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LA RIVOLUZIONE DELLA MEDICINA TERRITORIALE

L’approfondimento di Antonio Salerno

Oggi si è insediato presso la sala Inguscio della Regione l’organo istituzionale incaricato di dare corso alla “ contrattazione integrativa regionale” per la ridefinizione dei rapporti ottimali nell’ambito della medicina generale e per i pediatri di libera scelta. Presenti all’insediamento l’Assessore alla Sanità Cosimo Latronico; il Di- rettore generale Tripaldi; il Dr Rinaldi per la controparte istituzionale. Le maggiori sigle sindacali: FIMG; CISL;FMT come rappresentanza dei MMG e PLS. Grande assente la delegazione della ASP per la quale si è presentata all’incontro la sola Dr.ssa Giulia Motola mentre mancavano i due facenti funzione Dr Antonio Sanchirico per il distretto di Villa D’Agri e il Dr Salvatore Console responsabile per la medicina generale. La seduta è iniziata come di rito con i saluti dell’assessore al ramo che si è detto soddisfatto dell’inizio dei lavori dichiarando che questa rappresenta un’occasione storica per il rilancio del SSR e che in questo processo di profondo rinnovamento la medicina di primo livello i medici di medicina generale sono uno strumento fondamentale ed indispensabile per realizzare tutti gli obiettivi individuati dal decreto 77 come la medicina di prossimità, la prevenzione, la medicina ambientale, la gestione della cronicità ecc. I punti di forza per la realizzazione di un nuovo modello di assistenza sanitaria sono la possibilità di realizzare l’impianto infrastrutturale e strumentale sfruttando i fondi del PNRR e quello di mettere in sinergia le risorse già presenti nel settore per rispondere alle esigenze di salute dei cittadini lucani. Questi risultati si potranno ottenere con un proficuo lavoro di confronto tra le parti che dovrà concludersi entro il 2024 con la nascita delle AFT e l’entrata in vigore delle COT. Dopo i saluti dell’assessore si sono susseguiti gli interventi dei rappresentanti sindacali dai quali è emerso che nessun giudizio potrà essere espresso sull’idea organizzativa prima di aver preso visione del documento programmatico messo a punto dalla Regione. Altri punti salienti emersi sono quelli che riguardano il nuovo accordo integrativo, le criticità nel settore dell’emergenza urgenza (servizio 118); il problema anziani e la loro collocazione nel nuovo modello assistenziale. L’intervento conclusivo di sintesi è stato affidato al Dr Rinaldi che ha trasmesso immediatamente, ancor prima di passare alla dissertazione, il proprio entusiasmo per il progetto di riforma. Subito dopo Rinaldi ha lanciato un forte appello al senso di responsabilità degli attori in campo calendarizzando, con incontri settimanali, le fasi dei lavori. Poi è entrato nel merito, anche sotto la spinta degli interventi improvvisati provenienti dalla platea, delle criticità che si dovranno superare con il nuovo piano di riorganizzazione. Dopo aver precisato che il documento programmatico in quanto “documento amministrativo funzionale” deve essere pubblicato sul BUR e che unicamente per questa ragione non è stato fornito alle parti ha continuato dicendo che la prima criticità di cui bisogna tener conto è la carenza dei medici dell’assistenza primaria. A parer suo un ostacolo superabile con un ritocco del rapporto otti- male medico/pazienti di 1/1200 e dei massimali che attualmente in Basilicata sono rimasti a 1500 assistiti. Questi parametri sono frutto, dice sempre Rinaldi, di una organizzazione alveolare funzionale valida in un determinato periodo storico quando sia la popolazione che il numero dei medici erano diversi da quelli attuali ma che oggi rappresenta solo un modello obsoleto, costoso e per nulla funzionale. La seconda criticità è rappresentata dai Distretti che avranno nel nuovo modello un ruolo fondamentale di coordinamento e controllo per i quali non si è ancora provveduto a definire il numero, i dirigenti dei vari settori e le competenze. Per Rinaldi il sistema migliore è quello piramidale con una chiara assegnazione di compiti e responsabilità. Poi bisognerà provvedere ad individuare i responsabili delle AFT, il numero delle AFT per le due province, il nu- mero dei cittadini che dovranno farvi capo, il problema degli ambiti territoriali ancora non del tutto superato, l’epurazione di tutte quelle forme precarie di servizio che risultano dispendiose e non risolutive come le proroghe per i medici in età pensionabile, gli incarichi temporanei se non giornalieri o a gettone a favore di una stabilizzazione contrattuale a tempo indeterminato del personale medico, di un livellamento dei salari che possa avvalersi di meccanismi compensativi inter- ni al modello organizzativo e di un modello funzionale da perfezionare che tenga conto di tutte le criticità e le particolarità dei territori. Rinaldi ha concluso il suo intervento affermando la necessità di affrontare il lavoro a tappe forzate ma soprattutto la necessità vitale di provvedere il prima possibile all’approvazione dell’AIR che rappresenta il vero strumento che consente la realizzazione di quanto raccolto nella programmazione. Preso atto dell’ottimo clima con cui si è partiti e dell’entusiasmo che mette il vento in poppa ad ogni iniziativa non ci resta che augurare buon lavoro a tutti preannunciando che la nostra rubrica seguirà passo dopo passo quella che tutti considerano una “la rivoluzione” della sanità regionale.

Di Antonio Salerno

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