BARDI: «MATERA RIFERIMENTO INTERNAZIONALE»
Agli Stati generali della diplomazia culturale anche il Ministro Tajani: «L’economia della bellezza vale 600mld € annui»
A Matera, ieri e oggi, gli Stati Generali della diplomazia culturale. All’inaugurazione dell’evento organizzato dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale con la partecipazione dei direttori degli 88 istituti di cultura italiana presenti nel mondo, è intervenuto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che ha rimarcato l’importanza di Matera sul fronte culturale: «La città si conferma punto di riferimento internazionale». «Da Capitale europea della cultura 2019 a Capitale mediterranea della cultura e del dialogo 2026 – ha proseguito Bardi -. Non poteva esserci scenario migliore di Matera per ospitare gli Stati generali della diplomazia culturale». Bardi ha evidenziato la capacità della comunità materana «di essersi riappropriata dei valori della città, riconoscendosi eredi di una civiltà millenaria, comunità al cui interno si sono sprigionate quelle forze vive che hanno impresso una svolta decisiva e finale elaborando una strategia di rilancio culminata nella proposta a capitale europea della cultura, facendo di Matera un laboratorio di creatività e un punto cardine dell’industria culturale e creativa». «In questo contesto di grande dinamismo – ha rimarcato Bardi – s’inserisce l’impegno del governo regionale, promotore di un’iniziativa per ampliare i vantaggi della Zes unica all’intera gamma dell’industria culturale e creativa, individuando in Matera il nodo principale di un disegno finalizzato a creare condizioni di contesto particolarmente favorevoli allo sviluppo di questo settore». Nella 2 giorni, approfondimenti su temi quali il rafforzamento di proposte innovative in grado di parlare ai giovani nei cinque continenti, la promozione dei nostri territori, l’avanzamento della qualità dell’offerta culturale.
TAJANI E L’ECONOMIA DELLA BELLEZZA
Tra i relatori, oltra al vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, anche il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, il Ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Sottosegretario di Stato al Mini- stero dell’Istruzione e del Merito, Paola Frassinetti. «La cultura – ha dichiarato il ministro Tajani – è un veicolo straordinario per costruire relazioni internazionali solide e proficue: sin dall’inizio del mio mandato abbiamo dato ampio spazio alla diplomazia culturale, rafforzando la nostra rete all’estero di Istituti di Cultura e l’offerta di iniziative volte a far conoscere il nostro patrimonio storico, culturale e letterario». Il ministro Tajani ha successivamente spiegato il perché la cultura sia anche un potente strumento economico. «La cosiddetta “Economia della Bellezza”, dentro il quale annoveriamo settori come il design e la moda – ha specificato il titolare della Farnesina -, ha un valore stimato intorno ai 600 miliardi di euro annui, oltre il 29 per cento del Pil nazionale, una filiera che offre lavoro a quasi un milione e mezzo di persone, con più di 280 mila imprese attive nel settore. Gli scambi culturali stimolano il turismo, attraggono investimenti, generano impiego e promuovono il commercio di prodotti culturali. Questo approccio equilibrato tra cultura, politica ed economia ci permette di affrontare le sfide globali con una visione olistica e inclusiva, e di restare competitivi sul piano internazionale. Nell’ambito del- l’Economia della Bellezza, secondo i dati dell’ultima indagine Symbola- Unioncamere, le aziende culturali valgono circa 100 miliardi di euro l’anno di fatturato. Aggiungendo l’indotto, i trasporti, la ristorazione, l’ospitalità, l’impiantistica, la comunicazione, si arriva a 240 miliardi, ovvero circa il 10 per cento del Pil». «Questo vuol dire che – ha concluso il ministro Tajani – portare la cultura italiana all’estero, internazionalizzare le aziende attive in ambito culturale, rappresenta una direttrice dell’economia della crescita tanto quanto l’export di beni e servizi più tradizionali».
I “PICCOLI” ATENEI: FARE RETE
Il Ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, da parte sua, ha dedicato riflessioni ai “piccoli” Atenei. «Le piccole Università – ha sottolineato Bernini – hanno bisogno di gemellarsi perché molto spesso si fanno concorrenza tra loro su piccole porzioni di territorio, quindi devono mettersi insieme, mettere insieme i servizi che certamente devono essere finanziati. Ricordiamoci che i fondi che il Ministero eroga all’Università pubblica sono fondi di cui devo giustificare la spesa perché vengono dalle tasse e dalle tasche degli italiani, quindi devono essere una buona spesa». Tra gli ospiti, anche il regista Pupi Avati. «Noi ti consideriamo – ha detto Bernini rivolgendosi al regista sul palco dell’Auditorium Raffaele Gervasio di Matera – il vero ambasciatore della cultura italiana nel mondo, capace di rappresentare non solo l’estetica del bel- lo ma i nostri valori; la bellezza è bella se intrisa di valori, ideali, principi. È proprio con la capacità di unire arte e tecnologia che riusciamo ad essere grandi». «Noi – ha concluso il ministo dell’Università, Anna Maria Bernini, rivolgendosi alla platea – siamo una super potenza culturale dotata di super poteri come messaggeri di pace, voi siete i primi detonatori di questi super poteri».