GIORDANO E LA CAVA, INVESTITO ANCHE IL PREFETTO
Dopo le indagini della procura della repubblica di potenza e la condanna del Tar, arriva anche l’esposto di un cittadino di Vietri a Campanaro. Tra le segnalazioni anche alcuni lavori pubblici, l’abbattimento di alberi e la continua superflua costruzione di scuole
C’era una volta il Movimento cinque stelle, c’era una volta e adesso non c’è più. C’era il Movimento cinque stelle del “vaffa day” e della politica del sospetto, c’era una volta e adesso non c’è più. C’era il Movimento cinque stelle che prendeva i voti, c’era una volta e adesso non c’è più. C’era una volta un giovane politico di provincia che, legittimamente, in nome del cambiamento politico a tutto tondo fu eletto sindaco di Vietri di Potenza e, poi, Presidente della Provincia di Potenza. Era l’uomo nuovo dei Cinque stelle nella nostra provincia, capace di dialogare con il centrosinistra, di allargare i confini del Movimento chiuso con l’immaginifico desiderio di un bis e, addirittura di una candidatura alla Presidenza della Regione. Il tempo cambia, si nasce incendiari e si muore pompieri.
NOI NON SIAMO COME ERANO LORO
Per fortuna noi non siamo come erano loro, noi non gettiamo fango senza prova e coltiviamo anche il delicato gusto del dubbio e delle garanzie morali, giuridiche e politiche. Come umili ed insignificanti cantastorie della politica, però, non possiamo non raccontare alcune cose che paiono accadere a Vietri di Potenza di cui, a quanto ci dicono, è stato investito anche il Prefetto di Potenza. Storie che parlano di conflitti di interesse e, comunque, di interessi conliggenti tra sfera privata ed interessi pubblici. Situazioni che non dovrebbero essere proprie di nessun politico chiamato a funzioni pubbliche ma che, ancora meno, dovrebbero essere proprie di un esponente pentastellato se volesse essere coerente con la sua politica del sospetto.
L’AMPLIAMENTO DELLA CAVA
Il Comune di Vietri di Potenza parrebbe aver ceduto una particella di uso civico per espandere una cava privata chiudendo una cava comunale. La maggioranza che sostiene Giordano, nell’ultimo Consiglio comunale, per consentire l’ampiamento della cava privata avrebbe, inoltre, deliberato il cambio di destinazione d’uso della particella ad uso civico malgrado questa fosse boscata. Non ci interessano gli aspetti giudiziari e amministrativi, ai quali siamo sempre poco attenti preferendo lasciare che se ne occupino le Autorità a ciò preposte, ma ci chiediamo politicamente quanto sia coerente per le politiche green del Movimento cinque stelle abbattere alberi per costruire cave. Nelle piazze si lamentano dell’abbandono del territorio, delle politiche ambientali non sufficienti e, poi, quando si tratta di governare anche un piccolo comune praticano politiche esattamente opposte. Ci chiediamo anche se quella parte di Pd che pro- va a dialogare con Giordano e il Movimento cinque stelle condivida politiche di abbattimento di alberi per ampliare cave. Nelle piazze i pentastellati chiedono l’incremento di servizi pubblici e quando sono al Governo si concentrano su azioni di privatizzazione degli spazi pubblici? È questa la coerenza? Al netto delle posizioni politiche del Movimento e della sempre confusionaria sinistra lucana, ci chiediamo ma, se il mondo intero chiede di incrementare la presenza di alberi per combattere gli esuberi di anidride carbonica, è normale che il sindaco Giordano autorizzi l’abbattimento di un bosco per favorire una cava privata?
LE INDAGINI SULLA CAVA
Sulla gestione della Cava di Vietri ci sono molti aspetti giudiziari che noi abbiamo già riportato nell’edizione di ieri. La procura della Repubblica di Potenza ipotizza un patto corruttivo «di 50mila euro pari al 10% del prezzo base per la vendita del materiale estrattivo» mentre il Tribunale Amministrativo Regionale prima e il Consiglio di Stato poi hanno condannato il Comune a risarcire all’impresa che non si è aggiudicata la gara la somma di €128.208, oltre interessi legali dal giugno 2022 e fino al soddisfo, 3 mila euro del compenso professionale liquidato dalla prima sentenza del Tar del 2023, 3 mila euro del compenso professionale liquidato dalla seconda sentenza del Tar sempre del 2023, 3 mila del compenso professionale liquidato dal Consiglio di Stato. Siccome il sindaco di Vietri di Potenza ha deciso di non pagare quanto dovuto dalla sentenza, ritenendosi chissà Giordano al di sopra della Legge, il Tar ha intimato l’Amministrazione a cinque stelle a provvedere entro 120 giorni scaduti i quali sarà costretta a nominare un Commissario ad acta. Un cittadino di Vietri, però si è rivolto al Prefetto per chiedere come mai nessuno intervenga sul sindaco Giordano che avrebbe autorizzato la gara a busta aperta, ovvero, tramite Pec. Noi non sappiamo se quanto riportato dal cittadino sia vero, sappiamo che ora sarà il Prefetto di Potenza a doversene occupare dovendo dare seguito alle richieste di chiarezza da parte del cittadino.
QUEGLI STRANI LAVORI PUBBLICI
Tre le altre cose di cui è stato investito il Prefetto ci sono anche strane anomalie nei lavori pubblici del paese melandrino con strade, panchine e tombini chiusi per favorire l’accesso all’abitazione dello stesso primo cittadino nonché la continua costruzione di scuole senza la presenza di bambini. In pratica Vietri di Potenza continuerebbe ad avere una gestione piuttosto superficiale delle opere pubbliche realizzate in un mix di fantasia e di interessi non esclusivamente pubblici.
ORA SE NE DOVRÀ OCCUPARE IL PREFETTO
Dopo la Procura della Repubblica di Potenza, il Tribunale Amministrativo Regionale e il Consiglio di Stato, sarà il Prefetto a doversi occupare delle questioni che riguardano l’Amministrazione vetrese e le leggerezze del Movimento Cinque Stelle. Noi non vogliamo anticipare né decisioni, né sentenze, non vogliamo ergersi a moralisti. Ci piacerebbe soltanto sapere cosa avrebbe detto il militante a cinque stelle Giordano ad un sindaco nelle stesse situazioni in cui versa Giordano. Noi possiamo soltanto immaginarlo. Se avrà la dignità di guardarsi un attimo allo specchio lui saprà anche cosa fare.
Di Massimo Dellapenna