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IL CICALA ASSONNATO E I SUOI MOSTRI

Se i “gialli” molto vicini a Lollobrigida da cui provengono Mattia e Quarto attaccano l’assessore di FdI è evidente il suo fallimento. Coldiretti pronta alla mobilitazione denuncia la morte del comparto per colpa dell’assessore

L’assessorato all’Agricoltura che è, insieme alla Sanità, il più importante tra gli asset del Governo regionale in Basilicata, con la sua capacità di essere portatore e risolutore di problemi diffusi, è stato da sempre foriero di grandi successi elettorali e politici e trampolino di lancio per fulgide carriere. Non tutti ricorderanno che l’ex Presidente ed ex Sottosegretario Vito De Filippo, iniziò la sua carriera politica e la strada che poi lo portò verso alcuni dei più importanti e strategici successi politici proprio dal momento in cui ricoprì la carica di assessore regionale all’agricoltura. Proprio la sua straordinaria capacità di intessere rapporti con il mondo dell’agricoltura fu la base dell’importante trionfo elettorale che gli aprì le porte per la Presidenza della Regione e, poi, per incarichi di Governo e cariche parlamentari di primo piano a livello nazionale.

CICALA NON CI HA CAPITO NIENTE

Come insegna Spiderman, però, a grandi poteri corrispondono grandi responsabilità. Carmine Cicala ha voluto fortemente la carica di assessore regionale all’agricoltura. Per concedere al re delle preferenze questo incarico, Fratelli d’Italia, pur essendo primo partito, ha dovuto rinunciare alla vicepresidenza regionale. Evidentemente l’ex Presidente del Consiglio regionale credeva di poter costruire un filo diretto con il Ministro Lollobrigida e, quindi, di poter fondare su questo le basi per un successo elettorale. Non aveva pensato all’esigenza di dover lavorare, studiare, prepararsi e, soprattutto, affrontare problematiche complesse relative ad un mondo che ha grandi esigenze e che è sempre più vitale e strategico non soltanto da un punto di vista economico ma anche sociale e, in alcuni casi, addirittura geopolitico. Forse si parla di un ruolo troppo grande per il povero Cicala, allenato alla presenza istituzionale da Presidente del Consiglio e poco propenso alle attività politiche di duro lavoro. La storia economica della Basilicata ci porta a sperare che l’assessore di Viggiano sia in grado di correggere i suoi innumerevoli errori e di svegliarsi dal torpore che lo sta caratterizzando. Noi speriamo di essere smentiti a breve. Per adesso dobbiamo prendere atto che Cicala non ci ha capito niente delle questioni agricole della Basilicata.

LA ROTTURA CON COLDIRETTI

Emblematica è la rottura politica con Coldiretti. I “gialli”, infatti, sicuramente non possono essere accusati di avere una linea pregiudizialmente ostile al centrodestra e a Fratelli d’Italia. L’organizzazione agricola più importante d’Italia, storicamente governativa, è molto vicina al Ministro Lollobrigida ed esprime pezzi importanti della classe dirigente lucana di FdI. Proviene da Coldiretti il deputato Aldo Mattia e proviene da Coldiretti il segretario regionale del partito, Piergiorgio Quarto. È importante questa premessa perché nessuno possa nascondere dietro il paravento della pregiudiziale ideologica i motivi della frattura che si è consumata tra la più grande ed importante organizzazione agricola e l’assessore all’agricoltura Cicala. Quando il sindacato più prossimo a Fratelli d’Italia, vicinissimo al ministro Lollobrigida, che esprime pezzi di classe dirigente di FdI, scrive di essere «pronto alla mobilitazione in difesa dell’agricoltura lucana, tenuto conto delle grida di dolore di allevatori e agricoltori, dell’assordante silenzio delle istituzioni e della volontà di “snobbare” le richieste presentate e uccidere l’intero comparto», apre una ferita lancinante nel cuore delle politiche agricole della Regione Basilicata. Per essere costretto il sindacato più ascoltato da FdI ad attaccare così direttamente un assessore regionale di FdI accusandolo di essere sordo alle richieste di categoria e di voler uccidere il comparto, significa che la questione è veramente grave, le incapacità sono tante e la mala gestione è evidente. Se ci trovassimo davanti ad un attacco compiuto dalla Cgil contro il governo di centrodestra potremmo anche immaginare la presenza di una pregiudiziale ideologica. Siccome ad attaccare Cicala è il sindacato agricolo più legato a FdI, è evidente che la sordità alle istanze del settore e la volontà di una strage di agricoltori è assolutamente evidente.

UN TREND DA INVERTIRE

Noi non partecipiamo al Tavolo verde, non sappiamo quali siano tutte le richieste che Coldiretti ha formulato al governo Regionale, certo siamo in grado di comprendere e di dedurre che l’incapacità di gestione dell’assessore Cicala deve essere davvero tanta. Una incapacità di comprensione del mondo agricolo che fa veramente da contrasto con la consolidata capacità che gli esponenti di governo di FdI hanno a livello nazionale di dialogare con la categoria e con i suoi rappresentanti. Che, del resto, la situazione sia piuttosto imbarazzante per il partito si evidenzia anche dal fatto che nessuno degli esponenti di Fratelli d’Italia ha deciso di prendere posizione in difesa dell’assessore Cicala, non lo ha fatto il segretario regionale Quarto, non lo hanno fatto i parlamentari, non lo hanno fatto i Consiglieri Regionali. Conoscendo i meccanismi da partito pesante di FdI, siamo portati a credere che il segretario regionale Quarto sia stato coinvolto nelle decisioni e nelle politiche che l’assessore del suo stesso partito sta compiendo o non compiendo sul territorio o forse Cicala ha deciso di essere un corpo estraneo al suo stesso Partito e, quindi, ha annunciato l’assoluta indipendenza del Dipartimento da ogni dinamica interna all’organizzazione cui deve l’assessorato? Domande alle quali vorremmo una risposta. Ci spiace constatare che Cicala non dimostra evidentemente le stesse capacità di Lollobrigida e che, quindi, non basta appartenere allo stesso partito per essere parimenti capaci. Forse l’agricoltura lucana meriterebbe un assessore leggermente più capace anche considerato l’importante apporto elettorale che il mondo agricolo ha riservato a quello che è il primo partito italiano. Quando vi chiedete come mai FdI abbia risultati da 30% a livello nazionale e percentuali decisamente più basse in Basilicata, leggete il comunicato di Coldiretti, confrontate l’ottimo operato di Lollobrigida con la sonnolenza di Cicala e datevi da soli una risposta.

Di Massimo Dellapenna

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