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STELLANTIS AL CENTRO DEL LUNGO DIBATTITO IN CONSIGLIO REGIONALE

I consiglieri si impegnano a giungere ad una risoluzione condivisa per Melfi

Il Consiglio regionale della Basilicata, riunitosi ieri pomeriggio, ha approvato a maggioranza, con 8 voti favorevoli dei consiglieri Aliandro, Casino, Fazzari, Leone, Morea, Picerno, Pittella e Polese e 7 voti contrari, quelli di Araneo, Bochicchio, Chiorazzo, Cifarelli, Lacorazza, Marrese e Vizziello, il Bilancio consolidato 2023 Gruppo Regione Basilicata che si chiude con un risultato economico (comprensivo delle quote di pertinenza di terzi) di € 139.807.307,25 e un risultato di esercizio di gruppo pari a € 146.189.515,88.

DIBATTITO SU STELLANTIS

La situazione di Stellantis è stata oggetto di ampio e articolato dibattito da parte dei consiglieri. Le forze di maggioranza e di opposizione in Assemblea hanno prodotto due distinte risoluzione sulle quali, su suggerimento del consigliere Napoli, condiviso da Lacorazza, nella prossima conferenza dei capigruppo, alla presenza del Governo regionale, si farà sintesi per addivenire ad un unico documento. Ad aprire il dibattito la relazione del presidente della Regione, Vito Bardi e a seguire gli intervenuti di Bochicchio, dell’assessore alle Attività produttive Cupparo, Chiorazzo, Galella, Vizziello, Casino, Marrese, Araneo, Picerno, Tataranno, Aliandro, Cifarelli, Leone, Morea, Fanelli, Pittella, Lacorazza e Napoli. «Il nostro impegno è chiaro: vogliamo e dobbiamo difendere il diritto al lavoro e le prospettive di sviluppo economico per la Basilicata. Continueremo a fare tutto il possibile per tutelare i lavoratori di Stellantis e dell’indotto e per sostenere prospettive occupazionali» ha detto il presidente Vito Bardi. In un quadro generale preoccupante, Bardi ha sottolineato due segnali positivi: la conferma che la nuova Lancia Gamma sarà prodotta, a partire dal 2026, nello storico stabilimento di Melfi, selezionato per la “sua eccellenza produttiva”, e la diffusione del bozzetto della nuova Jeep Compass che Stellantis produrrà sempre a Melfi dal 2025, anche nella versione ibrida e non solo elettrica. «Inoltre – ha aggiunto – non dimentichiamo che nel piano industriale si prevedono altre 4 nuove vetture da produrre a Melfi, della gamma DS, Jeep, e Lancia e Opel, confermate nel recente incontro in Regione di metà ottobre. A fronte di questo impegno produttivo. che necessita di una verifica costante, vi sono scenari di mercato ancora incerti». «Se il comparto dell’auto è davvero vissuto come una priorità allora bisogna investire. La Regione non ha la forza di fare tutto per tutti i settori. Bisogna fare delle scelte. La Regione può iniziare promuovendo un tavolo istituzionale con lo Stato, per far crescere la competitività del ‘sistema Basilicata’. Si parta dalla riduzione del costo del lavoro, facendo leva sull’Irap, l’imposta regionale per le attività produttive» ha affermato il consigliere Antonio Bochicchio (Avs-PsiLbp). «Quella di Stellantis e dell’automotive è la crisi più importante per i suoi effetti disastrosi sul piano della tenuta sociale e produttiva della Basilicata. Da tempo c’erano tutte le avvisaglie di questa crisi» ha invece detto il consigliere Angelo Chiorazzo (Bcc). «Le scelte scellerate dell’Europa sulla cessazione della produzione di auto non elettriche dal 2035 hanno innescato una mostruosa crisi del settore automotive europeo. Le scelte della produzione di auto in Italia devono oramai confrontarsi costantemente con lo scenario europeo e mondiale, visto che Stellantis produce auto in tutto il pianeta» ha sottolineato il consigliere Alessandro Galella (FdI). «La rilevanza di Stellantis per l’economia e la società lucana sta nei numeri, prima ancora che nelle considerazioni di carattere politico e sociale. Se Stellantis tossisce, la Basilicata si prende la polmonite» ha affermato Giovanni Vizziello (Bcc). Per il consigliere di FI, Michele Casino: «La crisi di Stellantis è un tema che la Basilicata ha affrontato prima ancora che si arrivasse ad una situazione grave riguardante ora non soltanto lo stabilmento di Melfi, ma tutti gli stabilimenti del marchio. La Regione Basilicata non è stata ferma: ha dato il via libera alle nuove linee guida regionali per la disciplina dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) e al disciplinare Api-Bas per la costruzione di impianti per lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili con un investimento di 17 milioni di euro e la realizzazione di impianto a biogas con cui produrre l’energia necessaria al funzionamento dello stabilimento di Melfi». Per il consigliere Piero Marrese (Bd): «Il Green Deal introdotto dall’Unione Europea sta accelerando la crisi del comparto automotive a livello internazionale, con uno scenario di lacrime e sangue. In questo quadro s’inserisce lo stabilimento Stellantis che, insieme all’indotto, riveste un’importanza strategica per l’intera Basilicata. L’imperativo categorico, è adoperarsi per evitare il depauperamento del patrimonio industriale realizzato nell’ultimo trentennio a Melfi», La consigliera del M5s Alessia Araneo si è detta scandalizzata per il fatto che nessuno abbia accennato, nei precedenti interventi, alla questione occupazionale. «Altrettanto scandaloso – ha affermato – è che qualcuno possa essersi dichiarato contrario rispetto alla scelta di far pagare le tasse a Stellantis al Comune di Melfi». «La situazione che vive oggi lo stabilimento Stellantis di Melfi è una ferita aperta per la nostra regione e per migliaia di lavoratori che, con dedizione e sacrificio, hanno contribuito a rendere questo impianto uno dei simboli della produzione automobilistica italiana» ha sottolineato il consigliere Francesco Fanelli (Lega). «Per certi versi ho apprezzato l’intervento di Cifarelli perché ha detto ‘proviamo a fare quello che non abbiamo fatto, sicuramente avremmo dovuto investire più in ricerca» ha dichiarato il consigliere Rocco Leone. «Esprimiamo una preoccupazione profonda per la crisi di Stellantis e dell’automotive perché c’è il rischio di distruggere un intero settore e di perdere un altro asset fondamentale per l’Italia e la Basilicata» ha dichiarato il consigliere Massimo Morea (Azione). «Ci si è buttati nella politica internazionale e, invece, mi sarei aspettato un dibattito un po’ più onesto. Voglio evitare la polemica spicciola, e voglio ricordare a tutti noi che il 70 per cento delle forze politiche sedute in questa Aula hanno voluto questa realtà» ha detto il consigliere Roberto Cifarelli (Pd). «L’Italia arriva in ritardo agli appuntamenti strategici e lo è anche l’Europa rispetto alle grandi sfide epocali, quali il riposizionamento geopolitico in una fase di riconfigurazione dei rapporti internazionali. Manca, tanto a livello europeo che nazionale, un’idea di sviluppo. È necessario, pertanto, un cambio di paradigma» ha detto il presidente del Consiglio regionale Marcello Pittella (Azione). Il consigliere Michele Napoli (FdI) che ha concluso il dibattito ha ribadito che: «Il problema Stellantis non nasce con questo Governo ma viene da lontano. Occorre chiedersi come mai Stellantis, nel pieno di una crisi generalizzata del settore, rispetto alle altre case automobilistiche, non metta in discussione gli impegni presi dall’Ue rispetto al Green deal. Stellantis è interessata a spuntare a livello europeo politiche di incentivi ed è proiettata, da qual che si vocifera, alla mera commercializzazione delle auto, per questo fa accordi con i cinesi per trovare condizioni economiche più favorevoli. Il Governo sta operando per scongiurare questa eventualità, chiedendo con forza a Stellantis un piano industriale per stare al passo con i mercati».

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