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SHIGERU ISHIBA HA RICONOSCIUTO LA SFIDUCIA E RABBIA DEGLI ELETTORI, HA ESCLUSO DIMISSIONI, ANNUNCIANDO PROFONDE RIFORME PER IL GIAPPONE

Benché ipotizzato da alcuni sondaggi pre-elettorali, il mancato raggiungimento dei 233 seggi di coalizione è storico

È GIUSTO INFORMARE 

🇯🇵


#ègiustoinformare con
Shigeru Ishiba
Primo ministro del Giappone 🇯🇵

自民党総裁選挙において、総裁に選出していただきました。総裁選期間中、 高市先生、小林先生、林先生、小泉先生、上川先生、加藤先生、河野先生、茂木先生と
議論を交わせたこと、心から感謝申し上げます。
ご支援をいただきました選対チーム、ご支持いただきました多くの皆様に感謝申し上げます。
本当にありがとうございました。
これから自民党ワンチームとなってがんばってまいります。
#石破茂

Sono stato eletto Presidente delle elezioni generali del Partito Liberal Democratico. Con Takechi Sensei, Kobayashi, Hayashi, Koizumi, Kamikawa, Kato, Kono, Motegi,
Grazie mille per la discussione.
Ringrazio la squadra elettorale per il sostegno e tutti voi per il sostegno.
Grazie mille signore.
D’ora in poi lavoreremo sodo come squadra del Partito Liberal Democratico.
#石破茂

per fortuna non mi occupo di politica, ma una cosa è certa, in tutto il mondo
tra scandali e inflazione, praticamente è débâcle elettorale‼️

Progressista e diretto, il Giappone sceglie come premier l’outsider Ishiba


Gli scaffali dei suoi uffici parlamentari a Tokyo sono pieni di modellini in plastica di navi e aerei militari. È appassionato, o meglio ossessionato, da qualsiasi tematica faccia riferimento alla Difesa.

“Riporterò in auge un Giappone vibrante, dove le persone possano vivere con un sorriso”

Parola di Shigeru Ishiba, il nuovo leader del Partito Liberal Democratico (Ldp) al governo in Giappone 🇯🇵 

Ishiba ha vinto le elezioni presidenziali interne al partito sconfiggendo al ballottaggio il ministro della sicurezza Economica, la signora Sanae Takaichi, con 215 voti contro 194

Veterano della politica, 67 anni, la prossima settimana verrà nominato primo ministro dopo un voto parlamentare. Sostituirà Fumio Kishida come leader nazionale. Dal momento che il Ldp ha la maggioranza parlamentare, infatti, chiunque avesse vinto la tornata elettorale sarebbe diventato primo ministro.

L’incombenza toccherà dunque all’ex ministro della Difesa, che per quattro volte aveva tentato di scalare i vertici della sua formazione politica, e che adesso guiderà il partito alle prossime elezioni legislative (in programma nel 2025).

Shigeru Ishiba ai raggi X

In Giappone, in una cultura politica che premia il conformismo, Ishiba è da tempo considerato una sorta di outsider. Ha infatti più volte criticato il Partito Liberal Democratico, e questa disponibilità a “parlare apertamente” lo ha reso tanto una mina vagante in seno al suo stesso partito, quanto apprezzabile agli occhi del pubblico pubblico e di una nutrita base di elettori.

In ogni caso, Ishiba siede nell’ala più progressista del partito conservatore che ha governato il Paese, quasi ininterrottamente, sin dal 1955. La sua esperienza in politica interna ed estera lo hanno probabilmente portato ad ottenere la vittoria.

Ishiba è entrato in parlamento nel 1986 dopo una breve carriera in banca. In tempi recenti era stato messo in disparte da Kishida, diventando una voce dissidente in seno al Ldp. Si è più volte ribellato a politiche quali l’aumento dell’uso dell’energia nucleare e ha criticato il suo partito per non aver permesso alle coppie sposate di usare cognomi separati.

“Considero questa la mia battaglia finale”

ha affermato Ishiba un mese fa lanciando la sua campagna in un santuario shintoista nella prefettura rurale di Tottori, dove suo padre era governatore e dove lo stesso Ishiba aveva iniziato la carriera politica alla fine degli anni Ottanta, all’apice della rapida crescita dell’economia del Giappone.
Nel corso della sua attività politica (38ennale), ha ricoperto diversi incarichi chiave, tra cui quelli di segretario generale del Ldp (dal 2012 al 2014), ministro dell’Agricoltura (dal 2008 al 2009) e della Difesa (dal 2007 al 2008)

Un conservatore progressista

Ishiba, acerrimo rivale del defunto premier Shinzo Abe, ha promesso di spostare alcuni ministeri e agenzie governative fuori da Tokyo per aiutare a far rivivere le regioni moribonde del Giappone. Ha anche proposto di istituire un’agenzia per supervisionare la costruzione di rifugi di emergenza in tutto il Giappone soggetto a calamità naturali.

Da sempre considerato esperto di politica di sicurezza nazionale, Ishiba sostiene un Giappone più assertivo e al contempo in grado di ridurre la dipendenza dal suo alleato di lunga data, gli Stati Uniti, in una posizione che potrebbe complicare i rapporti con Washington.

Durante la campagna elettorale per ottenere la leadership del Ldp, per esempio, ha chiesto che il Giappone potesse guidare la creazione di una “Nato asiatica” per respingere le minacce nordcoreane e cinesi, un’idea subito respinta dagli Usa perché ritenuta troppo affrettata.

E ancora: ha lasciato intendere di voler chiedere una maggiore supervisione delle basi situate a Okinawa, dove è concentrata la maggior parte delle truppe statunitensi in Giappone. Vorrebbe anche che Washington desse voce in capitolo a Tokyo su come usare le armi nucleari in Asia.

🔹ELEZIONI IN GIAPPONE 🇯🇵 2024

Il Partito costituzionale democratico (Pcd, centrosinistra), la principale formazione d’opposizione, guidata dall’ex premier Yoshihiko Noda, ha ottenuto 148 seggi, contro i 96 del 2021.

Infine, secondo le proiezioni 73 donne sono state elette alla camera dei rappresentanti, il dato più alto nella storia del paese.

Giappone 🇯🇵 nell’incertezza, il governo ha perso la maggioranza
Il neo premier Ishiba non ha i numeri per governare.
Possibile un allargamento della coalizione. Yen in forte calo. Bene il Nikkei. Riforme a rischio

La quarta potenza economica mondiale è entrata in una nuova fase di instabilità dopo che la coalizione di governo che sostiene il neo primo ministro Shigeru Ishiba è uscita sconfitta dalle elezioni per rinnovare la Camera bassa del Parlamento giapponese.

Prima del voto, il premier aveva prudentemente indicato come obiettivo minimo la conquista della maggioranza di #233seggi ma sommando le preferenze del Liberal democratic party di Ishiba e di Komeito, un partito alleato, si arriva a soli #215parlamentari

L’inevitabile ridisegno della maggioranza ha fatto scivolare lo yen ai minimi da luglio, a 153,77 contro un dollaro.
I mercati azionari, dopo un’apertura debole, sono in rialzo: poco dopo le 11 locali il Nikkei guadagna quasi l’1,8 per cento.
L’indebolimento del governo e di Ishiba in particolare paiono destinati a frenare le riforme fiscali e la politica di rialzo dei tassi della Bank of Japan.

🔺Il travaso dei voti

Il principale partito di opposizione, il Constitutional democratic party (Cdp) ha conquistato 148 seggi contro i 98 del 2021, risultando l’unico vero trionfatore della tornata elettorale, ma restando lontano dai numeri necessari per governare. Sommando i parlamentari di tutti i partiti di opposizione, si arriva a 250 seggi, ma l’eterogeneità della compagine dovrebbe impedire la nascita di una maggioranza alternativa rispetto a quella che sostiene Ishiba, che a questo punto dovrà cercare nuovi alleati.

La Costituzione dà ai partiti 30 giorni di tempo per formare una coalizione di governo

Rispetto alle ultime elezioni, i due partiti che sostengono il premier hanno perso rispettivamente 65 seggi (l’Ldp, passato da 256 a 191) e 12 (Komeito, da 32 a 24). La duplice emorragia ha in parte premiato il Cdp e in parte una pletora di partiti minori passati da 12 a 44 seggi. 

L’altro dato del voto riguarda l’affluenza, scesa ulteriormente ad appena sopra il 53 per cento degli aventi diritto

Benché ipotizzato da alcuni sondaggi pre-elettorali, il mancato raggiungimento dei 233 seggi di coalizione è storico.

L’Ldp ha dominato per quasi 70 anni la vita politica del Giappone: dal 1955 a oggi, con l’eccezione di due brevi parentesi (per meno di un anno nel 1993 e dal 1999 al 2012), è sempre stato al governo.
Non solo. Dopo essere tornato al potere nel 2012 ha sempre avuto i numeri, volendo, per governare da solo. Oggi non può farlo neppure appoggiandosi alla stampella di Komeito, il cui leader non è stato rieletto. Anche due ministri dell’esecutivo hanno perso il proprio seggio parlamentare.

La coalizione di governo continua ad avere la maggioranza nella Camera alta, per la quale si voterà il prossimo anno, ma nel sistema bicamerale giapponese, quella decisiva è quella che è stata ridisegnata dal voto di domenica.

🔻Un premier in bilico

Il destino di Ishiba benché fatalmente compromesso, non è chiaro. Nonostante la sconfitta, non è detto che sia immediatamente costretto alle dimissioni.
Non è da escludere che qualche partito minore lo soccorra.
Con una coalizione allargata – e meno omogenea di quella attuale – Ishiba potrebbe quindi restare premier.
Ma diventerebbe, dopo solo un mese alla guida del Paese, un’anatra zoppa con poche chance di portare avanti l’agenda di discontinuità – per esempio rispetto alle politiche fiscali e monetarie dell’Abenomics – che per anni è stato il suo tratto politico distintivo.

🔹Ma come si è arrivati a questa sconfitta❓🇯🇵

Dopo pochi giorni alla guida della quarta potenza economica mondiale, il neo premier ha indetto elezioni anticipate con l’obiettivo di prendere in contropiede l’opposizione e consolidare la sua leadership. Un’operazione che ha dimostrato tutta la sua fragilità non appena la popolarità di Ishiba ha iniziato a incrinarsi nelle settimane immediatamente successive

🔻Scandali e inflazione

Tra i fattori che hanno pesato di più sulla débâcle elettorale di Ishiba e del suo partito ci sono uno scandalo politico-finanziario, la congiuntura economica e alcuni errori commessi dal premier

Ishiba è diventato primo ministro un mese fa, in seguito alle dimissioni di Fumio Kishida, costretto a lasciare dopo che diversi parlamentari del principale partito di governo erano stati travolti da uno scandalo legato ai meccanismi di finanziamento delle proprie correnti.
Ishiba ha sempre avuto fama di essere un critico all’interno dell’Ldp, ma evidentemente non è bastato a separare i suoi destini da quelli della vecchia leadership.

Sul fronte economico, dopo un 2023 in cui è cresciuto dell’1,7%, il Giappone quest’anno si appresta a espandere il proprio Pil di un modesto 0,3 per cento.
Non solo, gli aumenti delle retribuzioni non sembrano aver fatto molto per placare le ansie di una popolazione che, dopo un trentennio di deflazione o prezzi quasi fermi, oggi si trova alle prese con l’inflazione.

Secondo diversi osservatori, Ishiba ha anche contribuito personalmente ad alienare una parte dei suoi potenziali elettori.
La sua è sempre stata una voce dissonante rispetto al mainstream dell’Ldp, ma dopo la nomina a premier, Ishiba ha fatto marcia indietro su alcuni temi, primo fra tutti la politica monetaria della Bank of Japan, passando da falco a colomba in sole 36 ore.
Un tentativo di conquistare consensi tra i maggiorenti del suo stesso partito che sembra aver danneggiato la sua credibilità presso l’elettorato.

🔹PRATICAMENTE

Giappone 🇯🇵 Ishiba promette una riforma dopo sconfitta elettorale

Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha promesso una “riforma fondamentale” dopo che uno scandalo sui fondi neri ha contribuito a consegnare alla sua coalizione di governo il peggior risultato elettorale dal 2009.

“Attuerò una riforma fondamentale sulla questione del denaro e della politica”

ha dichiarato Ishiba ai giornalisti, mentre il suo Partito Liberale Democratico e il suo partner di coalizione erano proiettati a perdere la maggioranza

🔹REALMENTE

Il governo giapponese punito alle urne dopo lo scandalo dei fondi neri

Il primo ministro Shigeru Ishiba riconosce la “sfiducia” e la “rabbia” degli elettori ma rifiuta di dimettersi per evitare un “vuoto politico”

 

Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha riconosciuto la “sfiducia” e la “rabbia” degli elettori all’indomani della sua pesante sconfitta elettorale, ma ha escluso di dimettersi, per evitare un “vuoto politico”, puntando invece a realizzare “riforme fondamentali” all’interno del suo partito, colpito da un grave scandalo finanziario.

Dopo essere stato nominato meno di un mese fa, il 1 ottobre, Ishiba ha indetto elezioni legislative anticipate, sperando di consolidare il suo potere rafforzando la posizione del suo Partito Liberal Democratico (LDP), che ha governato il Giappone quasi ininterrottamente per settant’anni. Ma secondo le proiezioni del canale televisivo nazionale NHK e in attesa dei risultati ufficiali, per la prima volta dal 2009 il PLD non ha raggiunto la maggioranza assoluta di 233 seggi.

Quel che è peggio, queste cifre suggeriscono che la coalizione di governo composta dal PLD e dal piccolo partito Komeito non è riuscita ad assicurarsi il controllo della metà dei 465 seggi della Camera bassa. Il PLD ha ottenuto 191 seggi e il Komeito 24, secondo i conteggi della NHK. “Il fattore più importante (della sconfitta) è il sospetto, la sfiducia e la rabbia che non si sono attenuati sul problema dei finanziamenti e della politica”, ha ammesso Ishiba, promettendo una “riforma fondamentale” su questo tema.

Già penalizzato dalla congiuntura economica e dall’elevata inflazione, il PLD ha subito le conseguenze di una vicenda di “fondi neri” al suo interno. Shigeru Ishiba, 67 anni, ha però detto di voler restare in carica, per evitare di creare “un vuoto politico”.

“Voglio compiere il mio dovere, che è proteggere la vita delle persone, proteggere il Giappone”

ha detto alla stampa.

A dimettersi è stato invece Shinjiro Koizumi, responsabile delle elezioni all’interno del PLD. Gli osservatori dubitano peraltro della capacità dell’opposizione, molto divisa, di formare un’alleanza.
Ishiba guiderà quindi un governo di minoranza (senza maggioranza assoluta in Parlamento), col rischio di avere difficoltà a far adottare i suoi testi o a cercare nuovi partner di coalizione.

Ma il premier ha chiarito che non desidera “per il momento” espandere la sua coalizione, preferendo colloqui conformi ai testi con i partiti dell’opposizione. Tuttavia, potrebbe vedere contestata la sua posizione all’interno del PLD, dove alcuni dirigenti, sostenitori dell’ex Primo Ministro Shinzo Abe, potrebbero cogliere l’occasione per vendicarsi dopo essere stati messi in disparte.

Ma avendo perso un numero considerevole di seggi, il LDP potrebbe decidere di sostenere Ishiba per il momento, pensando che non è il momento di impegnarsi in dispute interne, secondo gli osservatori.

Nelle ultime elezioni generali, nel 2021, il PLD aveva ottenuto la maggioranza con 259 seggi nella potente camera bassa del Parlamento, che aggiunti ai 32 di Komeito ha permesso di ottenere una comoda maggioranza.

Se i risultati ufficiali lo confermeranno, la perdita della maggioranza da parte dell’LDP sarà il risultato peggiore da quando perdette il potere nel 2009, prima di essere riportato alla ribalta nel 2012 con una grande vittoria di Shinzo Abe.

I sondaggi d’opinione prima delle elezioni suggerivano che in molte circoscrizioni elettorali, i candidati dell’LDP erano testa a testa con quelli del Partito Democratico Costituzionale (PDC), il principale gruppo di opposizione, guidato dal popolare ex primo ministro Yoshihiko Noda.

Il PDC, il secondo gruppo parlamentare più numeroso, sembra aver fatto notevoli progressi, con la NHK che conta 148 seggi contro i 96 precedenti.

“Gli elettori hanno scelto il partito più in grado di promuovere le riforme politiche”

ha subito commentato Noda, aggiungendo che

“il governo di PLD-Komeito non può continuare”

Le elezioni legislative segnano anche il progresso dei gruppi più piccoli, con il Partito Democratico Popolare (centro) che ha quadruplicato il suo numero di seggi secondo NHK.

Il Reiwa Shinsengumi, partito populista fondato da un ex attore, passerebbe da 3 a 9 seggi dopo aver promesso di abolire l’imposta sui consumi e aumentare le pensioni, mentre il Partito conservatore del Giappone, anti-immigrazione e nazionalista, ha ottenuto i suoi primi tre seggi.

Ultimo dato importante, quello sulle elette donne: secondo le stime NHK, il loro numero potrebbe raggiungere il livello record di 73

🔹 GIAPPONE 🇯🇵
Il Partito liberaldemocratico giapponese perde la maggioranza assoluta

Il 28 ottobre il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha riconosciuto la “sfiducia e la rabbia” manifestata dagli elettori nelle elezioni legislative anticipate del 27 ottobre, ma ha escluso di dimettersi e ha annunciato “profonde riforme”  

SHIGERU ISHIBA HA RICONOSCIUTO LA SFIDUCIA E RABBIA DEGLI ELETTORI, HA ESCLUSO DIMISSIONI, ANNUNCIANDO PROFONDE RIFORME PER IL GIAPPONE 

Dopo il suo insediamento il 1 ottobre, Ishiba aveva indetto le elezioni anticipate puntando su un forte sostegno popolare per dare slancio al suo programma di governo


Tuttavia, secondo le proiezioni dell’emittente statale Nhk, e in attesa dei risultati ufficiali, il suo Partito liberaldemocratico (Pld, destra) – che governa il paese quasi ininterrottamente dal 1945 ma è in difficoltà a causa di alcuni scandali – ha perso la maggioranza assoluta dei seggi per la prima volta dal 2009.

Il Pld non ha la maggioranza assoluta alla camera dei rappresentanti neanche contando i seggi del piccolo partito Komeitō, una formazione alleata.

Il Pld ha infatti ottenuto 191 seggi e il Komeitō 24, per un totale di 215, mentre la maggioranza assoluta è fissata a 233

Nelle elezioni precedenti, nel 2021, Il Pld aveva ottenuto 259 seggi e il Komeito 32.

Per il Pld si tratta del peggior risultato dal 2009, quando aveva perso il potere prima di riconquistarlo nel 2012 con una vittoria schiacciante di Shinzō Abe

“Questo risultato deludente è dovuto principalmente alla sfiducia e alla rabbia degli elettori per la questione dei finanziamenti alla politica”

ha affermato Ishiba, riferendosi a uno scandalo che ha coinvolto il suo partito.
Tuttavia, il premier, 67 anni, ha aggiunto di voler restare in carica per evitare “un vuoto politico”

Si è invece dimesso Shinjirō Koizumi, responsabile elettorale del Pld 

Di fronte a un’opposizione divisa, Ishiba guiderà quindi un governo di minoranza, che potrebbe avere difficoltà ad attuare il suo programma di governo

Il 28 ottobre Ishiba ha dichiarato di non voler allargare la coalizione “in questa fase”

Il Partito costituzionale democratico (Pcd, centrosinistra), la principale formazione d’opposizione, guidata dall’ex premier Yoshihiko Noda, ha ottenuto 148 seggi, contro i 96 del 2021

Infine, secondo le proiezioni 73 donne sono state elette alla camera dei rappresentanti, il dato più alto nella storia del paese

#sapevatelo2024
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