IL LATITANTE TURCO
Dopo le sconfitte di Venosa e Pisticci, le dimissioni del Sindaco di Matera Bennardi e le inettitudini di Giordano prosegue la fine del M5S. Peggio dell’On. Mattia: il Sen. è scomparso e, dati alla mano, si occupa solo di Puglia
Dopo l’epopea Mattia, con l’onorevole ciociaro sempre più impegnato nel suo frusinate più che nella terra lucana, dove è stato eletto, per la serie “prendi i voti e scappa”, oggi vorremmo parlarvi del senatore Mario Turco. Anche noi che ci dedichiamo quotidiana- mente e da molto tempo all’analisi e al racconto della politica lucana abbiamo perso le sue tracce. A quanto sembra è il vicepresidente del Movimento Cinque Stelle, è stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla programmazione economica quando Giuseppe Conte era Presidente del Consiglio.
ELETTO IN BASILICATA
Quello che a molti sfugge è che Mario Turco è stato eletto al Senato nel Collegio Plurinominale Basilicata. In pratica è un rappresentante della nostra Regione nel Senato della Repubblica. Come molti ricorderanno, grazie alla riforma voluta proprio dal Movimento Cinque Stelle, la Basilicata è passata dall’eleggere sette senatori ad eleggerne soltanto tre. Il Movimento Cinque Stelle, non pago di aver fatto questo taglio dannoso per la Basilicata (è l’unica Regione che ha ridotto la rappresentanza senatoriale a meno della metà) ha ben pensato di prendere uno dei tre seggi e di regalarlo alla vicina Puglia. Il nostro caro Turco, infatti, è pugliese. Precisamente è tarantino. Sia chiaro il pugliese Conte, avendo l’assoluta esigenza che la mente illuminata di Turco occupasse uno scranno parlamentare, ha deciso di candidarlo capolista sia nel collegio plurinominale pugliese che in quello lucano. In pratica i voti dati in Basilicata a Turco sono serviti per far eleggere lo stesso deputato pugliese in Basilicata, Gisella Naturale e Antonio Trevisi in Puglia con il secondo che è passato ultimamente in Forza Italia. In Basilicata soffiato il posto al deputato uscente Vito De Filippo che tra pregi e difetti, sicuramente si sarebbe continuato ad occupare di Basilicata, anziché prendere il bottino e scappare come ha fatto Turco.
UN’ATTIVITÀ INESISTENTE
Già questa malsana abitudine di catapultare parlamentari di fuori regione è alquanto fastidiosa per una terra che ha il diritto di avere una dignitosa rappresentanza in Parlamento, diventa ancora più intollerabile quando l’eletto scompare assolutamente dal territorio. Noi non abbiamo assolutamente la percezione di una sua presenza sul nostro territorio, non abbiamo nessuna cognizione della sua presenza ad una qualsiasi forma di iniziativa sul territorio. Ci siamo anche prodigati a cercare su internet ma della presenza di Turco non c’è traccia. Evidentemente, dopo aver preso i voti dal territorio, ha smarrito la via, ha perso la strada verso i suoi elettori ed ha deciso che la Basilicata è troppo scomoda per essere raggiunta da Roma.
INIZIATIVE SOLO PER TARANTO E LA PUGLIA
Essendo consapevoli che i Parlamentari svolgano principalmente il proprio ruolo in aula ci siamo augurati che il Sen. Turco, almeno nelle sue attività istituzionali avesse messo la Basilicata al centro dei suoi interessi. Abbiamo deciso di consultare la sua scheda nel sito del Senato della Repubblica. Da quanto riportato nelle informazioni on-line sulla sua attività ci risulta che abbia fatto interrogazioni e mozioni che riguardano esclusivamente l’Ilva di Taranto, la Marina di Taranto, le anali dell’Arpa Puglia a Taranto, l’Ospedale di Taranto, le infrastrutture viarie di Taranto. In pratica, eletto in Basilicata, ha deciso di dedicarsi esclusivamente agli interessi tarantini che, evidentemente, reputa essere gli interessi di casa sua. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensino i consiglieri regionali Araneo e Verri che, ad ogni piè sospinto, accusano il centrodestra di essere distante dai problemi e dalle esigenze dei lucani.
MOVIMENTO AL FLOP TOTALE
Potremmo ricapitolare la parabola dei cinque stelle lucani come il peggior flop della storia della politica italiana. Partiti lancia in resta per cambiare tutto, raggiunsero percentuali bulgare alle passate elezioni, elessero il Sindaco di Pisticci, di Venosa, di Matera e, in ultimo, il presidente della Provincia di Potenza. Il sindaco di Pisticci non è stato rieletto, il Sindaco di Venosa ha fatto lo sparring partner alle ultime elezioni comunali, il Sindaco di Matera è stato sfiduciato dagli stessi esponenti del suo partito. Resta il presidente della Provincia di Potenza. Resta l’ignavo Christian Giordano che, dopo essersi dimenticato di Apea e dei suoi lavoratori, passa il suo tempo a giocare alla guerra di parole con il sindaco di Marsicovetere Zipparri aspettando con ansia il pagamento del suo stipendio. Uno dei due parlamentari in carica si occupa soltanto della Puglia. L’ultimo che resta, per favore, spenga la luce.
Di Massimo Dellapenna