STALKING SUI SOCIAL, CONTRO UNA CRIMINOLOGA SARDA, CONDANNATO A 2 ANNI
OMICIDIO PIERINA PAGANELLI: nel processo per stalking a carico di LIPARI Lucio, ai danni della Criminologa Elisabetta Sionis e di sua figlia minorenne, il Giudice di Cagliari invia alla Procura gli atti della testimonianza di GIOVANNI LANGELLA consulente di DASSILVA LOUIS
È GIUSTO INFORMARE
un caso alla volta fino alla fine
STALKING SUI SOCIAL, CONTRO UNA CRIMINOLOGA SARDA, CONDANNATO A 2 ANNI
stalking
Insieme di comportamenti persecutori ripetuti e intrusivi, come minacce, pedinamenti, molestie, telefonate o attenzioni indesiderate, tenuti da una persona nei confronti della propria vittima.
OMICIDIO PIERINA PAGANELLI: nel processo per stalking a carico di LIPARI Lucio, ai danni della Criminologa Elisabetta Sionis e di sua figlia minorenne, il Giudice di Cagliari invia alla Procura gli atti della testimonianza di GIOVANNI LANGELLA consulente di DASSILVA LOUIS
L’articolo tratta argomenti di interesse per la collettività, in ogni caso chiunque intendesse effettuare delle rettifiche, smentite o dichiarazioni nel proprio diritto di replica, può contattare la nostra redazione.
A pochi giorni dal mese dedicato agli eventi contro la violenza sulle donne, ieri L’Unione Sarda ha riportato l’epilogo del processo a carico del pregiudicato Lucio Lipari di Albissola per atti persecutori permanenti aggravati dalla recidiva infraquinquennale specifica ed in concorso con i profili di “Santanico” (in fase di identificazione da parte della Polizia Postale di Cagliari) ai danni della criminologa sarda Elisabetta Sionis e di sua figlia minorenne.
Il giudice Dettori Gianluigi gli ha comminato due anni di reclusione senza possibilità di beneficiare della sospensione della pena dato che ne aveva usufruito di recente sempre in seguito ad una condanna per stalking e lo ha condannato al pagamento delle spese processuali e alla rifusione di una imminente provvisionale a favore delle parti civili.
A causa del fatto che sia riuscita a fare aprire le indagini per l’omicidio di Manuel Piredda (attualmente in fase di indagine contro ignoti) la dottoressa Sionis e tutta la sua famiglia, da oltre sette anni, sono bersaglio di diversi soggetti che si distinguono su Facebook con la targa “Bruzzone&CO” essendo tutti contatti social della psicologa Bruzzone Roberta o suoi collaboratori.
In seguito alle denunce della criminologa sarda sono stati aperti circa una ventina di procedimenti penali per atti persecutori, minacce e diffamazione aggravata, sparsi per l’Italia e alcuni di questi sono al dibattimento.
La medesima Bruzzone Roberta è imputata a Roma per diffamazione aggravata e reiterata in concorso con suo marito Marino Massimo (dirigente di polizia di Stato), con la sua avvocata Gasperini Serena e con lo psicoterapeuta Bardini Antonio, sempre ai danni della parte civile Elisabetta Sionis.
Nel corso del processo è stato interrogato LANGELLA Giovanni, di Torre Del Greco, in veste di testimone del Pm e dell’imputato, considerato che fu lui a fornire alla Procura di Cagliari i dati anagrafici ed identificativi del Lipari indicandolo quale unico utilizzatore dei profili Facebook fake di cui si serviva per perseguitare le parti civili.
Secondo quanto dichiarato dal LANGELLA GIOVANNI in varie sue trasmissioni You Tube, egli (laureato in biologia, supplente alle scuole statali dell’obbligo nella provincia di Trento) sarebbe uno dei consulenti, insieme a Bruzzone Roberta, Monica Demma e Roberta Catania, dell’unico indagato per l’omicidio della signora Pierina PAGANELLI e si sarebbe occupato di demolire la prova regina costituita dal filmato della telecamera 360 della farmacia San Martino che avrebbe immortalato Louis DASSILVA alle ore 22.17, dopo l’omicidio della anziana donna.
È notizia di ieri che il Pubblico ministero abbia richiesto esperimento giudiziale da effettuarsi nelle forme dell’incidente probatorio relativamente al filmato della cam 3, ovvero in merito alla prova che incastrerebbe il Dassilva e per la quale il LANGELLA avrebbe elaborato la tesi alternativa secondo la quale quella telecamera non sarebbe in grado di discriminare correttamente la pigmentazione del braccio dell’uomo filmato, dato che a suo dire, durante la sua sperimentazione avrebbe dimostrato come una camicia a quadri scuri venga registrata con una tonalità completamente bianca.
Durante il processo a carico del pregiudicato LIPARI LUCIO, il Langella è stato esaminato con le garanzie di legge previste dall’articolo 210 del codice di procedura penale essendo gravato da procedimenti, in cui sarebbe indagato o imputato, connessi a quello per il quale ricopriva l’ufficio di testimone ed era assistito dal suo legale.
Secondo indiscrezioni, nel corso del suo interrogatorio testimoniale, l’avvocato del Langella avrebbe prodotto al giudice un atto di conclusione indagini preliminari della procura di Cremona in cui sarebbe indagato in concorso con Lucio Lipari per diffamazione aggravata ai danni della dottoressa Elisabetta Sionis.
Come riportato dal cronista dell’Unione Sarda il giudice durante la lettura del dispositivo di sentenza, le cui motivazioni saranno depositate tra 90 giorni, ha trasmesso all’ufficio della procura il verbale dell’interrogatorio testimoniale del LANGELLA, verosimilmente al fine di valutare se possa avere commesso falsa testimonianza.
Tra i testimoni indicati dall’avvocato Cesarano Rita, difensore dell’imputato Lipari, ed indicati dal giudice Dettori come soggetti che sarebbero dovuti essere esaminati con l’assistenza di un avvocato ai sensi dell’articolo 210 del codice di procedura penale, vi erano la psicologa Bruzzone Roberta, l’avvocato Serena Gasperini, la sedicente praticante avvocato Demma Monica, tuttavia, l’avvocato Cesarano durante l’udienza fissata per l’esame di quei testi ha rinunciato alla loro audizione.
Il Langella, durante l’interrogatorio ha confermato che DEMMA MONICA sia l’unica utilizzatrice del profilo fake “ELLE IOVINE” (denunciato in mezza Italia), forse per tale motivo, la difesa ha deciso di non permettere l’esame della DEMMA sebbene fosse presente in aula processuale a Cagliari.
Tra 90 giorni con il deposito delle motivazioni sarà possibile aggiornarvi con maggiori dettagli
🔹LA SENTENZA 🔹
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il giudice dott. Gianluigi Dettori, alla pubblica udienza del 28.10.2024, mediante lettura del dispositivo ha pronunciato e pubblicato
SENTENZA
nei confronti di
LIPARI Lucio Carmelo nato a Savona il 20.12.1974
P.Q.M.
Visti gli artt. 62 bis, 69, 99 c.p., 533 – 535 c.p.p. dichiara LIPARI Lucio Carmelo responsabile del reato a lui ascritto e, previa concessione delle attenuanti generiche equivalenti alla recidiva, lo condanna alla pena di anni due di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali.
Visti gli artt. 538 e ss. c.p.p., condanna LIPARI Lucio Carmelo al risarcimento dei danni in favore della parte civile costituita SIONIS Elisabetta, in proprio e in qualità di esercente la responsabilità genitoriale sulla figlia minore, rimettendo le parti, per la loro esatta liquidazione, davanti al competente giudice civile e assegnando loro la somma di euro 10.000,00= ciascuna a titolo di provvisionale immediatamente esecutiva.
Visto l’art. 541 c.p.p. liquida in favore della parte civile costituita SIONIS Elisabetta e a carico dell’Erario essendo la parte civile ammessa al Patrocinio a Spese dello Stato, le spese di costituzione e difesa che determina in euro 1.700,00- per ciascuna parte civile, oltre accessori di legge
Dispone la trasmissione del verbale di udienza del 26.9.2024 al Pubblico Ministero in sede per quanto riterrà di competenza in ordine alle dichiarazioni rese da Giovanni LANGELLA.
Visto l’art. 544 3° comma c.p.p. indica in giorni 90 il termine per il deposito della sentenza.
Cagliari, 28.10.2024