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TAVOLO STELLANTIS, AL TAVOLO AL MIMIT VINCE L’INCERTEZZA

Il ministro Urso chiede «un vero Piano industriale» e l’assessore regionale Cupparo di «dare continuità al “miracolo Melfi”»

Tutto come prima: interrogativi immutativi e stallo costante sulla vicenda Stellantis anche dopo il Tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Tra i partecipanti, per conto dell’azienda la vicepresidente della comunicazione di Stellantis Italia, Daniela Poggio, il responsabile delle risorse umane e della relazioni industriali, Giuseppe Manca, e la managing director, Antonella Bruno, nonchè i rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm, Ugl metalmeccani- ci, Acqcfr, Fismic, Anfia, e le Regioni dove sono presenti gli stabilimenti del gruppo che sono Piemonte, Basilicata, Cam- pania, Lazio, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna.

IL PIANO INDUSTRIALE

«A Stellantis – ha dichiarato il ministro Adolfo Urso nel corso del Tavolo – chiediamo che si assuma la responsabilità sociale del rilancio dell’auto italiana. Chiediamo un vero, significativo e chiaro piano industriale, che entri nel dettaglio di ogni stabilimento in Italia e che preveda un significativo aumento degli investimenti nel nostro Paese. È questa la posizione del sistema Italia non solo del governo». Sul fronte lucano, la situazione appare più buia che mai. Anche in Basilicata, fra le questioni urgenti, c’è quella degli ammortizzatori sociali in scadenza in molte fabbriche dell’indotto. Per quanto riguarda il comparto autoveicoli, inoltre, nei primi sei mesi dell’anno in corso, si è confermato il forte calo dei livelli produttivi che aveva già caratterizzato la seconda parte dello scorso anno. Nel primo semestre del 2024 la produzione di auto è stata inferiore del 58 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023. Al calo della produzione si è associata una riduzione delle vendite di auto sia in Italia sia all’estero. Nè si produce, nè si vende. Per il ministro «servono indicazioni e dati precisi, impegni sulle risorse e sui nuovi modelli, investimenti sulla ricerca e sulla formazione, sulle nuove piattaforme produttive e quindi sulla componentistica». «Serve un piano Italia – ha aggiunto Urso -, chiaro e strategico. Noi siamo disposti a mettere in campo ciò che è necessario per sostenere questo sforzo, con politiche nazionali appropriate, anche per quanto riguarda l’energia, e con politiche europee adeguate. Abbiamo cambiato il regolamento Euro 7, ora abbiamo più forza per cambiare il percorso del green deal. Ma dobbiamo sapere subito se Stellantis crede nell’Italia e scommette davvero sull’Italia. Basta polemiche ma anche basta elusioni».

FONDO AUTO ED ECOBONUS

Tra i temi principali affrontanti al Tavolo ministeriale, il taglio da parte del Governo nazionale di 4,6 miliardi di euro al fondo automotive nella Legge di Bilancio riducendo a 200 milioni all’anno le risorse per il settore impegnato nella conversione all’elettrico. «Gli ecobonus – secondo il ministro Urso – svenano gli Stati ma non risolvono il problema. Quest’anno abbiamo investito un miliardo di euro di intesa con Stellantis, che aveva sostenuto che la misura avrebbe aumentato la produzione in Italia. È accaduto esattamente il contrario e quindi, come preannunciato, non la riproporremo più. Destineremo tutte le risorse del fondo, che pensiamo di aumentare nel corso della manovra, sul fronte dell’offerta, a sostegno delle imprese, soprattutto degli investimenti della filiera dell’automotive». Come poi spiegato dal ministro, il Governo intende aumentare la dotazione del fondo automotive nella manovra economica, «sostanzialmente di raddoppiare le risorse e giungere a 400 milioni di euro». A questa cifra, ha continuato il ministro, «abbiamo aggiunto anche 500 milioni di euro con un provvedimento della scorsa settimana per i contratti di sviluppo sui settori in transizione, a cominciare dall’automotive, che speriamo di raddoppiare dopo un confronto con la Commissione europea che è già in atto, così da giungere nel prossimo anno a un miliardo di euro per i contratti di sviluppo delle filiere in transizione, che si aggiunge ai 400 milioni e ai residui dei precedenti piani di incentivi che ammontano a circa 240 milioni di euro». In totale si tratta dunque di «un miliardo e 640 milioni negli anni 2025 e 2026». «Tutte queste risorse – ha concluso il ministro Urso – le destineremo sul fronte dell’offerta, cioè sul sostegno alle imprese che presentano accordi di innovazione, investimenti e ricerca, contratti di sviluppo, per realizzare nuovi stabilimenti o per rendere più efficienti quelli attuali, cioè per rendere più forte il sistema industriale e quindi tutelare al meglio l’occupazione in questa filiera delle auto, che è il cuore del nostro sistema industriale».

LA BASILICATA

A rappresentare la Regione Basilicata al Tavolo ministeriale, l’assessore regionale allo Sviluppo economico Francesco Cupparo. Per Cupparo il ministro Urso ha ragione quando chiede ai dirigenti di Stellantis «di assumersi la responsabilità sociale del rilancio dell’auto italiana, simbolo del made in Italy, facendo chiarezza su piani industriali e gli investimenti: il Ministro ha citato Gianni Agnelli, vorrei ricordare le parole di Cesare Romiti che insieme ad Agnelli è stato l’artefice dell’investimento a Melfi che disse “nuove Melfi non ce ne saranno più”». «Il nostro impegno – ha dichiarato l’assessore regionale – è di dare continuità al “miracolo Melfi” inaugurato nel 1993 e che è risultato nei primi anni duemila una delle fabbriche automobilistiche più produttive al mondo. Senza dimenticare che la fabbri- ca di Melfi ha contribuito, alla ripresa produttiva della Fiat a metà degli anni novanta e alla crescita delle sue quote di mercato in Europa. La conferma degli impegni assunti, in precedenza, dall’Ad Tavares sulle risorse e sui nuovi modelli, di cui 5 a Melfi, due nel 2025 e tre nel 2036, su investimenti per la ricerca e la formazione, sulle nuove piattaforme produttive e quindi sulla componentistica, a San Nicola di Melfi strategica e fondamentale per l’automotive e l’occupazione, è la condizione primaria per ristabilire le necessarie condizioni di garanzia e sicurezza prima di tutto ai lavoratori che continua ad essere la nostra priorità». Per Cupparo le dichiarazioni al Tavolo di Daniela Poggio, vicepresidente communication & public affairs di Stellantis Italia, per la difesa della leadership auto in Italia «sono positive ma non bastano». «La Regione – ha aggiunto Cupparo – ha già fatto quanto possibile per rendere più competitivo lo stabilimento lucano dando via libera al progetto biogas e non si tirerà indietro rispetto ad altri impegni individuati unitariamente con sindacati e Confindustria. Pertanto, i problemi della transizione dall’endotermico all’elettrico vanno affrontati con l’individuazione di una road map a partire dalla revisione dei tempi del Green Deal e su questo ci vuole l’impegno dell’Unione Europea. Confidiamo che entro la prima settimana di dicembre, termine stabilito dal Ministro Urso, Stellantis dia le risposte attese sul Piano industriale sia in vista del Prossimo tavolo del 16 dicembre che dell’auspicata chiusura del confronto a Palazzo Chigi entro fine anno».

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