DIGA DI MURO,7 SINDACI CHIEDONO DI RIATTIVARLA
«Fu un progetto straordinario di politica energetica e sviluppo economico del Ministro Nitti per il Sud Italia»
Dalla Casa comunale di Muro Lucano il Sindaco Giovanni Setaro rende noto che, «insieme ai Primi Cittadini dell’Area Interna del Marmo Platano, in Conferenza dei Sindaci, abbiamo scritto una missiva al Presidente Bardi, alla Giunta Regionale e al Ministro Gilberto Pichetto Fratin per chiedere la riattivazione della diga di Muro Lucano, un prezioso invaso potenziale strumento di ausilio per la crisi idrica che coinvolge gran parte del territorio lucano».
L’argomento è stato oggetto di discussione nell’alveo della conferenza dei Sindaci dell’Area Interna Marmo Platano, tenutasi lo scorso 26 ottobre presso la sede municipale del Comune Capofila di Bella, nell’ambito della quale il Sindaco di Muro Lucano ha prospettato tale possibilità, «avendo a monte, intrapreso l’iter procedurale con il Ministero preposto per la messa in sicurezza della storica diga».
Così i sindaci sottoscriventi, Setaro da Muro, Leonardo Sabato di Bella, Francesco Cianci di Castelgrande, Franco Gentilesca di Ruoti, Giuseppe Galizia di Baragiano, Ezio Di Carlo di Balvano e Francesco Ambrosini di Pescopagano mettono nero su bianco: «Tale proposta, sebbene non possa costituire la chiave di volta dell’intera vicenda, rappresenta, ad ogni modo, un utile strumento atto a garantire un maggiore approvvigionamento idrico. Sul punto, giova evidenziare che si tratta di un invaso con una capienza di circa 10.000.000 di metri cubi di acqua. Dunque astrattamente idoneo a soddisfare le basilari necessità di un’intera area, caratterizzata, peraltro, da una grande vocazione agricola. Inoltre, alla considerazione concernente la volumetria invasabile, si aggiunge, “a latere”, un ulteriore aspetto, degno di prestigio: lo stesso nasce nell’ambito di uno straordinario progetto di politica energetica e di sviluppo economico pensato per il Sud Italia da Francesco Saverio Nitti, vantando una illustre storia che affonda le sue radici tra il 1911 e il 1914. Inoltre, esso costituisce il primo lago artificiale del meridione italiano, atto a rifornire, a pieno regime, nel 1920, elettricità a diversi comuni del potentino e non solo – pertanto, proseguono- parliamo di un vero e proprio fiore all’occhiello dell’intera Regione, il quale meriterebbe una maggiore attenzione. In altri termini, tale intervento se da un lato porterebbe notevoli effetti per la popolazione, dall’altro costituirebbe volano di attrazione e di sviluppo economico per l’intero territorio, restituendo peraltro, valenza storica al manufatto».
Consci comunque delle criticità «tecniche» presenti sulla struttura artificiale, «oggetto in passato di diversi interventi, tra i quali si annovera quello pionieristico del 1918 con l’impermeabilizzazione tramite procedimento, detto «cement-gun», pressoché sconosciuto in Europa, chiediamo con orgoglio ed audacia al Presidente Bardi ed all’intera Giunta Regionale, in sinergia con le strutture tecniche della Regione Basilicata, di valutare questa possibilità – sottolineano i Sindaci- effettuando un investimento “ad hoc” utile ad innescare un processo politico a dir poco lungimirante, stante la vitale importanza dei benefici sottesi a tale deliberazione. Servono coraggio e visione, così come fece l’allora Ministro dell’Agricoltura: Francesco Saverio Nitti. La scelta di conferire rilievo all’oro blu consentirebbe, infatti, di rispondere alle necessità della popolazione e di dare, nel contempo, giustizia al nostro passato».