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È LUCANO L’UOMO PIÙ ANZIANO D’ITALIA

La donna più anziana del Paese, invece, ha 114 anni e risiede in Emilia-Romagna. Ha superato 110 anni e detiene il record nazionale. Prima di lui un molisano scomparso quest’anno

In Basilicata il record del super centenario. Fino a ottobre 2024 il decano d’Italia ancora in vita ha superato i 110 anni e risiede in Basilicata, la decana, invece, risiede in Emilia-Romagna e, nello stesso mese, ha spento 114 candeline. Con ogni probabilità è questo il dettaglio che, in relazione al territorio lucano, più risalta all’attenzione tra quelli contenuti nell’aggiornamento dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) sui centenari in Italia. Col termine super centenario si indica un individuo che ha compiuto almeno 110 anni di età, mentre i semi-super centenari sono quegli individui che hanno compiuto almeno 105 anni di età. In tema decani, il quadro generale è il seguente. Complessivamente sono stati 200 gli individui che tra il 2009 e il 2024 hanno oltrepassato i 110 anni di età, il 92% dei quali di genere femminile. Al 1° gennaio 2009, di questi solo 10 erano in vita, mentre al 1° gennaio 2024 ben 21 lo erano ancora, per una crescita più che raddoppiata in 15 anni. A conferma di una maggiore longevità femminile soltanto uno di essi, il lucano, è di sesso maschile. All’inizio del 2024 la persona più anziana è una donna residente in Emilia Romagna, a ottobre di quest’anno ha potuto tagliare il traguardo dei 114 anni di età. Tra gli uomini, il più anziano vivente al 1°genna- io 2024 era un individuo residente in Molise di 110 anni di età, successivamente scomparso nel corso dei primi mesi dell’anno. A fine ottobre il “nuovo” decano risiede in Basilicata e ha anch’egli superato i 110 anni. Rimangono, pertanto, ancora imbattuti i record assoluti di longevità maschili e femminili italiani, rispettivamente detenuti da Antonio Todde (residente in Sardegna) deceduto nel 2002 poche settimane prima di compiere 113 anni e soprattutto da Emma Morano (residente in Piemonte) deceduta nel 2017 all’età di 117 anni che, finché in vita, aveva ottenuto il primato di donna contemporanea più longeva al mondo. In generale, al 1° gennaio 2024 i centenari residenti in Italia pari a 22 mila e 552, l’81% dei quali di sesso femminile. Considerando che al 1° gennaio 2014 i centenari erano 17.252, la crescita in un solo decennio è stata di oltre il 30%. Alla stessa data, i residenti con almeno 105 anni di età (semi-super centenari) sono 677. Questi ultimi registrano una netta diminuzione rispetto ai 1.047 individui rilevati nel 2020, picco raggiunto dall’inizio della rilevazione, per una ragione di carattere strutturale: negli ultimi quattro anni sono entrati progressivamente nella classe di età degli over 105enni i superstiti delle generazioni nate negli anni della Prima Guerra Mondiale, contraddistinti da una natalità contingentemente più bassa. Tale effetto strutturale aveva interessato tra il 2016 e il 2019 le generazioni precedenti, portando a un calo della popolazione di 100 anni e più, che a partire dal 2020 ha ripreso a crescere in misura consistente registrando un incremento di quasi il 60% tra il 2019 e il 2024. Il rapporto di genere tra i semi-super centenari è fortemente sbilanciato a favore delle donne: sono infatti 600, pari all’89% del totale, contro 77 uomini (11%). I numeri della Basilicata, però, riservano anche altre “sorprese”.

LA DISTRIBUZIONE TERRITORIALE

Gli oltre 22mila centenari viventi al 1°gennaio 2024 sono distribuiti sul territorio in maniera eterogenea. La Lombardia è la regione con la presenza più alta in valore assoluto, con oltre 3mila residenti, seguita dal Lazio e dall’Emilia-Romagna che ne contano oltre 2mila. Discorso analogo per i semi-super centenari che si concentrano in Lombardia con più di 100 residenti, quindi in Emilia-Romagna e Veneto con oltre 60 individui. In termini relativi la rappresentazione territoriale della popolazione centenaria cambia. La Liguria, infatti, è la regione con la concentrazione più elevata di centenari, 61 ogni 100mila residenti, seguita dal Molise (58) e dal Friuli Venezia-Giulia (54). La Lombardia con un valore del 34 per 100mila si posiziona nelle ultime posizioni, anche al di sotto del valore nazionale (38 per 100mila). Limitando l’analisi alla sola popolazione semi-super centenaria è invece il Molise a presentarne la maggiore concentrazione, 3,1 ogni 100mila residenti, seguita dalla Liguria (2,4) e dalla Basilicata (2,1).

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