DAGLI AUDIO SULLA FONTANA AD AQL
Acquedotto lucano, do ut des e turbative d’asta: con Sinnica Spurgo tracce che portano a Lagonegro. Pure Ciminelli indagato: Cronache lo incrociò sul caso affidamenti promessi dall’ex assessore Mastroianni
Acquedotto Lucano, appalti e malaffare: in attesa dei primi riscontri sul quadro accusatorio delineato dalla Procura di Potenza, da quanto si è potuto apprendere appaiono confermate le originali indiscrezioni riportate da Cronache Lucane come quella sui do ut des che oltre a dazioni economiche, avrebbero compreso altre utilità di tipo non monetario anche dal modesto valore quali possono esserlo gli pneumatici per automobili. La Procura del capoluogo, nella persona Pubblico ministero Elena Mazzilli ha avanzato richieste di misure cautelari e questa settimana davanti al Giudice per le indagini preliminari Lucio Setola si svolgeranno gli interrogatori, il “contraddittorio preventivo” come da ultime modifiche normative in materia penale, nei confronti dei 17 indagati. Le attività di indagine svolte dalla Sezione reati contro la Pubblica amministrazione della Squadra Mobile coordinata dal Commissario Pasquale Di Tolla, hanno scavato il solco lungo due piste investigative con episodi ricollegabili potenzialmente e a vario titolo a reati di corruzione e turbativa d’asta. Tra gli indagati imprendi- tori, funzionari di Acquedotto Lucano e un dirigente di quella che è considerata la più grande azienda pubblica della Basilicata. Non risultano indagati, invece, nè l’attuale Amministratore unico di Acquedotto lucano, Alfonso Andretta, né il su predecessore, Giandomenico Marchese. Entrambi i binari dell’inchiesta delineano scenari variegati. Sul versante do ut des, protagonista per l’accusa di un episodio che se confermato sarebbe davvero sui generis anche una “vecchia” conoscenza di Cronache Lucane: Vito Ciminelli in qualità di Amministratore della Sinnica Spurgo Srl. Episodio singolare perchè, stando all’impianto accusatorio, il do ut des è risultato tracciato: nel fascicolo dell’inchiesta il bonifico incriminato. Un certo modus operandi di Ciminelli attirò l’anno scorso l’attenzione di Cronache Lucane: dalla fontana storica Murat di Lagonegro ad interessi su altri lavori da eseguire sempre nello stesso comune. Cronache intercettò audio con la voce di Ciminelli che si lamentava con l’al- lora assessore comunale Mastroianni circa questioni relative a possibili affidamenti: «Ma stai tranquillo, c’è Salvatore, il sindaco, che ha già parlato con la segretaria dentro la stanza, hanno parlato solo loro. Stai tranquillo e non ti accelerare. Ora che faranno 10, 15, 20 cantieri, ma qual è il problema tuo? Ci sono diecimila lavori da fare a Lagonegro, stai tranquillo e non ti preoccupare. Il ragazzo non è fesso e non si dimentica. Non ti preoccupare». Negli audio, gli interlocutori facevano riferimento a terzi e tra questi al sindaco di Lagonegro, Falabella. L’inchiesta giornalistica si concluse con le dimissioni dell’assessore Mastroianni e l’apertura di un fascicolo d’inchiesta che potrebbe, in un certo senso, trovare punti di intersezione con l’inchiesta giudiziaria su Acquedotto Lucano. Al momento, s’attendono gli interrogatori dei 17 indagati e la decisione del Gip sull’eventuale applicazione di misure cautelari.
Di C. Merlo