DIVORZI CONSENSUALI, I PIÙ DIFFUSI IN BASILICATA
In Italia nel 2023 in aumento del 7,3%. La Basilicata in doppia cifra: 10, 5 tra uomini e 5 tra donne
Nel 2023 sono stati celebrati in Italia 184 mila e 207 ma- trimoni, il 2,6% in meno rispetto al 2022, mentre, sempre nel 2023, le separazioni sono state complessivamente 82.392 (- 8,4% rispetto all’anno precedente) e i divorzi sono stati 79.875, il 3,3% in meno rispetto al 2022 e il 19,4% in meno nel confronto con il 2016, anno in cui sono stati finora i più numerosi (99 mila e 71). Attraverso il rapporto del- l’Istituto nazionale di statistica (Istat) con dati aggiornati e consolidati su matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi, è possibile mettere in evidenza alcune peculiarità riguardanti la Basilicata.
UNIONI CIVILI
Il 5 giugno 2016 è entrata in vigore la Legge che ha introdotto in Italia l’istituto dell’unione civile tra persone dello stesso sesso. Nel corso del secondo semestre 2016 si sono costituite 2.336 unioni civili, un numero particolarmente consistente che ha riguardato coppie da tempo in attesa di ufficializzare il proprio legame affettivo. Al boom iniziale ha fatto poi seguito una progressiva stabilizzazione. Le 3.019 unioni civili tra coppie dello stesso sesso costituite presso gli Uffici di Stato Civile dei Comuni italiani nel 2023 evidenziano un aumento rispetto all’anno precedente (+7,3%), ma i dati provvisori dei primi otto mesi del 2024 delineano un calo (- 2,1%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Si conferma anche nel 2023 la prevalenza di unioni tra uomini (1.694 unioni, il 56,1% del totale), stabili rispetto all’anno precedente (56,7%). In Basilicata, perfetta parità: 50% delle unioni civili avvenute nel 2023 è stato tra uomini ed il restante 50% tra donne. La Basilicata ha uno dei tassi più bassi in Italia di unioni civili per 100mila residenti (1,9). Ad ogni modo, in valori assoluti, nel 2023 sono state 10 le unioni civili costituite in Basilicata. A livello nazionale, il 35,5% delle unioni civili è nel Nord-ovest, seguito dal Centro (24,3%). Tra le regioni, in testa si posiziona la Lombardia con il 23,5%; seguono il Lazio (13,3%) e l’Emilia- Romagna (10,4%). A livello nazionale nel 2023 si sono avute 5,1 nuove unioni civili per 100mila residenti, mentre nel Mezzogiorno l’indicatore è all’incirca la metà. La Lombardia e l’Emilia-Romagna si collocano al primo posto a pari merito tra le regioni (7,1 per 100 mila) seguite dal Lazio (7,0) e dal Piemonte (6,9). Le unioni civili con alme- no un partner straniero so- no il 17,0%; nel Centro si attestano al 18,1%, nel Nord al 17,4% mentre nel Mezzogiorno sono il 14,4%. Al pari dei matrimoni, anche le unioni civili si caratterizzano per la presenza di partner con cittadinanza italiana per acquisizione: tra le unioni miste tra partner italiano e straniero, il 14,8% coinvolge un partner italiano per acquisizione; nel 2018 questa quota era circa un terzo. Tra le unioni di partner entrambi italiani, quelli in cui almeno uno dei due è italiano per acquisizione sono il 4,5%; quota quasi triplicata rispetto al 2018. Considerando il complesso delle unioni civili con almeno uno straniero o un italiano per acquisizione (escludendo dall’analisi le coppie di entrambi italiani dalla nascita) il 17,9% è costituito da coppie con entrambi italiani di cui almeno uno per acquisizione e il 10,9% da coppie miste con italiani per acquisizione.
SEPARAZIONI E DIVORZI
Nel 2023 il 28,6% delle separazioni e un divorzio su tre si sono conclusi con procedure extragiudiziali. Nel 2023, 13.833 separazioni e 19.021 divorzi sono stati effettuati direttamente presso il Comune (con tempi e costi molto più bassi rispetto alle altre procedure): si tratta del 16,8% di tutte le separazioni e del 23,8% di tutti i divorzi. Nel 2023 le quote delle negoziazioni assistite da avvocati sono, invece, l’11,8% delle separazioni e il 9,1% dei divorzi, entrambe in aumento rispetto all’anno precedente. Considerando i divorzi per mille abitanti, a livello nazionale l’indicatore è pari a 1,4, stabile rispetto al- l’anno precedente. La variabilità territoriale va riducendosi e si assiste a una progressiva convergenza tra i livelli registrati nel Nord e nel Mezzogiorno. A livello regionale, in ci- ma alla graduatoria ci sono Liguria, Sicilia e Sardegna (con l’1,6 per mille) mentre il valore più basso si osserva nella provincia autonoma di Bolzano (0,9 per mille), in Molise e Basilicata (1,1 per mille). In Basilicata, relativamente al rito degli avvenuti divorzi nel 2023, 215 quelli giudiziali presso i Tribunali, 276 i consensuali presso i Tribunali, 54 i divorzi consensuali con negoziazioni assistite da avvocati e, infine, 61 o divorzi consensuali presso lo Stato Civile. Tornando al quadro nazionale, la propensione a ricorrere agli accordi extragiudiziali di divorzio è diffusa soprattutto nel Centro- Nord, ma con alcune differenze per tipologia: la procedura direttamente presso lo Stato Civile è più presente nel Nord-est (32,4%), seguita dal Nord-ovest (31,3%), mentre quella tramite negoziazioni assistite da avvocati mostra il suo picco nel Centro (14,1%). Le regioni in cui il ricorso alle procedure presso lo Stato Civile è più diffuso, sono la Valle d’Aosta (39,8%), la provincia autonoma di Bolzano (35,9%) e l’Emilia-Romagna (34,8%). La quota di accordi tramite negoziazioni assistite da avvocati raggiunge il suo valore massimo nel Lazio (19,8%), in Campania (12,8%) e in Sicilia (10,9%). I divorzi consensuali conclusi in Tribunale sono quelli che presentano una minore variabilità territoriale mentre il ricorso ai divorzi giudiziali è più diffuso nel Mezzogiorno (39,6%) con picchi nei Tribunali della Calabria (44,0%) e della Puglia (42,4%).