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«RICORSO NECESSARIO PER CHIARIRE LE OMBRE SULLA PROCEDURA DI VOTO»

Il past vice presidente del Csv Basilicata, Ciancio: «Divergenze nella gestione, vogliamo fare luce sulle irregolarità»

È passato circa un mese da quando abbiamo raccontato della dura presa di posizione di 30 associazioni del Csv che all’indomani delle elezioni per il rinnovo delle cariche sociali hanno presentato un esposto all’Organismo Nazionale di Controllo per presunte irregolarità nello svolgimento delle procedure di voto. Oggi ritorniamo sull’argomento cercando di capire come si è evoluta la situazione e cosa sta accadendo oggi nell’organismo chiave per il mondo del terzo settore e del volontariato lucano quale è il Csv. Abbiamo chiesto maggiori delucidazioni a Egidio Ciancio, past vice presidente del Csv Basilicata

Sig Ciancio, ci può raccontare cosa sta realmente accadendo in queste settimane e a distanza di qualche tempo dalla presentazione dell’esposto, all’interno del Csv Basilicata?

«La situazione all’interno del Csv Basilicata è delicata. Il procedimento è in atto e le questioni aperte sono ancora tante. Non entrerò nei dettagli in questa sede. Dal canto mio non ho nulla da nascondere, le cose sono chiare ed alla luce del sole, i delegati dell’Assemblea del Csv Basilicata hanno disposto di sovvertire quanto la commissione elettorale aveva deciso portandoci a dover sostenere ben due assemblee, nelle quali sembrava che un gruppo di soci non volesse dare la possibilità ad altri di partecipare alle votazioni perchè avevano sbagliato a presentare le candidature, la compilazioni di documenti e altro. Poi invece la questione si è ribaltata e ci siamo ritrovati nella situazione in cui è stata negata la possibilità di votare ai nuovi soci dai quali poi è partito il ricorso. Ma in un’assemblea composta da tanti nuovi delegati non mi meraviglia questo risultato».

Può spiegare meglio la questione dei nuovi delegati? Cosa significa?

«Il CSV Basilicata è composto da una serie di associazioni socie, ognuna delle quali ha diritto di indicare un proprio rappresentante, un delegato appunto, che partecipa alle assemblee e lo stesso può essere candidato per i ruoli di governance. Alcuni so- ci all’avvio dell’iter procedurale per il rinnovo delle cariche sociali hanno sostituito pochi giorni prima dell’iter elettorale i propri delegati. Nulla di illegale, ma credo onestamente che personalmente avrei optato per un cambio di delegati all’indomani del voto in modo da far completare le tante attività a chi, sino a quel momento, ha seguito le dinamiche del Csv Basilicata. Immaginate persone che fino a quel momento non avevano mai partecipato attivamente alla vita dell’organismo si sono ritrovate candidabili a ruoli cruciali. Per cui non conoscendo l’attività hanno interpretato come meglio credevano il tutto senza considerare regolamento e statu- to».

Quindi i soggetti sostituiti hanno poi presentato le candidature, successivamente ricusate?

«Ripeto un socio può cambiare il proprio delegato e quindi il nuovo delegato può essere candidato. Poi le candidature espresse vengono valutate e verificate dalla Commissione elettorale. Alcune delle candidature dopo le previste verifiche sono state respinte per motivi formali, tra queste anche quella del Presidente uscente. Ma la commissione elettorale era nel potere e nella funzione disvolgere tale azione. Che poi queste esclusioni sono state mal digerite scatenando l’ira di chi non era più candidato per errori formali con l’intento, da parte di alcuni, di delegittimare la Commissione a pochi giorni dal voto è un’altra questione che è stata espressa nel ricorso presentato da alcuni soci del CSV Basilicata»

Quali sono state le accuse principali rivolte alla Commissione da questi soci?

«Come ho già detto alcuni soci non hanno preso bene le decisioni della commissione elettorale ritenendo che la stessa avesse applicato in modo discriminatorio la sua azione, favorendo alcuni soggetti e penalizzandone altri nelle candidature. La Commissione giustamente ha sempre difeso in maniera legittima le proprie decisioni basandosi su aspetti regolamentari. Lo stesso regolamento prevede che le decisioni della commissione elettorale sono inappellabili. Poi onestamente non capisco cosa si voglia attribuire in termini di responsabilità alla Commissione elettorale, è stata votata all’unanimità dall’Assemblea ricevendo la fiducia di tutti».

Ed allora perché è stato presentato un ricorso? L’Assemblea non ha riconosciuto il lavoro della commissione elettorale?

«Con la nomina della Commissione elettorale l’Assemblea trasferisce un pezzo della propria sovranità alla Commissione. Questo significa che le decisioni della Commissione Elettorale non possono essere impugnate dall’Assemblea, l’unica via è il Tribunale. Ecco perché è essenziale che i membri della Commissione vengano scelti con estrema cura, poiché devono agire in modo imparziale cosa che è stata fatta e votata ad unanimità».

Quindi l’assemblea non può rivedere le decisioni della Commissione e nemmeno può nominarne un’altra?

«No. Si possono cambiare, secondo lei, le regole del gioco a partita già iniziata? È normale che l’Assemblea elegga una Commissione, questa faccia il suo lavoro, qualcuno venga escluso, e poi quello stesso qualcuno si attivi, raccolga deleghe e si presenti all’Assemblea dicendo che la Commissione non va più bene e chiede di ribaltare tutto, o peggio ancora sostituirsi alla Commissione decidendo di reintegrare tutte le candidature escluse? Ecco, questo è quello che è successo: si è cercato di ribaltare le decisioni della Commissione Elettorale già votata e insediata. Ma ripeto questa dinamica è stata ben affrontata nel ricorso ma Le sto rispondendo proprio per evitare che si possano riportare fatti in maniera non corretta»

Possibile che nessuno sia intervenuto a far comprendere quanto lei sta dichiarando? Chi dovrebbe controllare la corretta gestione delle attività del CSV?

«Certo che ci stava chi poteva intervenire, erano presenti I membri del Collegio di Garanzia, dell’Organo di Controllo interno. Tra questi vi è stata la chiara posizione di Antonio Papaleo componente dell’Organo di Controllo di Puglia e Basilicata che ha cercato di far comprendere ai presenti che si stava sbagliando, non le dico come è stato maltrattato nelle assemblee, qualcuno ha anche precisato che non aveva nessun titolo a sedere lì. È passata l’idea, peraltro inesatta, che l’Assemblea sia sovrana in ogni aspetto ma non è così. Ma la sua unica posizione contraria non è stata ascoltata dall’Assemblea».

Quindi adesso ci può raccontare i fatti di cosa sia successo nelle assemblee del 6 e 29 luglio?

«Il risultato elettorale è chiaro e c’è poco da spiegare. Il 6 luglio ed il 29 luglio si è consumato l’ennesimo strascico di una situazione ormai in cancrena che negli utili sei mesi ci ha visto soltanto contrappore un’idea di gestione del CSV completamente diversa da quella poi messa in campo. Alla fine, un Consiglio Direttivo è stato eletto, con tutte le ombre sulla procedura elettorale e sulla conduzione delle due assemblee elettive».

E qual è la sua idea di gestione del CSV Basilicata rispetto agli altri?

«IlCSV Basilicata deve essere un luogo in cui le associazioni lucane possono essere libere di poter esprimere le proprie esigenze, un laboratorio tecnico in cui poter creare e sviluppare idee anche con un idea di governance differente tra i soci; che vede al primo punto il finanziamento di queste attività. Credo che la gestione del Csv Basilicata imponi un attenzione particolare su come vengono finanziate le risorse partendo proprio da una accurata e capillare scelta anche del personale che opera nella struttura del Csv Basilicata. Io ho sempre espresso delle forti perplessità in seno ad alcuni Consigli Direttivi di fine 2023 e inizi 2024 sull’impiego delle risorse da destinare alle nostre consulenze. In particolare, il punto dolente era l’elevato costo delle stesse. La maggior parte dei membri del Consiglio uscente, riteneva che fosse il momento di razionalizzare le risorse e procedere a un’analisi più approfondita per garantire un uso più efficiente dei fondi, senza intaccare i servizi erogati. Ma questo aspetto attiene alla visione che ognuno di noi ha nella gestione delle cose, chi ha la responsabilità di gestire il CSV Basilicata ha anche l’onere e l’onore di immaginare come meglio credo l’utilizzo delle risorse che poi il mio punto di vista è diverso sono peculiarità mai considerate. Che non si facciano votare dei soci iscritti regolarmente è un ulteriore aspetto “poco rilevante”. Ognuno si assumerà le responsabilità di quanto decide. Ma non capisco onestamente cosa volete verificare con queste domande».

Questo scontro si è poi riflesso anche nelle dinamiche delle elezioni, immagino…

«Ripeto non parliamo di scontri ma di vedute diversi su aspetti prettamente tecnici. Le diverse modalità di utilizzo dei fondi legati alle consulenze hanno certamente avuto un peso nelle dinamiche elettorali. Nessuno di noi voleva licenziare nessuno tant’è che abbiamo chiesto ai consulenti di passare da partite IVA a contratti da dipendenti, per uniformare il trattamento e risparmiare risorse, e per consolidare e conservare a favore del CSV le tante competenze che eventualmente le stesse consulenze avevano maturato in tanti anni di permanenza al CSV. Purtroppo questo aspetto è stato travisato da chi ha utilizzato l’argomento come “principe” nell’imminente campagna elettorale irritando molte persone all’interno del CSV, soprattutto chi aveva lavorato per oltre 15 anni nelle consulenze stesse. E da lì, tutto è degenerato in una guerra fredda senza considerare che tali aspetti andavano solo contro la visione di un CSV aperto e partecipato. Ma ripeto vi è la libertà di programmare tali aspetti come meglio si crede».

Dell’attuale Presidente del Csv Basilicata cosa pensa?

«Non lo conosco personalmente, non l’ho mai visto sino al momento elettorale nelle assemblee del Csv poiché è stato nominato delegato pochi giorni prima dell’appuntamento elettorale. Quindi non posso esprimermi, preferisco parlare di programmazione e di nuove idee che devono camminare sulle gambe di chi ha voglia di far crescere il Csv Basilicata».

Rosamaria Mollica

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