BENNARDI TRA RAMMARICO E AMBIZIONI PER IL FUTURO
In studio l’ex sindaco di Matera racconta la delusione per l’epilogo del mandato
Il sindaco Bennardi ha commentato con forte amarezza la recente crisi politica causata dalle dimissioni dei consiglieri del Partito Democratico, dimissioni che hanno sancito la fine del suo mandato. “Non mi aspettavo che questo delitto democratico si consumasse in uno studio notarile,” ha dichiarato lo stesso , criticando la scelta dei consiglieri di abbandonare la giunta senza un confronto pubblico in consiglio comunale, il luogo deputato alle decisioni per la collettività. Il già sindaco ha voluto ribadire che non fugge dalle proprie responsabilità, spiegando che il suo progetto politico era frutto di una condivisione di intenti avviata con il Partito Democratico, in particolare con il Segretario Regionale del PD, Lettieri, e mirava a costruire attività e iniziative di lungo termine. “Avevamo intrapreso un cammino condiviso, che avrebbe dovuto continuare e portare a nuovi sviluppi per la città e la comunità,” ha precisato. Nonostante alcune divergenze, anche il dialogo con il consigliere regionale del PD Basilicata, Roberto Cifarelli, è stato sempre aperto e costruttivo. Bennardi ha spiegato che le sue dimissioni sono state un segnale “di chiusura e apertura al tempo stesso”: chiusura nel senso della fine di un ciclo, ma riapertura verso una stagione futura in cui spera di vedere una maggiore condivisione di obiettivi e intenti. A sostegno del sindaco si sono espressi, in questi giorni, figure di rilievo come il senatore Arnaldo Muti e Giuseppe Conte, a conferma di un supporto che va oltre le divergenze locali. Tuttavia, il primo cittadino ha manifestato rammarico per non aver avuto quei “venti giorni” necessari a valutare alternative e possibili soluzioni alla crisi. Bennardi ha ricordato come, negli anni, le elezioni provinciali e regionali avessero contribuito a consolidare un dialogo tra le parti in grado di rafforzare la collaborazione contro il centrodestra. Il sindaco ha riconosciuto di aver commesso errori nella gestione della giunta. Nonostante i sei rimpasti, ritenuti comunque utili per valorizzare competenze differenti, Bernardi ha ammesso che forse la sua squadra si è troppo “sfilacciata” e che il suo impegno nel tenere unito il gruppo sarebbe potuto essere maggiore. Ha anche spiegato di aver cercato di distribuire in modo equilibrato gli assessorati, dando al Movimento Cinque Stelle quattro posti e garantendo così una maggioranza stabile all’interno della coalizione. Anche su questo aspetto, ha sottolineato come il suo obiettivo fosse sempre quello di costruire in sinergia e condivisione, ma ammette che forse avrebbe dovuto trattenere maggiormente i suoi consiglieri. Ha espresso gratitudine verso i cittadini materani, che hanno dimostrato il loro sostegno in questi giorni difficili, definendo “un’ingiustizia” la scelta dei consiglieri di firmare le dimissioni davanti a un notaio invece che in consiglio comunale. “Quella sala rappresenta il luogo istituzionale più vicino alla comunità,” ha sottolineato Bennardi, aggiungendo che, pur non essendo un politico di professione, ha sempre operato per il bene della città, infatti, in quattro anni di amministrazione, ha evidenziato i risultati raggiunti in termini di investimenti per Matera: quattro milioni per la manutenzione delle strade e un milione e mezzo per le scuole nel 2023, a cui si è aggiunto un milione nel 2024 per interventi di ripristino e miglioramento. Guardando al futuro, ha annunciato la sua ricandidatura all’interno del centrosinistra, con l’obiettivo di trovare un gruppo coeso di supporto. Punto di dibattito importante anche la Fondazione Matera Basilicata 2019, un’opportunità per rafforzare il ruolo della città che si fregia del titolo italiano di capitale europea della cultura. Ha sottolineato come sia cruciale portare avanti progetti di cooperazione con altre università internazionali, in modo da offrire ai giovani nuove possibilità formative e professionali. Concludendo, il già sindaco ha osservato che, nonostante i traguardi raggiunti, su alcuni fronti Matera non ha ottenuto il giusto riconoscimento, in particolare nei settori della sanità e della cultura, piani sui quali vanno comunque effettuati degli interventi di crescita e miglioramento. Si congeda infine proclamandosi favorevole agli accordi con altre realtà dunque alla creazione di macro-regioni, al fine di stimolare lo sviluppo economico e culturale non solo del capoluogo di provincia ma dell’intero territorio.