera un senso di umiliazione ed ingiustizia per i gruppi coinvolti provocando stigmatizzazione e alienazione. È inoltre dannosa per la sicurezza generale in quanto diminuisce la fiducia nella polizia e contribuisce a non denunciare reati.
Tra gli esempi non virtuosi anche “critiche indebite che mirano a minare l’autorità dei singoli giudici che decidono sui casi di migrazione”, quando invece la magistratura deve essere “rispettata, protetta e promossa”.
Meloni: “Le nostre forze lavorano con dedizione e abnegazione”
“Le nostre Forze dell’Ordine sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni. Meritano rispetto, non simili ingiurie”, il commento su X della premier Giorgia Meloni. Critici nei confronti del contenuto del rapporto anche i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani.
Secondo il leader della Lega le “donne e uomini in divisa sono stati attaccati vergognosamente da un ente inutile pagato anche con le tasse dei cittadini italiani”. “Se a questi signori piacciono tanto Rom e clandestini – aggiunge il vicepremier – se li portino tutti a casa loro a Strasburgo”.
A non condividere una parola di ciò che è stato scritto è il ministro degli Esteri, il quale esclude che ci siano agenti, carabinieri, poliziotti o finanzieri razzisti.

L’Ecri sul libro di Vannacci: esempio di dichiarazioni razziste e fobiche


Senza mai citarlo basta leggere “tra gli esempi recenti di dichiarazioni razziste e Lgbti-fobiche nella vita pubblica che includono le osservazioni fatte in un libro pubblicato nel 2023 da un generale delle forze armate italiane”, per capire che l’Ecri stia parlando di Roberto Vannacci e del suo “Il mondo al contrario”.
Secondo gli autori del rapporto l’autore ha dichiarato che i gay “non sono normali” e ha indicato che l’accettazione delle persone Lgbt+ è il risultato di complotti da parte della “lobby gay internazionale”. Vannacci avrebbe anche attaccato gli italiani di colore, affermando che le persone non sono nate tutte uguali e che gli immigrati saranno sempre diversi.
Una situazione complessiva davanti alla quale l’Ecri raccomanda “che le figure pubbliche, compresi i funzionari di alto livello e i politici di tutti gli schieramenti, siano fortemente incoraggiati ad assumere una posizione tempestiva, ferma e pubblica contro l’espressione di discorsi d’odio razzisti e lgbti-fobici e a reagire con discorsi alternativi, nonché a promuovere la comprensione tra le comunità, anche esprimendo solidarietà a coloro che sono bersaglio di discorsi d’odio”

🔹Cos’è l’Ecri, da chi è composta e perché critica l’Italia

La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri) all’Italia: “Forze dell’ordine razziste sui migranti”

Le forze dell’ordine italiane “meritano rispetto, non ingiurie”. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non va per il sottile e ribatte frontalmente alla denuncia della Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri) la quale, nel suo rapporto sull’Italia aggiornato ad aprile 2024, scrive che le forze dell’ordine “fanno profilazione razziale durante le attività di controllo, sorveglianza e indagine, soprattutto nei confronti della comunità rom e delle persone di origine africana”

STUDIO ECRI: “RAZZISMO DALLA POLIZIA IN ITALIA”

 

Inoltre, indica “critiche indebite che minano l’autorità dei giudici che decidono sui casi di migrazione” tra gli esempi negativi del confronto politico che “promuove una cultura di esclusione piuttosto che di inclusione dei migranti”. Secondo l’organo del Consiglio d’Europa, queste critiche “minano l’indipendenza della magistratura che tratta di questi casi, che deve essere invece rispettata, protetta e promossa”

“Durante la sua visita in Italia, l’Ecri ha ricevuto molte testimonianze di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine, soprattutto sulla comunità rom e sulle persone di origine africana”, si legge nel documento. Lo studio richiesto alle autorità italiane dovrà prefiggersi “l’obiettivo di individuare e affrontare qualsiasi pratica di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine”. Strasburgo valuterà quindi tra due anni se la raccomandazione sarà stata seguita.

“L’Ecri rileva con seria preoccupazione che il discorso pubblico italiano è diventato sempre più xenofobo negli ultimi anni e che i discorsi politici hanno assunto toni altamente divisivi e antagonisti, in particolare nei confronti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti, nonché di cittadini italiani con background migratorio, rom e persone Lgbti”.

LE RACCOMANDAZIONI DELL’ECRI

L’organo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d’Europa, nel suo rapporto sull’Italia aggiornato ad aprile, raccomanda “che le figure pubbliche, compresi i funzionari di alto livello e i politici di tutti gli schieramenti, siano fortemente incoraggiati ad assumere una posizione tempestiva, ferma e pubblica contro l’espressione di discorsi d’odio razzisti e lgbti-fobici e a reagire con discorsi alternativi, nonché a promuovere la comprensione tra le comunità, anche esprimendo solidarietà a coloro che sono bersaglio di discorsi d’odio”. L’Ecri ritiene inoltre che “i partiti dovrebbero adottare codici di condotta appropriati che proibiscano l’uso di discorsi d’odio, invitino i loro membri e seguaci ad astenersi dal pronunciarli, appoggiarli o diffonderli e prevedano sanzioni in caso contrario”.

COS’È L’ECRI, COMMISSIONE EUROPEA CONTRO IL RAZZISMO E L’INTOLLERANZA

La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza, creata nel 1993, lotta contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia, l’antisemitismo e l’intolleranza in Europa, alla luce della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, dei suoi Protocolli Addizionali e della relativa giurisprudenza. Principale attività dell’ECRI è il monitoraggio, Paese per Paese, dei fenomeni di razzismo ed intolleranza, sulla base di un sistema di visite periodiche a seguito delle quali viene pubblicato un rapporto con le conclusioni dell’ECRI e le raccomandazioni rivolte allo Stato. Tale monitoraggio è svolto in cicli di cinque anni e permette di analizzare ogni anno la situazione di 9/10 paesi.

Inoltre, l’ECRI elabora delle raccomandazioni di politica generale indirizzate a tutti gli Stati membri, nell’intento di fornire linee direttrici per l’elaborazione di politiche nazionali conformi agli standards previsti dal Consiglio d’Europa. Infine, imprescindibile per il radicamento di una cultura di tolleranza è la sensibilizzazione della società civile. A tal fine, l’ECRI organizza frequenti tavole rotonde, collabora con ONG e media ed elabora programmi di formazione ed informazione rivolti ai cittadini degli Stati membri.

COME VENGONO SCELTI I MEMBRI DELL’ECRI

L’Ecri è composta da esperti indipendenti designati dai Governi degli Stati membri del Consiglio d’Europa – uno per ciascuno dei 46 Stati membri. Gli esperti, in particolare, vengono designati dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, e monitorano i problemi di razzismo, xenofobia, antisemitismo, intolleranza e discriminazione per motivi quali la “razza”, l’origine etnica, il colore della pelle, la cittadinanza, la religione e la lingua.

Il Comitato dei Ministri è organo decisionale e composto dai Ministri degli Affari esteri di tutti gli Stati membri o dai loro delegati permanenti a Strasburgo. Il Comitato dei Ministri determina la politica dell’organizzazione, approva il suo bilancio ed il programma di attività. I membri dell’ECRI partecipano alla revisione della legislazione, delle politiche e delle altre misure degli Stati membri e formulerà raccomandazioni al fine di rafforzarle e renderle più efficaci.

🔹Consiglio d’Europa, cos’è l’Ecri che vaneggia contro la Polizia italiana


La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri) all’Italia: forze dell’ordine razziste su rom e africani. Tutti i dettagli e le reazioni delle istituzioni italiane
23 Ottobre 2024 07:46

ECRI NELLA BUFERA

L’ultimo rapporto dell’Ecri, l’organo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d’Europa, ha denunciato xenofobia, discriminazioni contro le comunità Lgbt, e attività di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine in Italia. L’organo ha quindi chiesto al governo italiano di istituire un organismo per le pari opportunità pienamente indipendente. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è detto “stupito” per i contenuti del rapporto e ha espresso “stima e vicinanza” al responsabile della Polizia Vittorio Pisani. Più aspra la reazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito “ingiurie” le valutazioni dell’Ecri.

Tutti i dettagli

STUDIO ECRI: “RAZZISMO DALLA POLIZIA IN ITALIA”

Inoltre, indica “critiche indebite che minano l’autorità dei giudici che decidono sui casi di migrazione” tra gli esempi negativi del confronto politico che “promuove una cultura di esclusione piuttosto che di inclusione dei migranti”. Secondo l’organo del Consiglio d’Europa, queste critiche “minano l’indipendenza della magistratura che tratta di questi casi, che deve essere invece rispettata, protetta e promossa”.

“Durante la sua visita in Italia, l’Ecri ha ricevuto molte testimonianze di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine, soprattutto sulla comunità rom e sulle persone di origine africana”, si legge nel documento. Lo studio richiesto alle autorità italiane dovrà prefiggersi “l’obiettivo di individuare e affrontare qualsiasi pratica di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine”. Strasburgo valuterà quindi tra due anni se la raccomandazione sarà stata seguita.

“L’Ecri rileva con seria preoccupazione che il discorso pubblico italiano è diventato sempre più xenofobo negli ultimi anni e che i discorsi politici hanno assunto toni altamente divisivi e antagonisti, in particolare nei confronti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti, nonché di cittadini italiani con background migratorio, rom e persone Lgbti”.

LE RACCOMANDAZIONI DELL’ECRI

L’organo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d’Europa, nel suo rapporto sull’Italia aggiornato ad aprile, raccomanda “che le figure pubbliche, compresi i funzionari di alto livello e i politici di tutti gli schieramenti, siano fortemente incoraggiati ad assumere una posizione tempestiva, ferma e pubblica contro l’espressione di discorsi d’odio razzisti e lgbti-fobici e a reagire con discorsi alternativi, nonché a promuovere la comprensione tra le comunità, anche esprimendo solidarietà a coloro che sono bersaglio di discorsi d’odio”. L’Ecri ritiene inoltre che “i partiti dovrebbero adottare codici di condotta appropriati che proibiscano l’uso di discorsi d’odio, invitino i loro membri e seguaci ad astenersi dal pronunciarli, appoggiarli o diffonderli e prevedano sanzioni in caso contrario”.

COS’E’ L’ECRI, COMMISSIONE EUROPEA CONTRO IL RAZZISMO E L’INTOLLERANZA

La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza, creata nel 1993, lotta contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia, l’antisemitismo e l’intolleranza in Europa, alla luce della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, dei suoi Protocolli Addizionali e della relativa giurisprudenza. Principale attività dell’ECRI è il monitoraggio, Paese per Paese, dei fenomeni di razzismo ed intolleranza, sulla base di un sistema di visite periodiche a seguito delle quali viene pubblicato un rapporto con le conclusioni dell’ECRI e le raccomandazioni rivolte allo Stato. Tale monitoraggio è svolto in cicli di cinque anni e permette di analizzare ogni anno la situazione di 9/10 paesi.

Inoltre, l’ECRI elabora delle raccomandazioni di politica generale indirizzate a tutti gli Stati membri, nell’intento di fornire linee direttrici per l’elaborazione di politiche nazionali conformi agli standards previsti dal Consiglio d’Europa. Infine, imprescindibile per il radicamento di una cultura di tolleranza è la sensibilizzazione della società civile. A tal fine, l’ECRI organizza frequenti tavole rotonde, collabora con ONG e media ed elabora programmi di formazione ed informazione rivolti ai cittadini degli Stati membri.

COME VENGONO SCELTI I MEMBRI DELL’ECRI

L’Ecri è composta da esperti indipendenti designati dai Governi degli Stati membri del Consiglio d’Europa – uno per ciascuno dei 46 Stati membri. Gli esperti, in particolare, vengono designati dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, e monitorano i problemi di razzismo, xenofobia, antisemitismo, intolleranza e discriminazione per motivi quali la “razza”, l’origine etnica, il colore della pelle, la cittadinanza, la religione e la lingua.

Il Comitato dei Ministri è organo decisionale e composto dai Ministri degli Affari esteri di tutti gli Stati membri o dai loro delegati permanenti a Strasburgo. Il Comitato dei Ministri determina la politica dell’organizzazione, approva il suo bilancio ed il programma di attività. I membri dell’ECRI partecipano alla revisione della legislazione, delle politiche e delle altre misure degli Stati membri e formulerà raccomandazioni al fine di rafforzarle e renderle più efficaci.

Il Consiglio d’Europa: in Italia polizia e politici razzisti.
Ira di Meloni.
Lo stupore di Mattarella
Il Viminale ricorre contro le ordinanze dei giudici

Il Consiglio d’Europa – l’organismo nato nel 1949 dopo la Seconda guerra mondiale per promuovere la democrazia e i diritti nel continente – spiazza l’Italia con la pubblicazione di un duro rapporto stilato dalla commissione contro il razzismo e l’intolleranza (l’Ecri), composta da 46 esperti indipendenti (uno per Paese membro).

Secondo il documento, la polizia italiana compie “profilazione razziale” nel corso delle sue attività – soprattutto nei confronti dei rom e delle persone di origine africana – mentre la politica negli ultimi anni è diventata sempre più “xenofoba”, con un dibattito pubblico dai toni “divisivi” su stranieri e Lgbti. Affermazioni che hanno suscitato l’indignazione della premier Giorgia Meloni e lo “stupore” del presidente Sergio Mattarella.
Il capo dello Stato, in una telefonata, ha espresso al responsabile della Polizia, il prefetto Vittorio Pisani, “stima e vicinanza” alle forze dell’ordine.
La presidente del Consiglio ha sparato invece ad alzo zero contro le valutazioni dell’Ecri:
“Le nostre forze sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni, meritando rispetto, non simili ingiurie”.
Ancora più netto il leader della Lega Matteo Salvini, secondo il quale “donne e uomini in divisa sono stati attaccati vergognosamente da un ente inutile pagato anche con le tasse dei cittadini italiani”. “Se a questi signori piacciono tanto rom e clandestini – ha aggiunto il vicepremier – se li portino tutti a casa loro a Strasburgo”. Critico anche l’altro vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Non condivido una parola di ciò che è stato scritto, escludo che ci siano agenti, carabinieri, poliziotti o finanzieri razzisti”.

Il rapporto, frutto di una missione in Italia della commissione, evidenzia che “le autorità non sembrano essere consapevoli della portata del problema e non hanno considerato l’esistenza della profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale”, chiedendo quindi a Roma uno studio “completo e indipendente”. Per quanto riguarda invece la politica, il documento evidenzia che “purtroppo un certo numero di dichiarazioni e commenti considerati dispregiativi e carichi di odio provengono da politici e funzionari pubblici di alto profilo, soprattutto durante i periodi elettorali”. E tra “gli esempi recenti di dichiarazioni razziste e Lgbti-fobiche nella vita pubblica”, l’Ecri cita “le osservazioni fatte in un libro pubblicato nel 2023 da un generale delle forze armate italiane”, ossia Roberto Vannacci (che pure non viene mai citato per nome), su gay e italiani di colore. Non solo. Tra gli esempi non virtuosi la commissione denuncia “critiche indebite che mirano a minare l’autorità dei singoli giudici che decidono sui casi di migrazione”, quando invece la magistratura deve essere “rispettata, protetta e promossa”.

L’Ecri – a quanto si apprende da fonti del Consiglio d’Europa – ha inviato il rapporto alle autorità nazionali prima della pubblicazione e ha inserito alla fine “il punto di vista del governo” su quanto è affermato nel documento; nelle sei pagine inviate da Roma sono commentate varie parti del rapporto, compreso il paragrafo, il novantunesimo, in cui l’Ecri denuncia la profilazione razziale operata dalle forze dell’ordine. E i commenti delle autorità italiane non contengono alcuna critica di questa denuncia. Tuttavia, in relazione ad un altro paragrafo, Roma scrive che “l’osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (che dipende dal ministero dell’Interno) ha introdotto dal 2014 un focus specifico”, nell’ambito delle attività di formazione, sui rischi connessi alla “profilazione discriminatoria” da parte della polizia. “L’Ecri non accusa affatto le forze dell’ordine italiane di razzismo ma sollecita le istituzioni e le autorità politiche ad abbandonare alcune prassi come la profilazione razziale e stigmatizza il clima xenofobo e di odio nei confronti di diverse categorie”, ha ribattuto però la senatrice del Pd Sandra Zampa, vicepresidente della delegazione italiana al Consiglio d’Europa. “Se davvero il governo è interessato a promuovere stato di diritto, dignità della persona e rispetto dei diritti umani, accolga la richiesta d’istituire un’autorità indipendente sul tema del razzismo come suggerisce la Commissione”, ha detto ancora. “Sarebbe un segnale importante e significativo che renderebbe migliore l’Italia”  


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