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ARCHIVIATA LA DENUNCIA DELLA DI LASCIO A MONTEMURRO E AMODEO

Sanitopoli bis in Calabria chiuso il caso a carico dei due magistrati di Potenza. L’ex sindaca di Lagonegro denunciò presunte anomalie sull’inchiesta

Inchiesta dell’Antimafia di Potenza su ipotizzati illeciti orbitanti intorno alla Sanità lucana e sul presunto voto di scambio alle comunali di Lagonegro del 2020: dopo le novità dal capoluogo lucano sulle assoluzioni e sui rinvii a giudizio, dalla Calabria, aggiornamento sulla vicenda correlata ma che scorreva su un binario separato e parallelo. Il Giudice per le indagini preliminari di Catanzaro ha archiviato la querela riguardante il Gip di Potenza, Antonello Amodeo, e il Pm, in servizio sempre nel capoluogo lucano, Vincenzo Montemurro. Indicata quale persona offesa, l’ex sindaca di Lagonegro, Maria Di Lascio, che adesso ha 20 giorni di tempo per presentare a sua volta, tramite l’avvocata Rosa Ladaga che la rappresenta, opposizione all’archiviazione. Ad ogni modo, lo stesso stesso Pm di Catanzaro, Stefania Caldarelli, vagliati gli atti, aveva depositato la richiesta di archiviazione. Nel luglio del 2023, dalla Di Lascio fu presentata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro una querela contro ignoti per lamentare una serie di anomalie afferenti al- l’inchiesta citata dell’Antimafia con particolari riferimenti, tra gli altri, all’applicazione della misura cautelare subita. Nell’ottobre del 2022 l’inchiesta potentina coordinata dal Pm Montemurro portò a due arresti: l’allora capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Francesco Piro, finì in carcere, mentre Maria Di Lascio ai domiciliari. Successivamente, il Tribunale del Riesame, accogliendo il ricorso presentato dall’ex sindaca, stabilì la revoca della misura cautelare in prima istanza applicata dal Gip. Sul fronte lucano, come noto, al termine dell’ultima udienza preliminare svoltasi la scorsa settimana al Tribunale del capoluogo, il Gip Francesco Valente ha sciolto la riserva sia sui 3 riti abbreviati che sulle richieste di rinvio a giudizio nei confronti degli altri indagati. Come il Dg dell’Aor San Carlo di Potenza, Giuseppe Spera, a optare per l’abbreviato anche Antonello Canonico e l’ex, durante la scorsa legislatura regionale, Dirigente dell’Ufficio di Gabinetto della Presidenza della Regione, Antonio Ferrara. Tutti e 3 i citati, assolti. Laddove il Gip in funzione di Gup ha dovuto entrare nel merito emettendo una sentenza che andrà motivata in relazione ai riti abbreviati, ha assolto ed anche, come nel caso del Dg Spera, con formula piena, mentre dove doveva valutare soltanto il fumus senza dover motivare, ha preferito rinviare a giudizio. In 19, invece, tra cui oltre a Di Lascio e Piro, anche il presidente della Regione Vito Bardi ed assessori dell’ex Giunta regionale, rinviati a giudizio, con accuse varie e a vario titolo, con prima udienza il prossimo gennaio.

  1. MERLO
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