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REPORT G20 DAL 17 AL 19 NOVEMBRE: EMERGE UNA EUROPA SEMPRE PIÙ DEBOLE

“Insomma l’Europa 🇪🇺esce sconfitta, paga il peso della guerra in Ucraina 🇺🇦 sempre più vicina alla definitiva vittoria sovietica, paga il ritorno di Donald Trump, ma soccombe sopra ogni cosa per la mancanza di una politica comune relativa agli esteri“

G20


È GIUSTO INFORMARE CON IL NOSTRO INVIATO CARLO FRANCESCO GLINNI

L’Europa sempre più debole dopo il G20

Chiude i battenti dopo due giorni di incontri riunioni ed accordi il G20 di Rio De Janeiro

L’economia del mondo sembra voler escludere l’Europa dagli accordi internazionali creando nuovi percorsi e alleanze

La Cina esce vincitrice incontrastabile, chiude accordi con il Brasile e si assicura uno dei mercati del futuro

Il Brasile cresce economicamente e con la sua popolazione giovanissima rappresentano un area commerciale importantissima

Insomma i cinesi chiudono delle porte (Usa ed Europa) e aprono portoni (sud america)

Gli stati uniti dal canto loro impongono dazi e fanno tornare il valore del dollaro a cifre elevate

I paesi dell’est europea guardano invece sempre più ad EST ed immaginano alleanze nuove con la Russia e perché no anche a nuove monete uniche .

Insomma l’Europa esce sconfitta, paga il peso della guerra in Ucraina 🇺🇦 sempre più vicina alla definitiva vittoria sovietica, paga il ritorno di Donald Trump, ma soccombe sopra ogni cosa per la mancanza di una politica comune relativa agli esteri

L’euro è l unica arma oggi a disposizione di una Europa sempre più divisa e sotto attacco da più fronti

L’Europa insomma per salvare la propria economia deve immaginarsi diversa, ovvero più competitiva, meno burocratica ma soprattutto più UNITA

The end

Da Rio De Janeiro è tutto

f.to Carlo Glinni

🔺19 Novembre 2024

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dal 17 al 19 Novembre ha partecipato a Rio de Janeiro al Vertice G20. Questa mattima, prima dei lavori della seconda giornata, ha tenuto un punto stampa

Vertice G20, incontro bilaterale Meloni – Lula

17 Novembre 2024


Alla vigilia del Vertice G20 di Rio de Janeiro, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un incontro bilaterale con il Presidente della Repubblica Federale del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva.

Nel congratularsi per il lavoro portato avanti dalla Presidenza brasiliana, il Presidente del Consiglio ha espresso apprezzamento per la sinergia e la continuità assicurata dalle due Presidenze, quella italiana del G7 e quella brasiliana del G20, sancita dalla condivisione delle priorità tematiche affrontate, a partire da sviluppo, transizione energetica e sicurezza alimentare.

Sul piano bilaterale, è stata manifestata la comune volontà di continuare a lavorare per rafforzare il partenariato tra Roma e Brasilia, individuando i settori prioritari sui quali focalizzare l’attenzione, a partire da quello economico-commerciale, avvalendosi anche della collaborazione della storica presenza della numerosa Comunità italiana in Brasile. In questo ambito, sono state messe in luce le importanti opportunità nei settori dell’energia e dello sviluppo infrastrutturale.

Nel corso dell’incontro i due Leader hanno discusso sull’opportunità di concludere un nuovo Piano d’Azione del Partenariato Strategico Italia-Brasile per il quinquennio 2025-2030.

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Vertice G20, il Presidente Meloni incontra il Principe Ereditario dell’Emirato di Abu Dhabi

18 Novembre 2024

A margine del G20 di Rio de Janeiro, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il Principe Ereditario dell’Emirato di Abu Dhabi, Sheikh Khaled bin Mohamed bin Zayed Al Nahyan

L’incontro ha costituito l’occasione per fare il punto sulle relazioni bilaterali con particolare riferimento alle opportunità di investimento e alla cooperazione economica tra le due Nazioni nei settori dell’energia, delle grandi infrastrutture di connessione e dell’intelligenza artificiale. 

Il Presidente Meloni e il Principe Ereditario hanno inoltre espresso apprezzamento per l’eccellente collaborazione avviata tra Italia ed Emirati Arabi Uniti nel promuovere partenariati paritari con le Nazioni africane nel quadro del Piano Mattei. In tale quadro, è stata confermata la comune volontà di organizzare presto un business forum che riunisca le imprese italiane ed emiratine attive in Africa per approfondire ulteriormente le sinergie esistenti e svilupparne di nuove.

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Vertice G20, l’incontro del Presidente Meloni con il Primo Ministro canadese Justin Trudeau

18 Novembre 2024

Nel corso della sua partecipazione al Vertice G20 di Rio, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un incontro con il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau

Il colloquio ha permesso di verificare lo stato di attuazione del Piano d’Azione per la cooperazione rafforzata tra Italia e Canada, adottato nel corso dell’incontro dei due Leader al Vertice G7 di Borgo Egnazia. A tal proposito, il Presidente Meloni e il Primo Ministro Trudeau hanno espresso soddisfazione per i risultati già raggiunti in questi mesi quali lo svolgimento della prima riunione del Joint Advisory Group sull’intelligenza artificiale, l’adozione di una dichiarazione congiunta sulla cooperazione nel settore dei materiali critici e il rafforzamento della collaborazione tra le rispettive Agenzie spaziali.

Il colloquio ha anche costituito un momento di confronto tra la Presidenza uscente e quella entrante del G7. In tale ambito, il Presidente Meloni, nel formulare gli auguri di buon lavoro, ha espresso l’auspicio di vedere assicurata una continuità di temi e priorità, con particolare riferimento all’attenzione riservata al Continente africano dalla Presidenza italiana.

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Incontro Meloni-Modi, il comunicato stampa congiunto

18 Novembre 2024


Comunicato stampa congiunto

Incontro tra il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana Giorgia Meloni e il Primo Ministro indiano Narendra Modi, a margine del Vertice del G20
(Rio de Janeiro, Brasile, 18 novembre 2024)

Il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Giorgia Meloni, e il Primo Ministro indiano, Narendra Modi, hanno avuto un colloquio durante il Vertice G20 a Rio de Janeiro. Si tratta del quinto incontro tra i due Primi Ministri in due anni. L’ultimo è stato nel giugno 2024, in Puglia, in Italia, in occasione del Vertice G7 presieduto dal Presidente del Consiglio Meloni. Il Primo Ministro Modi si è congratulato con il Presidente del Consiglio Meloni per aver guidato il G7 in questi tempi difficili.

2. A seguito delle discussioni in Puglia, i due leader hanno ribadito il loro impegno per far avanzare il partenariato strategico India-Italia e hanno annunciato un piano d’azione strategico congiunto 2025-29 che delinea la loro visione per i prossimi cinque anni. Il piano d’azione favorirà collaborazioni, programmi e iniziative congiunte in settori chiave come: commercio e investimenti, scienza e tecnologia, tecnologie nuove ed emergenti, energia pulita, spazio, difesa, connettività e rapporti tra i due popoli.

3. Le due parti manterranno un dialogo regolare a livello ministeriale e alti funzionari in numerosi settori. La coproduzione, la collaborazione tra le rispettive industrie e istituzioni, l’innovazione e la mobilità daranno slancio e approfondiranno ulteriormente il partenariato bilaterale e andranno a vantaggio delle economie e dei cittadini di entrambe le Nazioni.

4. I due Capi di Governo auspicano di proseguire il dialogo e di lavorare insieme nel quadro delle istituzioni multilaterali e globali per sostenere i valori condivisi di democrazia, Stato di diritto e sviluppo sostenibile. Hanno concordato di continuare a collaborare anche per attuare iniziative strategiche plurilaterali tra cui l’Alleanza Globale per i Biocarburanti e il Corridoio Economico India-Medio Oriente-Europa, di cui sono membri fondatori.

Italy-India Joint Strategic Action Plan 2025-2029

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Vertice G20, incontro del Presidente Meloni con il Primo Ministro giapponese e il Primo Ministro britannico

19 Novembre 2024

A margine del Vertice G20 di Rio de Janeiro, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un incontro con il Primo Ministro giapponese Shigeru Ishiba e con il Primo Ministro britannico Keir Starmer

Il colloquio è stato incentrato in particolare sul Global Combat Air Programme (GCAP), programma di collaborazione internazionale di elevata rilevanza strategica che coinvolge Italia, Regno Unito e Giappone con l’ambizione condivisa di sviluppare un caccia di sesta generazione. 

Nel corso dell’incontro il Presidente Meloni ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa, che rappresenta una priorità sotto il profilo della sicurezza nazionale, della crescita economica e della creazione di occupazione e che consente a Italia, Regno Unito e Giappone di mettere a fattor comune le più elevate tecnologie nel campo della difesa.

I tre Leader hanno espresso soddisfazione per gli avanzamenti del programma a seguito dell’approvazione parlamentare della legge di ratifica della Convenzione GIGO (GCAP International Government Organisation), che permetterà di avviare ufficialmente le attività dell’Agenzia incaricata di gestire il programma su mandato delle tre Nazioni. Hanno, infine, concordato sull’importanza che il progetto continui a proseguire speditamente, riaffermando il comune intento di rafforzare ulteriormente la collaborazione in corso, e discusso di un potenziale allargamento del progetto ad altri partner internazionali.

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Vertice G20, il punto stampa del Presidente Meloni

Martedì, 19 Novembre 2024

Buongiorno a tutti, faccio prima un punto di situazione sul G20. Come sapete, la Presidenza brasiliana ha immaginato soprattutto tre temi principali per questo Summit. Il primo di questi temi è relativo alla lotta alla fame e alla povertà. Il Presidente Lula ha lanciato un’alleanza contro la fame e la povertà, alla quale l’Italia ha aderito in linea con il nostro lavoro fatto durante il G7, particolarmente con la Puglia Food System Initiative, che era un progetto, un’iniziativa internazionale soprattutto per difendere la sicurezza alimentare, particolarmente nei Paesi africani. Chiaramente noi siamo molto distanti dal risolvere la questione della lotta alla fame e alla povertà, soprattutto date le crisi in atto che impattano ancora di più sulle Nazioni più vulnerabili, quella in Ucraina dove la Russia, non paga ad aver invaso una Nazione sovrana, ha poi usato il grano come arma. E anche per quello che riguarda il Medio Oriente.

Voi sapete che l’Italia è impegnata in prima fila, oltre per un cessate il fuoco immediato, per il rilascio degli ostaggi israeliani, e anche soprattutto sull’alleviare le sofferenze della popolazione civile: c’è la nostra iniziativa Food for Gaza che ha consentito di portare nella Striscia 47 tonnellate di generi di prima necessità. Chiaramente abbiamo ricordato il nostro lavoro fatto con il Piano Mattei, dove agricoltura, acqua nei Paesi africani sono alcune delle nostre priorità e quindi su questo abbiamo potuto anche ricordare quanta sinergia ci sia stata tra la Presidenza del G7 e la Presidenza del G20 di quest’anno.

C’è poi il tema della governance del sistema multilaterale, particolarmente la questione della riforma del Consiglio di Sicurezza. Su questo noi con la Presidenza brasiliana condividiamo la necessità di una riforma, non condividiamo gli obiettivi della riforma.

Come sapete, l’Italia è contraria a nuovi seggi permanenti, la nostra posizione è che debbano esserci nuovi seggi temporanei distribuiti per aree geografiche a rotazione, cioè che la riforma ha un senso se consente alle istituzioni multilaterali di essere più inclusive, non di aggiungere disfunzionalità a quelle che abbiamo già conosciuto.
Il focus di questa mattina sarà invece su transizione energetica, sviluppo sostenibile. Anche qui lo utilizzeremo per rivendicare il lavoro fatto dalla Presidenza italiana del G7, per rivendicare l’impegno italiano particolarmente sul nucleare da fusione, che è una tecnologia sulla quale noi siamo all’avanguardia, che richiede del tempo ma che può obiettivamente cambiare la storia, trasformando l’energia da arma geopolitica a risorsa accessibile per tutti.

La nostra sfida continua a essere quella di chiedere un approccio più pragmatico alla transizione energetica, la sfida è quella della neutralità tecnologica, vanno utilizzate tutte le tecnologie disponibili, tra queste ricordo la questione dei cosiddetti biofuel, sul quale tra l’altro l’India nella scorsa Presidenza G20 lanciò un’alleanza globale sui biocarburanti alla quale l’Italia aderisce.
Ma sicuramente su questo stamattina ribadirò le cose che ho già detto a Baku, e cioè che non possiamo perseguire una sostenibilità ambientale al prezzo della desertificazione economica, banalmente perché nei deserti non c’è nulla di verde. Al netto di queste tre grandi questioni ci sono molte cose che ci stanno a cuore, che vengono riprese nelle conclusioni, in linea con i lavori del G7: intelligenza artificiale, migrazioni, la questione della tassazione internazionale. A margine, molti gli incontri bilaterali, come avete visto, con il Presidente Lula, con il quale siamo d’accordo a lavorare su un nuovo piano d’azione per aggiornare il nostro partenariato strategico, che dovremmo firmare in occasione di una mia prossima visita. Credo che qui bisogna tornare anche per incontrare la comunità italiana. Quest’anno ricorrono i 150 anni dell’emigrazione italiana in Brasile, è stato un anno con visite politiche senza precedenti, in numero, in qualità. È venuto il Presidente Mattarella, come sapete, ed è un lavoro che bisogna continuare a portare avanti.

Ho incontrato il Principe ereditario dell’Emirato di Abu Dhabi, con il quale pure abbiamo parlato, soprattutto, del rafforzamento della cooperazione in termini di investimenti. Ho incontrato il Primo ministro canadese Justin Trudeau, prossimo Presidente del G7. Chiaramente i contenuti sono quelli delle priorità canadesi del G7, sono in linea con le priorità italiane. Ho incontrato il Primo Ministro vietnamita, con il quale pure abbiamo parlato di come rafforzare la nostra cooperazione, chiede una nostra visita nell’arco del 2025, speriamo di poter soddisfare questa richiesta.

Abbiamo incontrato il Primo Ministro indiano Narendra Modi, con il quale abbiamo adottato il Piano di azione aggiornato sul nostro partenariato strategico, era un impegno che ci eravamo presi proprio durante il G7, nonostante i tempi molto brevi siamo riusciti a portarlo avanti. Ho incontrato il Presidente della Banca Mondiale, con Banca Mondiale e Banca Africana di Sviluppo abbiamo lavorato per trovare nuovi strumenti per favorire gli investimenti in Africa, anche qui un’ottima collaborazione e chiaramente c’è stata – spero di non dimenticare nessuno – occasione di parlare praticamente con tutti i leader.

Domanda: Presidente, sull’Ucraina. La Russia ha appena detto che l’Ucraina ha lanciato sei missili di long range americani nella regione di Bryansk. Lei condivide questa scelta statunitense di utilizzare questi attacchi?

Presidente Meloni: Guardi, io questo che questa scelta sia la risposta a una aggressività senza precedenti che abbiamo visto in questi giorni da parte della Russia. Tra l’altro alla vigilia di un G20 al quale la Russia partecipa, credo che questo tradisca bene la volontà di dialogo da parte della Russia e quindi questa mi pare la scelta che hanno fatto gli americani. Come sapete, l’Italia ha fatto un’altra scelta ed è una delle poche cose su cui tutte le forze politiche sono d’accordo: noi ci siamo concentrati da sempre, dall’inizio, sul tema della difesa antiaerea quindi della difesa delle popolazioni civili, ma comprendo anche il punto di vista di altre Nazioni.
Noi stiamo lavorando per fare del nostro meglio, come abbiamo detto, abbiamo garantito e garantiamo il nostro supporto all’Ucraina fin quando ci sarà una guerra.

Domanda: Ieri Biden ha pubblicato una foto dove eravate insieme con Trudeau, avete parlato anche di questo nel breve incontro che c’è stato?

Presidente Meloni: Per la verità no, perché sì, in effetti abbiamo perso tutti quanti la foto (di famiglia), però io stavo facendo in realtà un bilaterale con Trudeau, poi abbiamo incontrato anche il Presidente Biden e abbiamo camminato insieme per raggiungere la foto, ma non c’è stato modo di approfondire temi complessi.

Domanda: Presidente, in America è in corso una transizione. Mi riaggancio alla domanda, se dovesse esserci un disimpegno americano, lei è pronta a sostenere in Europa una linea di continuare a proseguire nel sostegno anche militare in Ucraina? Questa è la prima cosa che volevo chiederle. E la seconda, il Premier britannico Starmer, ha detto io con Putin non ci parlo, dopo la telefonata famosa con Scholz, lei ci parlerebbe?

Presidente Meloni: Allora guardi, sul tema dell’eventuale disimpegno americano noi dobbiamo aspettare che cosa accade. Credo che dobbiamo fare tutto il possibile per non divaricare il fronte occidentale. Questa è la sfida che noi dobbiamo porci e credo che sia una sfida che possiamo raggiungere, penso che tutti quanti si rendano conto di dove sta, come posso dire, la ragione nella vicenda del conflitto ucraino. Penso che si veda anche, ad oggi, una indisponibilità di fatto della Russia a dialogare, e lo dico in riferimento a Olaf Scholz. Guardi, io non mi sono scandalizzata a differenza, insomma, del dibattito che ho letto. Non è la prima volta che un leader occidentale, che è chiaramente al sostegno dell’Ucraina, parla con Vladimir Putin, è accaduto diverse altre volte, è accaduto dall’inizio del conflitto e è accaduto anche stavolta. Mi pare tra l’altro che le posizioni espresse da Olaf Scholz in questa telefonata siano state posizioni assolutamente in linea con quello che noi stiamo facendo, con quello che è il sostegno all’Ucraina e mi pare da quello che il Cancelliere mi ha raccontato rispetto ai contenuti della telefonata che da parte russa non ci sia stata nessun disponibilità al dialogo. Quindi il tema non è parlare-non parlare, le cose non sono mai così semplici dal mio punto di vista, il problema è parlare per dire cosa, e obiettivamente oggi non mi pare che Putin sia disposto a qualsiasi forma di dialogo. Però questo ci aiuta almeno a chiarire la realtà rispetto a una propaganda che abbiamo letto in questi mesi.

Domanda: Presidente, a fine anno scade il decreto per l’invio di armi all’Ucraina, lo rinnoverete?

Presidente Meloni: Io come ho già detto mille volte, finché c’è una guerra in Ucraina, noi siamo a fianco dell’Ucraina.

Domanda: Presidente, tra le questioni [INAUDIBILE] c’è quella dell’empowerment femminile. Ieri il Ministro Valditara ha detto che le violenze di genere… [INAUDIBILE]

Presidente Meloni: Guardi, l’empowerment femminile e la violenza sulle donne sono due cose diverse. Il tema della violenza sulle donne è un tema che siamo purtroppo di là da risolvere. Le cause di questa violenza che continua vanno affrontate tutte quante. Ci sono sicuramente dei dati che parlano anche di un’incidenza significativa dell’immigrazione illegale di massa su questa materia. È una delle ragioni per le quali l’Italia lavora per fermare l’immigrazione illegale di massa e continuerà a lavorare per fermare l’immigrazione illegale di massa. Credo che ci siano anche delle ragioni culturali che noi dobbiamo continuare a combattere, che per paradosso aumenta la violenza sulle donne mentre le donne acquisiscono più spazio. Questo è qualcosa che deve sicuramente farci riflettere. Però sicuramente il Governo è impegnato a 360 gradi per combattere una piaga rispetto alla quale non possiamo indietreggiare minimamente o girarci dall’altra parte.

Domanda: Presidente, io mi volevo agganciare alla domanda sul Ministro, perché anche il sottosegretario Delmastro ha detto una frase che ha suscitato molte polemiche. Lei non ha detto cosa ne pensa, ma lui ha detto che gode nel vedere non respirare i prigionieri.

Presidente Meloni: No, lui ha detto che gode nel vedere non respirare la mafia. Se questo vi scandalizza, ne prendo atto.

Domanda: Presidente, lei pubblicamente non ha avuto occasione di commentare le parole di Elon Musk sui giudici italiani “che se ne devono andare”, sulle quali Salvini ha detto di essere d’accordo. Il Presidente Mattarella ha difeso la sovranità italiana. Vuole dire pubblicamente cosa pensa di questa questione?

Presidente Meloni: Penso che le parole del Presidente della Repubblica siano state delle parole importanti, penso che sono sempre contenta quando sento difendere la sovranità nazionale contro il rischio di ingerenza. Penso che mi fa tanto sorridere la sinistra che oggi si straccia le vesti contro le ingerenze, dopo essere andata in giro a fare le campagne elettorali chiedendo a Olaf Scholz di dire agli italiani come dovevano votare, o dopo aver chiesto all’Europa di aprire una procedura di infrazione contro una legge approvata dal Parlamento italiano, per cui direi che tra le tante imprese che Elon Musk ha portato a casa c’è anche quella di aver costretto la sinistra a rivendicare la sovranità nazionale, probabilmente più difficile anche di arrivare su Marte.

Domanda: Presidente, mi scusi, qui a margine del G20 o anche nei colloqui ufficiali c’è stata la consapevolezza di essere alla vigilia di nuove tensioni commerciali tra Europa e Stati Uniti sulla questione dei dazi, con evidenti ricadute sulle imprese italiane?

Presidente Meloni: Anche qui io credo che bisogna aspettare a vedere che cosa accade, però come vi ho già detto un’altra volta, il tema di un disavanzo commerciale tra Stati Uniti e Europa è un tema che viene posto da tutte le amministrazioni. E, quando noi abbiamo cominciato a parlare qualche mese fa di competitività europea, ovvero abbiamo accelerato il dibattito sulla competitività europea nel Consiglio europeo, era a seguito dell’IRA, cioè dell’Inflation Reduction Act dell’amministrazione Biden, quindi amministrazione democratica che però investiva 400 miliardi di euro per rafforzare, difendere, proteggere si direbbe la sua economia, creando chiaramente un’attrattività che poteva penalizzare l’Europa.
Quindi è un problema che noi abbiamo sempre avuto, la ragione per la quale ho già detto e ripeto, la questione non è tanto cosa noi dobbiamo chiedere – chiaramente bisogna continuare a dialogare con gli Stati Uniti, siamo tutti preoccupati dai dazi, questo è un fatto, – dobbiamo soprattutto capire cosa l’Europa debba fare per rafforzare la sua competitività e quindi la grande sfida, – che poi è stata oggetto dell’ultimo Consiglio europeo informale a Budapest con il rapporto Draghi, che sarà oggetto ovviamente del dibattito anche del prossimo Consiglio europeo – e quanto di più si debba fare. La mia impressione continua a essere che noi ci dotiamo di grandi strategie ma poi non ci dotiamo degli strumenti che sono necessari a perseguire quelle strategie. Credo che ci voglia più coraggio. È quello che l’Italia continua a dire in ogni consesso ed è quello per cui continuiamo a lavorare.

Domanda: Presidente, ieri ci sono state le elezioni in Umbria ed Emilia-Romagna. È preoccupata dal calo di consensi di Fratelli d’Italia?

Domanda: Posso aggiungere una cosa, una postilla? Lei dice ogni volta ogni test elettorale è importante perché dà la misura del consenso e del rapporto con i cittadini. Che messaggio vi è arrivato questa volta?

Presidente Meloni: I cittadini hanno sempre ragione, voglio dire. Quindi io sono ovviamente dispiaciuta dal risultato, particolarmente dalla non conferma del governo in Umbria, però voglio, come ho già detto, fare in bocca al lupo e auguri di buon lavoro ai due Presidenti eletti. Voglio ringraziare tanto Elena Ugolini quanto Donatella Tesei per il lavoro che hanno fatto. Voglio dirvi che ho letto delle ricostruzioni abbastanza surreali sul mio giudizio relativo a Donatella Tesei. Donatella Tesei è un Presidente di Regione che ha comunque lavorato bene, lo dicono i dati sull’occupazione, lo dicono i dati sulle liste d’attesa, lo dicono gli investimenti che sono stati fatti sulla famiglia e quindi ho sostenuto e rivendico la candidatura di Donatella Tesei. Dopodiché, chiaramente, i cittadini hanno scelto un’altra parte. Ne prendiamo atto, faremo le nostre valutazioni. Penso che bisogna sempre accettare e ascoltare quello che dicono i cittadini, che comunque in questi due anni hanno premiato il Centrodestra alle politiche, il Centrodestra alle elezioni europee, il Centrodestra in 11 elezioni tra Regioni e Province autonome su 14, e quindi sono ancora molto ottimista circa quello che sia il consenso dei cittadini e poi ovviamente bisogna interrogarsi per capire cosa in questo caso non abbia funzionato. Penso anche che ogni tanto non vincere sempre possa aiutare a mantenere i piedi per terra.

🔹 Servizio Rio de Janeiro

G20, la dichiarazione finale: su clima, guerra, povertà e fame solo impegni generici

di Roberto Da Rin (IL SOLE 24 ORE)

19 novembre 2024


I leader che hanno partecipato al G20 di Rio de Janneiro. (Leah Millis via AP)

La dichiarazione finale non prelude a misure efficaci né sul clima né sulla povertà

Alcuni presidenti, prima di ripartire da Galeão, l’aeroporto internazionale di Rio de Janeiro, hanno espresso un desiderio: una passeggiata a Copacabana, la più suggestiva delle spiagge della città, “l’Arco d’amore vibrante”, secondo le parole del poeta Vinicius de Moraes. Forse con l’idea di imprimere nella memoria un’immagine di bellezza assoluta e incorruttibile.

A conclusione di un G-20 che galleggia su fragili dichiarazioni di intenti. Elaborate dagli sherpa dei governi, abilissimi nel camuffare sconfitte piene in mezze vittorie.

La montagna – che qui è il Pão de Açúcar, il magnifico massiccio granitico a forma di pan di zucchero che domina su Rio – ha partorito un topolino di generici impegni fintamente condivisi.

Eccoli. Inclusione sociale, lotta alla fame e alla povertà (che trarrà ulteriore vigore dal lancio dell’Alleanza globale), sostegno alla tassazione progressiva dei miliardari, misure per una transizione energetica «giusta, pulita e sostenibile», riforma della governance globale, rapidità nell’azione contro i cambiamenti climatici in vista della Cop30 che si svolgerà nel 2025 proprio in Brasile, a Belém do Pará.

Sono questi i principali impegni della Dichiarazione finale del G20 di Rio, sottoscritta dai capi di Stato e di governo presenti.

L’obiettivo è «la costruzione di un mondo giusto e un pianeta sostenibile che non lasci indietro nessuno»

Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, padrone di casa, passa il testimone della presidenza del G20 al leader sudafricano Cyril Ramaphosa ricordando le parole di Nelson Mandela:

«È facile demolire e distruggere; gli eroi sono quelli che costruiscono»

Lula e Joe Biden annunciano un grande accordo nel settore dell’energia pulita con l’obiettivo di adottare una serie di misure per promuovere fonti energetiche meno inquinanti, in linea con l’agenda sul clima.

Un accordo fortemente depotenziato dalla vittoria alle elezioni presidenziali di Donald Trump che quasi ogni giorno ripete il suo mantra, “drill, drill, drill”, un inno alle perforazioni petrolifere, corroborato da dichiarazioni forti sul disimpegno Usa nei programmi green previsti dagli Accordi di Parigi.

La Cop29 di Baku vacilla di fronte al mancato segnale forte proveniente da Rio

Si sperava in una dichiarazione politica che impegnasse le grandi potenze economiche a un aumento degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo contro gli effetti del cambiamento climatico


Dal summit invece è uscita solo una dichiarazione generica

Biden apre all’Ucraina nella Nato

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Finché c’è guerra saremo a fianco di Kiev». Trump Jr. vede il rischio di «guerra mondiale»

Non si intravede una exit strategy dall’emergenza continentale costituita dalle due guerre in corso in Europa, tra Russia e Ucraina, e in Medio Oriente. Ne danno conferma i due leader, il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov e il presidente ucraino Voldodymyr Zelensky. «L’Ucraina e l’Occidente vogliono un’escalation», dice Lavrov. E Zelensky: «I Paesi del G20 non hanno detto nulla» a proposito dell’ampliamento delle possibilità di ricorrere ad armi atomiche da parte di Mosca»

Tristeza não tem fim è una celebre canzone di Tom Jobin

La tristezza non ha fine

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