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RIVOLUZIONE DELLA SANITÀ TERRITORIALE: «ACCESSO ALLE CURE GARANTITO A TUTTI»

Presentato il piano innovativo approvato dalla giunta regionale

Lo scopo principale del rimodellamento della medicina territoriale è garantire l’accesso alle cure sanitarie per tutta la popolazione, in particolare per quella parte costituita prevalentemente da anziani affetti da malattie croniche. La giunta regionale, seguendo il suo piano strategico, ha approvato una delibera volta a ridisegna- re il sistema di medicina territoriale. Questo piano intende coinvolgere le comunità locali e integrare tecnologie innovative, migliorando così il lavoro dei medici e di tutti gli operatori sanitari. Due sono i pilastri fondamentali del nuovo sistema sanitario territoriale: le Aggregazioni Funzionali Territoriali (Aft) e le Unità Complesse di Cure Primarie (Uccp). Queste strutture garantiranno un team di professionisti sanitari disponibili 24 ore su 24, sette giorni su sette, su un territorio che comprende circa 23.000 abitanti. All’interno dei sei distretti sanitari, per affrontare la carenza di medici di famiglia, sono stati istituiti tre Aft per la medicina generale, tre per la specialità ambulatoriale e una per i pediatri. Per ogni Aft sarà prevista una Uccp, la cui collocazione sarà individuata tra le strutture territoriali già esistenti e altre che verranno realizzate in futuro. Le Uccp offriranno assistenza sanitaria di base e diagnostica di primo livello. È importante ricordare che la diffusione delle Uccp in Italia è iniziata a seguito di un accordo Stato-Regioni siglato nel 2006, che aveva l’obiettivo di deospedalizzare l’assistenza primaria. I principali compiti delle Aft sono: 1. Garantire una continuità assistenziale nel territorio. 2. Sviluppare e promuovere una medicina che favorisca la diffusione di principi promotori di uno stile di vita sano. 3. Assicurare una continuità assistenziale più efficiente grazie all’uso della ricetta elettronica, che sostituisce a quella cartacea. 4. Favorire l’equità nell’accesso ai servizi sanitari. 5. Garantire il raccordo con il sistema di emergenza e urgenza. Questo nuovo modello delle Aft anticipa una novità che partirà dal 1º gennaio 2025: l’introduzione del ruolo unico dei medici di medicina generale. Questo passo permetterà di superare le attuali dif- ferenze tra i medici di assistenza primaria a ciclo di scelta e i medici di continuità assistenziale (guardia medica), attraverso nuovi contratti a tempo indeterminato. Ciò garantirà che tutte le Aft e le 19 case di comunità previste dal Pnrr possano prendersi cura del bacino d’utenza del territorio. In questo modo, si compenserà lo squilibrio attualmente esistente tra la carenza di specialisti di medicina generale a ciclo di scelta e il surplus di medici nell’attuale continuità assistenziale. Questo approccio creerà nuove opportunità lavorative e permetterà l’inserimento di nuove figure professionali con contratti a tempo indeterminato e non. Il nuovo modello organizzativo prevede la ridefinizione del numero di ambiti territoriali ottimali (Aot), passando da 45 a 19 per la medicina generale, e da 13 a 6 per la pediatria di libera scelta, tanti quanti sono i distretti. Il sistema dovrà tenere conto del rapporto tra me- dici e abitanti: un medico ogni 1.200 abitanti (prima era uno su 1.000) e un pediatra ogni 850 bambini fino a 14 anni (prima fino a sei anni). La revisione del rapporto ottimale consentirà ai sei distretti sanitari di non ritrovarsi sprovvisti di specialisti, incentivando così la professione e garantendo nuova occupazione. Il pieno avvio operativo delle Aft e delle Uccp avverrà con la realizzazione di tutte le strutture idonee finanziate dal Pnrr. Nel frattempo, la giunta regionale si è già attivata per siglare accordi che accelerino le procedure di implementazione di questi nuovi sistemi. La responsabilità organizzativa delle Aft sarà affidata a un referente individuato tra i medici convenzionati, che avrà maturato un’esperienza professionale nell’ambito dell’assistenza territoriale e della gestione delle fasi di cura. Ai nostri microfoni il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi: «Momento importante per la sanità lucana che mira a rispondere ancora meglio alle esigenze del territorio, il quale ha bisogno di essere rigenerato per poter soddisfare a pieno le esigenze del paziente, dandogli la possibilità di creare un contatto diretto e più immediato con il medico. Abbiamo 800 sanitari in tutta l’area lucana e dal 2025 sarà previsto un ruolo unico per gli specialisti di medicina generale. Gli interventi del Pnrr saranno un supporto fondamentale per attuare tale cambiamento a partire dagli ammodernamenti delle già esistenti strutture sanitarie affiancate dalla nascita di nuove. La telemedicina sarà un altro punto di svolta che potrà intervenire e dare soccorso a chi ha necessità di ricevere cure immediate». Altre importanti considerazioni quelle rilasciate dall’ Assessore Regionale alla Salute, Cosimo Latronico. «Si da centralità all’assistenza sanitaria che vedrà cooperare i medici di medicina generale e le guardie mediche per sopperire alle carenze di un settore in sofferenza. Nuove assunzioni garantiranno pertanto un supporto terapeutico capillare sull’intera area regionale»

Di Agnese Albini

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