RAPPORTO BEST, BASILICATA IN LINEA CON LA MEDIA DEL SUD
64 indicatori provinciali: il 27,2 % delle misure colloca la regione nelle classi di benessere alta e medio-alta, il 50,4 % nelle classi bassa e medio-bassa. Criticità per istruzione e lavoro, Neet: situazione regionale tra le peggiori d’Europa (202° posto su 228)
La Basilicata presenta livelli di benessere in linea con la media delle province del Mezzogiorno ma inferiori alla media-Italia. Considerando le distribuzioni di 64 indicatori provinciali in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta) nell’ultimo anno disponibile ,il 27,2 per cento delle misure colloca le province lucane nelle classi di benessere alta e medio-alta mentre il 50,4 per cento le colloca nelle classi bassa e medio- bassa; gli stessi valori calcolati su tutte le province italiane sono rispettivamente del 41,8 per cento e 35,6 per cento, mentre quelli calcolati sulle province del mezzogiorno sono rispettivamente 26,2 per cento e 52,1 per cento. Sono questi alcuni dettagli della seconda edizione del report “BesT della Basilicata”, redatto dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) per delineare i profili di benessere equo e sostenibile della regione e delle rispettive province.
QUADRO D’INSIEME
Le due province lucane hanno profili molto simili con circa il 27 per cento delle misure nelle due classi di testa e il 50 per cento nelle classi di coda, ma Potenza ha un’incidenza maggiore nella classe più alta e inferiore nella classe più bassa(12,7 per cento e 22,2 per cento) rispetto a Matera (9,7 per cento e 27,4 per cento). Dal confronto tra gli 11 domini del Benessere emerge un quadro critico per le province lucane soprattutto nei domini Paesaggio e patrimonio culturale, dove tutti e tre gli indicatori si trovano nella classe più bassa, e Innovazione, ricerca e creatività, in cui gli indicatori provinciali sono collocati nelle ultime due classi, senza alcuna presenza nelle fasce più elevate. Anche il dominio Benessere economico segnala delle difficoltà, con l’80,0 per cento degli indicatori nelle due classi più basse e il 10,0 per cento in quelle più alte. Segue, infine, il dominio Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, con il 58,3 per cento degli indicatori provinciali nelle due classi di coda e nessun posizionamento nelle due classi più elevate. Gli svantaggi più significativi in questo dominio riguardano il tasso di infortuni mortali e inabilità per- manente, che nel 2022 in Basilicata è pari a 16,1 infortuni per 10 mila occupati, a fronte di un valore medio nazionale pari a 10,0 per 10 mila lavoratori e la quota di giornate retribuite nell’anno ai lavoratori dipendenti che è pari al 72,4 per cento, quasi 6 punti percentuali in meno del valore nazionale di confronto. Altre criticità riguardano i tassi di occupazione e i tassi di mancata partecipazione al lavoro, che registrano risultati peggiori rispetto alla media-Italia in tutte le province.
I MIGLIORAMENTI
Tuttavia, rispetto al 2019, tutti gli indicatori del dominio mostrano un miglioramento, nella maggioranza dei casi più marcato rispetto a quello registrato in Italia e nel Mezzogiorno, portando la regione su livelli migliori rispetto al pre-pandemia. I maggiori punti di forza si concentrano invece nel dominio Sicurezza, con due terzi degli indicatori nelle classi di benessere relativo alta e medio-alta e un terzo nelle classi di coda. Nel 2022, gli indicatori regionali relativi alle denunce di reati predatori si collocano su livelli più bassi sia della media-Italia sia della media delle province del Mezzogiorno. In particolare le denunce di rapina(10,0 ogni 100 mila abitanti) e di borseggio(17,2 ogni 100 mila abitanti) sono nettamente inferiori alla media di ripartizione (rispettivamente 34,5 e 61,6 ogni 100 mila) e alla media-Italia (rispettivamente 43,5 e 219,1 ogni 100 mila). Le denunce di furto sono pari a 124,6 ogni 100 mila abitanti, in crescita di circa 18 punti rispetto al 2019, ma comunque inferiori alla media del Mezzogiorno (131,8) e alla media-Italia (226,7). Nel dominio Ambiente il 46,7 per cento degli indicatori ricade nelle due classi di benessere più alte e il 26,7 per cento nelle due più basse. La regione presenta risultati migliori rispetto alla media-Italia e alla media delle province del Mezzogiorno per la minore quantità di rifiuti urbani prodotti, per la maggiore produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, la ridotta impermeabilizzazione del suolo da copertura artificiale e la maggiore disponibilità di verde urbano. La produzione regionale di rifiuti pro capite (356 kg) è notevolmente più bassa sia del Mezzogiorno (452 kg) sia dell’Italia (492 kg) e la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (117,4 per cento) è più del doppio di quella del Mezzogiorno (45,4) e quasi il quadruplo di quella italiana (30,7). Un elemento di criticità è rap- presentato dalla dispersione di acqua potabile nelle reti comunali di distribuzione, che raggiunge il 65,5 per cento, in netto peggioramento rispetto al 2019. In compenso, il numero di comuni che hanno superato il target del 65 per cento di raccolta differenziata è aumentato, raggiungendo in Basilicata il 63,7 per cento nel 2022, quasi due terzi dei comuni lucani. A livello territoriale i divari tra le province lucane sono generalmente contenuti, tranne per due indicatori in cui Potenza risulta nettamente superiore rispetto a Matera: la superficie per abitante di aree naturali protette terrestri e la disponibilità di verde urbano.