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MALAFFARE IN AQL: L’INCHIESTA SUGLI APPALTI INCOMBE

La Procura avrebbe richiesto misure cautelari: trema la vecchia gestione. Gip deciderà dopo gli interrogatori di garanzia

Malaffare in Acquedotto Lucano. Sarebbe questo il tema centrale di un’inchiesta penale della Procura di Potenza: tremano pezzi della vecchia gestione. Approfondendo il solco investigativo su più di un appalto relativo a quella che viene considerata la più grande azienda pubblica della Basilicata, è anche tra le principali utility del Mezzogiorno nella gestione del sistema idrico integrato, per dimensione, complessità e numero di comuni serviti, gli inquirenti avrebbero raccolto così tanti indizi determinanti da ritenere che le ipotesi accusatorie siano talmente solide da richiedere al Giudice per le indagini preliminari anche l’applicazione di misure cautelari. Su fatti, nomi e misure più o meno restrittive della libertà personale, vige il massimo riserbo anche per via delle ultime modifiche normative in materia penale. Ad ogni modo dopo gli interrogatori di garanzia che dovrebbero svolgersi nei prossimi giorni e all’esito delle decisioni del Gip, il quadro complessivo dell’inchiesta dovrebbe apparire più chiaro anche al di fuori del perimetro della cerchia degli indagati. Le indagini avrebbero seguito il filone appalti in Acquedotto Lucano lungo il duplice filo degli affidamenti e dell’esecuzione. A riguardo, vagliata sia la documentazione delle rendicontazioni, sia quella strettamente connessa alla realizzazione tecnica di certi lavori. Sarebbero emerse anomalie e difformità tra il dichiarato e l’eseguito. Sospette frodi con Acquedotto Lucano parte lesa. Tra le travi del sistema, la compiacenza di dipendenti infedeli, quali tecnici, ingegneri e qualche funzionario. Questi con il lo- ro apporto avrebbero consentito di finalizzare gli intenti criminosi. Dalla Procura sarebbero stati approfonditi do ut des di svariata natura tra cui anche il pagamento del “favore” non tramite scambi monetari, ma attraverso utilità non economiche dal minimo valore. Massimo riserbo sulle indagini della Procura di Potenza condotte per scoprire il malaffare intorno a certa passata gestione degli appalti di Acquedotto Lucano e tutto sospeso in attesa degli interrogatori di garanzia e dell’eventuale scelta del Gip di accogliere, pienamente o in maniera diversa, le richieste di applicazione di misure cautelari avanzate dagli inquirenti.

Di Ciro Merlo

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