LE «SABBIE MOBILI» DELLA POVERTÀ IN BASILICATA: ALTA CRONICIZZAZIONE
Domenica sarà la Giornata mondiale dei poveri, il rapporto Caritas: sul territorio lucano gli assistiti di lungo periodo rappresentano il 32,4% del totale regionale
Non solo nuovi poveri, quando la povertà si cronicizza: delle persone incontrate e sostenute dalla rete Caritas nell’ultimo anno, il 41,0% ha chiesto aiuto per la prima volta proprio nel 2023. In Italia le regioni che raggiungono punte di cronicizzazione più elevate, ovvero con persone seguite da cinque anni e più, sono proprio la Toscana e la Basilicata; in questi territori la quota di assistiti di lungo periodo (5 anni e più) raggiunge rispettiva- mente il 42% e il 32,4%, a fronte di una media nazionale del 25,5%. È uno dei dettagli della 28esima edizione del Rap- porto su povertà ed esclusione sociale in Italia redatto dalla Caritas italiana in occasione dell’ottava Giornata mondiale dei poveri, che si celebrerà domenica 17 novembre. In riferimento alla cronicizzazione, come riportato nel report Caritas, «nei casi più gravi la povertà può assumere le sembianze delle sabbie mobili – ha scritto la Caritas Potenza -, vere e proprie trappole che rendono ogni tentativo di fuga sempre più arduo: Quando gli elementi che caratterizzano l’esistenza tendono a disgregarsi, risulta complesso rimanere saldi e compatti, il pericolo è quello di sprofondare». «Non sempre – ha aggiunto la Caritas Potenza – per risollevarsi bastano rami o funi; spesso, il percorso per riemergere a galla è lungo e faticoso e necessita di attenzione, cura e sostegno da parte di comunità coese ed interconnesse». I Centri di Ascolto, come evidenziato dalla Caritas diocesana di Potenza, «possono dirsi dei veri e propri spazi relazionali per ascoltare, ricevere e dare speranza, nei quali si incarna lo stile evangelico, fatto di attenzione, ascolto, accoglienza e cura dell’altro: la loro presenza è in grado di captare e cogliere i bisogni, offrendo così la possibilità di leggere e interpretare il fenomeno della povertà e dell’impoverimento (…) diventato sempre più tra- sversale e dinamico». Tra le persone assistite dalla Caritas, due persone su tre (66,2%) dichiarano di avere figli. In alcune regioni l’incidenza dei genitori risulta ancor più elevata, ad esempio nel Lazio (91%), in Calabria (82,2%), Umbria (81,4%), Puglia (80,6%), Basilicata (79%) e Sardegna (75,3%)
EMERGENZA ANZIANI LUCANI
Sul fronte lucano, tra i dati rilevanti, segnalato quello relativo agli anziani. In Italia, gli anziani che hanno chiesto aiuto alla Caritas nel 2023 sono stati 35.875 (erano 30.692 nel 2022), che corrispondono al 13,4% dell’utenza. Analizzando i dati in una prospettiva longitudinale, emerge che nel corso degli ultimi anni si è assistito a un costante aumento del peso degli over 65, passato dal 7,7% del 2015 al 13,4% del 2023. In alcune regioni tale incidenza raggiunge livelli ancor più elevati in particolare nelle regioni del Mezzogiorno come, ad esempio, Campania (18,1%), Basilicata (16,6%), Puglia (15,4%) e Sardegna (15,3%). Tra gli anziani incontrati risulta alta la percentuale delle persone che non convivono con un partner (72%), perché defunto o perché è stata sperimentata la rottura del legame coniugale e affettivo. Quasi una persona su due dichiara di vivere da sola (46%) e più della metà risulta pensionato (il 50,3% del totale). Molto basso il loro livello di istruzione: il quaranta per cento possiede al massimo una licenza elementare. La gran parte vive in affitto o in case popolari; nonostante l’età avanzata solo il 17,1% può contare su un’abitazione di proprietà. Se si guarda alla storia assistenziale colpisce notare che quasi il 70% degli anziani incontrati nel 2023 siano persone conosciute e assistite da tempo, segno che è proprio tra gli over 65 che si annidano maggiormente le storie di cronicità.
RISCHIO POVERTÀ O ESCLUSIONE SOCIALE: TASSO ALTO
In Italia le persone che vivono in una condizione di rischio povertà o esclusione sociale (indicatore Arope) risultano 13milioni 391mila.l’incidenza della povertà è maggiore nelle regioni del Mezzogiorno, con i valori più alti per Calabria (49%), Sicilia (41%) e Campania (44%). La Basilicata al 7° posto: incidenza della «popolazione Arope» pari al 27%
PANORAMICA ITALIANA IN SINTESI
Lo scenario è negativo. Mentre «la povertà assoluta continua a essere su livelli record», vari e multiformi fenomeni di disa- gio sociale si affacciano sul panorama italiano. La povertà assoluta in Italia «interessa quasi 5,7 milioni di persone, quasi un decimo della popolazione». Dall’analisi dei dati Caritas emerge che dilaga il lavoro povero e intermittente, con salari bassi e contratti atipici che impediscono una vita dignitosa. I giovani e le famiglie con figli sono le fasce più vulnerabili. Il disagio abitativo rappresenta un’emergenza, con famiglie senza casa o in condizioni abitative inadeguate. L’accesso all’istruzione e alle nuove tecnologie diventa un miraggio per fasce sempre più ampie della popolazione, alimentando le disuguaglianze. Alcuni dati. Le persone accompagnate nel 2023 dai servizi Caritas (in rete con la raccolta dati) sono state 269.689. Dal 2015 a oggi il loro nu- mero è cresciuto del 41,6%. Le povertà croniche e intermittenti aumentano: dal 54,7% al 59%. Cresce il disagio psicologico e psichiatrico tra chi si rivolge alla Caritas: dal 2022 al 2023 il numero di persone affette da depressione o malattie mentali aumenta del 15,2%. Nell’ultimo anno, oltre a farsi ancor più complessa e persistente, la povertà è diventata anche sempre più intensa, i poveri cioè stanno diventando sempre più poveri; questo lo dimostrano i dati sul numero di incontri annui che dal 2007 ad oggi è più che raddoppiato, passando da tre a quasi otto. Nel corso dell’ultimo anno (dal 2022 al 2023) il numero degli assistiti è cresciuto del 5,4%, a un ritmo che appare complessivamente più contenuto rispetto al passato. Tuttavia, se dal livello nazionale ci si sposta a quello macroregionale, il “superato allarme” non può dirsi trasversale a tutte le regioni d’Italia: nel Mezzogiorno le richieste di aiuto appaiono cresciute del 17,9%, nelle regioni del Centro si registra un +13,3% mentre quelle del Nord registrano una contrazione delle presenze (- 4,3%). Per meglio cogliere gli elementi di novità e di tendenza degli ultimi anni, allargando lo sguardo a un intervallo temporale più ampio ci si accorge che il numero di richieste di aiuto dal 2015 ad oggi è cresciuto del 41,6%, in linea con la crescita dei poveri assoluti. I territori che registrano l’aumento più cospicuo risultano quelli di Sud e Isole (+53,3%) e del Nord Italia (+52,1%).