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LE PAROLE DI SOMMA, LA PENNICHELLA DI COSENTINO

Mentre il confronto entrava nel vivo, ennesima gaffe del caporedattore della Tgr: in platea schiacciava un pisolino

Una straordinaria prova di forza sia nei numeri che nei contenuti quella che ha fatto Francesco Somma, Presidente di Confindustria di Basilicata che ha voluto confrontarsi con gli esponenti dell’economia, della politica e della società ci- vile nella magnifica cornice del Giubileo di Rifreddo. All’appello di Somma hanno risposto tutti. C’erano le massime cariche politiche regionali da Bardi agli assessori Cicala, Mongiello, Pepe e Latronico. C’era il Sindaco di Potenza Telesca e tantissimi amministratori locali. Ovviamente c’erano i principali imprenditori della nostra regione.

LE PAROLE DI SOMMA

Quella di Somma è stata una relazione da autentico leader territoriale, impegnato sia nell’economia che nella politica e nella società. Nessuna concessione alla retorica piagnona di un certo meridionalismo ma neanche l’accondiscendenza acritica verso il percorso di autonomia differenziata che, secondo Somma, non solo non deve essere temuto dal Mezzogiorno a condizione che vengano eliminati i gap che esistono tra le varie aree del paese ma può addirittura essere un motore reale di cambiamento perché con maggiore autonomia territoriale non sarà vincente la Regione più grande ma quella con una classe dirigente migliore. Francesco Somma ha sottolineato in apertura di relazione come “In uno scenario complessiva di riduzione della crescita, il Mezzogiorno pare accelerare il passo, mentre la Basilicata rivela indizi di rallentamento. Mai come in questo particolare momento storico, questione meridionale e unità nazionale sono chiamate a coincide- re. Ci sono due questioni cruciali per la nostra società e la sua economia che impongono al Mezzogiorno un cambiamento radicale di strategia e di posizionamento: Autonomia differenziata e Zes Unica.”E, per quanto riguarda la Basilicata, secondo Somma “il futuro economico e sociale del Mezzogiorno e della Basilicata non è scritto. È una pagina aperta su cui possiamo imprimere nuove storie di crescita, inclusione e sostenibilità”

VINCENZO TELESCA E VITO BARDI

Doveva essere un saluto quello di Vincenzo Telesca ma, come sempre accade quando intervengono personalità politiche capaci di parlare di questioni concrete, si è trasformato in una vera e propria relazione politica, quasi un manifesto della volontà di aprire il dialogo a tutto campo per il bene supremo del territorio e della Città. Non un secco no all’autonomia differenziata da parte di Telesca ma una serie interessante di interrogativi che riguardano la reale appetibilità di un territorio senza le infrastrutturazioni necessarie per renderlo attrattivo. Non meno efficaci le parole di Vito Bardi. Il Generale ha mostrato di avere una visione chiara delle problematiche della Regione ma anche degli strumenti necessari per provare a portare il nostro territorio verso il futuro. Non ha nascosto il problema dello spopolamento che “è un tema regionale ma interamente meridionale”, non ha nascosto i problemi che scaturiscono dalla crisi di Stellantis posto che «l’87% delle esportazioni della Basilicata è legato a Stellantis, e la crisi nel settore automobilistico inciderà sul volume delle esportazioni il prossimo anno» né ha voluto mettere la testa sotto la sabbia rispetto alle questioni aperte. Ha mostrato, però, la lucidità di comprendere cosa fare per invertire la rotta «la questione da porsi è quali sono i presupposti per l’attrazione industriale». «Sappiamo – ha rimarcato – che occorre innanzitutto riqualificare le aree industriali. Pochi sanno però che stiamo già investendo ed iniziando i lavori per la riqualificazione dell’area industriale di Tito con circa 22 milioni di investimento e la realizzazione di un’aviosuperficie o che stiamo già intervenendo per la messa in sicurezza delle aree industriali con 8 milioni di euro». Esempi di una conoscenza delle problematiche ma anche dell’efficienza amministrativa già messa in campo per contrastare la desertificazione industriale

IL SONNO DI COSENTINO

La platea tutta ha ascoltato con grande attenzione le relazioni e la discussione. L’assemblea è rimasta attenta e piena per molte ore fino alla fine della manifestazione. Chiunque del resto ami il nostro territorio, operi su di esso e voglia agire per progettare su di esso il futuro non può che restare attento dalle illustri relazioni del Presidente di Confindustria, del Presidente della Regione e di un Ministro che si confrontano sugli strumenti economici più efficaci per l’economia lucana. L’unico che ha preferito dedicarsi alla pennichella post prandiale è stato il capo redattore della testata giornalistica regionale Cosentino. Presente all’iniziativa, evidentemente più per onore di firma e per esigenze di copione che per interesse reale alle questioni trattate, è stato per quasi tutta l’iniziativa addormentato sulla sua poltrona. Un tratto piuttosto curioso di un giornalista, quello che si addormenta mentre davanti a lui accadono fatti importanti e si svolgono discussioni centrali per il futuro della Regione nella quale opera e che racconta quotidianamente. Esistono tantissimi giovani e brillanti giornalisti che sarebbero ben felici di rappresentare mamma rai in una iniziativa della qualità pari a quella che si è tenuta ieri al Giubileo, c’erano in sala tantissimi giornalisti interessati a seguire le parole di Somma e dei principali interpreti della politica lucana. Cosentino, al contrario, capo redattore del Tgr Basilicata ha avuto un colpo di sonno. Sia chiaro non è niente di grave, può capitare a chiunque. Denota soltanto scarso interesse per le questioni di una terra che evidentemente Cosentino non ama e che, comunque, non ritiene più importante del suo diritto alla pennichella post prandiale. La speranza è che la Rai si svegli e ci mandi qualcuno un po’ più attento. Onestamente la Basilicata una Rai così assonnata non la merita.

Di Massimo Dellapenna

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